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Il vento è freddo contro la mia pelle, il cielo è un infinito telo grigio esteso per migliaia di chilometri, se chiudo gli occhi posso ancora sentire le nostre risate in lontananza, posso ancora riportare alla memoria il suo volto innocente, colorato da un leggero rossore - per la sua timidezza e per il clima gelido - le labbra gonfie e rosse, mentre sotto quella quercia giocavamo come bambini, perché alla fine lo siamo ancora, specialmente lui, che ha solo sedici anni.
Sfioro con delicatezza l'incisione presente sul grande e centenario tronco 'BooBear e Sun sono come il burro di arachidi sul pane'.
Un leggero colpo di tosse proveniente dal sottoscritto ruppe il silenzio che si era creato, frantumando anche ogni singolo ricordo che mi si ripresentava nella mente.
Non fumo niente da almeno tre ore - un record - ma non ne sento il bisogno, sono sdraiato sull'erba ghiacciata dell'immenso parco, l'aria sfiora il mio volto, congelandolo sempre di più, dalle mie labbra - dal colorito ormai violetto - escono alcuni sbuffi di vapore, ricordo di aver letto da qualche parte che quando è molto freddo l'aria che esce dalla bocca è appunto del vapore, perché la temperatura corporea è molto più elevata di quella esterna.
Non sono a conoscenza di che giorno sia oggi, so solo che gli allori sono stati abbattuti, e il cervo,  tranquillo nella paura.
Ci sono così tante persone al mondo, ognuno ha la propria vita, ognuno ha le sue conoscenze, c'è chi crede che la vita sia rose e fiori e chi pensa che quel che i media ci raccontano riguardo le persone famose sia la verità dei fatti, che la persona come viene descritta da loro sia così anche nella realtà, poi c'è l'altro gruppo di persone, quelle come me, che sanno la verità dei fatti, sanno com'è realmente quella persona, e che qualunque storia nata dai media è una palese cazzata, presentataci su un piatto d'argento, aspettando la prima parte di persone così da riempirsi le tasche per una vita intera.
Ho sempre seguito passo per passo la carriera di Harry, e sono arrivato ad una conclusione più che valida, ormai lui non è più Harry Styles, il piccolo e dolce ragazzo di quindici - ormai sedici - anni, quel ragazzo pieno di ricci e timido, lui ora è Harry Styles, il ragazzo etero che fa conquiste. Loro non si sono mai focalizzati sulla sua carriera da cantante o d'attore, hanno sempre messo la parte principale in secondo piano, e anche se Harry ha sempre cercato di liberarsi da quella morsa - a dir poco mortale -finiva sempre con il procurarsi del male maggiore, più cerchi di sfuggire e più ti trascinano dentro, quel mondo è come le sabbie mobili, una volta entrati è quasi impossibile uscirci, più fai caos più vai giù, nella profondità più oscena che ci sia.
Ma Harry è sempre stata una di quelle persone che se non toccano il fondo non concepiscono quel che sta accadendo, finché non si ritrova schiacciato, privo di sensi e di non poter muoversi con la sua volontà, lui non comprende.
E anche questa volta è successo, ha toccato quel fondo, mandando a farsi fottere la sua dignità, è stato così ingenuo.
La suoneria fastidiosa e irritante del cellulare interrompe ogni mio pensiero, lo predo svogliato con le mie mani ormai ghiacciate, sollevo lo schermo rispondendo << P-pronto? >> solo adesso mi rendo conto di star tremando per il fottuto freddo << Louis dove cazzo sei finito?! È da ieri sera che non torni, ho chiamato Oli e mi ha detto che te ne sei andato da casa sua questa mattina all'alba! >> la voce di mia sorella Lottie fa capolino dall'altro lato del telefono, sì dovevo tornare a casa, ma passando per questa strada ho rivisto questa quercia, e non potevo non fermarmi, l'ho sentita chiamarmi, o forse erano ancora gli acidi a fare effetto.
<< Sì sì sì, Lottie lo so, non mi rompere il cazzo sto bene, ora torno a casa. >> pronuncio abbastanza irritato mentre mi alzo lentamente dal suolo congelato, concludendo la chiamata, non volevo sentire altro, quel suo comportamento mi ha sempre dato i nervi, è inutile che si preoccupa, so cavarmela da solo, e lei lo sa perfettamente.
Mi incammino verso casa, non è molto distante alla fine, nelle strade di Donny con il clima così rigido ci sono poche persone, un altro colpo di tosse che rompe il silenzio mentre estraggo le chiavi di casa inserendole nella serratura, sbatto con forza la porta - per far capire di essere tornato - neanche dieci secondi dopo le mie sorelle sono attaccate al mio corpo gelido, stringendomi in una morsa calda, che scioglie ogni parte del mio corpo ormai ghiacciatasi nelle ultime ore.
Gli allori sono stati abbattuti, e il cervo, tranquillo nella paura.

Paranoid || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora