<< Louis!! >> più voci - maggiormente femminili - mi svegliano, schiudo con fatica le palpebre ritrovandomi tutte le mie sorelle ed Harry davanti la porta della mia stanza, sono così sorridenti, mi alzo lentamente dal letto stropicciandomi gli occhi, cercando di mettere in ordine i miei pensieri, noto Harry con una piccola crostata di cioccolato - una di quelle che ti porti alle elementari come merenda - in mano, al centro è presente una piccola candela, c'è della cera secca già colata su essa, il colore mi è familiare, quell'azzurro ormai scolorito, Harry vedendo il mio volto corrucciato smette di sorridere << Per quale cazzo di motivo hai preso quella candela?! >> gli urlo contro prendendo la crostata in una mano sbriciolandola ovunque sul pavimento, << Louis no! >> dicono le mie sorelle in coro spaventate, Harry è immobile, le mani ancora lì, tenendo ormai solo le briciole, afferro la candela scuotendola in aria per far spegnere la piccola fiammella, la poso nel cassetto - come feci ieri - per poi avvicinarmi di nuovo ad Harry, il suo sguardo è basso, le mani tremano visibilmente << Ti ho detto che non tornerà niente come prima! Potevi rifletterci meglio quel giorno! >> le parole sono acide, Lottie circonda la vita di Harry con un braccio facendolo voltare verso l'uscita << Vieni Harry.. >> gli sussurra accompagnandolo al piano inferiore - seguiti dalle altre sorelle - i passi di Harry sono piccoli e lenti, mentre anche le sue gambe - oltre alle mani - tremano.
Dopo un'ora Lottie aveva passato l'aspirapolvere nella mia stanza, senza dire neanche una parola.
Ora io mi trovo sul mio letto, il silenzio regna nella casa, prima credo di aver sentito dei singhiozzi, ma non ne sono sicuro, forse ho deciso cosa fare, mi alzo di scatto sistemando i pantaloni della tuta blu scendendo velocemente le scale, appena conclusa la rampa posso vedere tutte le mie sorelle abbracciate ad Harry sul divano, le gemelle dormono, Harry volta il volto verso la mia direzione, seguito poi da Lottie e Fizzy, gioco agitato con le maniche grandi della felpa, lo sguardo è basso << Scusatemi per prima.. >> mormoro estremamente imbarazzato, tutto ciò è un duro colpo per il mio orgoglio, ci sono alcuni secondi di silenzio, se non minuti << Va bene >> dice Harry, dirigo velocemente lo sguardo verso la sua direzione, si alza prendendo una busta di carta dietro il divano, << questo è da parte di tutti noi, ho avuto l'opportunità di andare a Manchester e incontrare queste persone, so che le hai sempre ammirate molto >> prendo incuriosito la busta, la apro appena, il giusto per capire di cosa si tratta, appena vedo il pallone del Manchester United lo afferro con molta fretta rigirandomelo tra le mani, il mio volto probabilmente mostrerà un me stesso in shock, il pallone era pieno di firme, le firme di tutti i giocatori, continuo a rigiramelo tra le mani finché non leggo qualcosa di più lungo di una semplice firma 'oggi 12/24/2009 auguriamo a te, Louis Tomlinson, buon diciottesimo compleanno' Harry aveva preso questo pallone per me un anno fa, << Grazie.. >> mormoro incredulo guardando il ragazzo dinanzi a me, adesso un sorriso solca il suo volto, ringrazio Lottie e Fizzy, alle gemelle bacio semplice le loro fronti lasciandole ancora dormire.
Stringo il pallone a me, è un regalo così speciale e prezioso << Grazie davvero >> mormoro ancora una volta sorridendo, leggo ogni singolo nome ancora incredulo, << Un giorno sarai tu a firmare palloni e maglie da calcio >> afferma Harry, scuoto velocemente il capo << no, purtroppo no >> dico stringendo la presa sul pallone, purtroppo non sono bravo quanto dovrei per arrivare a livelli così alti.<< Louis possiamo parlare? >> chiede Harry entrando nella mia stanza, mi alzo aprendo la finestra facendogli segno di seguirmi, i nostri posti speciali sono la quercia e questo tetto << Ma sta nevicando! >> afferma ancora Harry, avvicinandosi alla finestra << Cosa importa? Prenderò nuovamente la febbre >> rido leggermente salendo con il piumone come mio solito sulle spalle, mi segue affiancandosi a me, batte i denti talmente forte da creare un fracasso allucinante, mi tolgo il piumone portandoglielo sulle spalle << Copriti prima che ti spacchi tutti i denti >> sospiro per poi mettere le mani a coppa sulla mia bocca soffiandoci piano all'interno << Allora? >> dico guardandolo, adesso sembra non sentire più troppo freddo - a differenza mia - si volta verso di me << Volevo solo sapere se almeno siamo amici Lou.. >> mormora con la sua solita espressione da bambino sul volto, è così frustrante la sua innocenza << Certo che siamo amici, ma saremo solo e soltanto questo. >> ribadisco per la milionesima volta, voglio che capisca totalmente questo concetto, annuisce mordendo freneticamente il labbro inferiore, donandogli così un colore rossastro << Domani Stan viene a trovarci, è così entusiasta nel rivederti! >> sorrido felice, anche lui sorride per poi spegnersi all'improvviso << È successo qualcosa c-con lui..? >> scuoto immediatamente il capo << Sai benissimo che quelle volte in cui mi sono avvicinato a lui era per farti ingelosire, non provo nulla se non un bene fraterno per lui >> affermo rassicurando visibilmente Harry.
Rimaniamo lì in silenzio per almeno mezz'ora, quando sento Harry iniziare a starnutire propongo di tornare dentro, al caldo << Credo di avere la febbre >> dice con voce stanca Harry, sospiro facendolo sdraiare sul letto << Mi prendo cura io di te, tranquillo. >> lo rassicuro per la seconda volta nella serata sedendomi al suo fianco.

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Paranoid || L.S.
FanfictionParte presa dal prologo: '[..] Sono semplicemente Louis Tomlinson, l'unico puntino coglione del radar di milioni di tossici, che si trova all'estremità, come se volesse scomparire anche da quella inutile piattaforma. Sono quel ragazzo che ha perso l...