Ti devo dire una cosa

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Hermione rimase un attimo immobile a valutare la situazione, nel frattempo Draco mise nella sua borsa le mutandine trafugate. Aveva un certo sorrisetto soddisfatto, che la ragazza lo avrebbe preso a pugni.

"Senti, che vogliamo fare? Ci buttiamo in acqua adesso?" Propose lui. Non si capiva se era stufo oppure troppo imbarazzato per essersi esposto così a riguardo dei suoi sentimenti.

"Va bene." Accettò lei, alzandosi e andando verso l'acqua.

Lui la seguì a ruota.

Hermione non conosceva proprio nessuno in quel luogo e questo le piacque, perché si sentiva più libera di esprimere sé stessa senza rischiare di essere vittima di qualche pettegolezzo.

Entrò in acqua finché non fu immersa fino alla vita e poi si lamentò: "E' piuttosto freddina."

Per tutta risposta, il Serpeverde alle sue spalle immerse entrambe le mani nelle onde e cominciò a schizzala senza pietà, facendola urlare dalla sorpresa, dal freddo e dalla valanga d'acqua che la stava sommergendo. Poi corse da lei e con uno spintone la fece cadere in avanti, ridendo divertito.

Strofinandosi gli occhi pieni sale e sputando dell'acqua quasi ingerita senza la sua volontà, Hermione ringhiò un: "Sei proprio una testa di rapa".

"Avanti, Granger, non mi terrai il muso per uno scherzetto come questo".

Per tutta risposta, la ragazza gli balzò addosso, costringendolo ad andare sott'acqua per diversi secondi. Quando lo lasciò andare, Malfoy prese una grande boccata d'aria e poi si mise a strillare: "Aiuto, affogo! Mi vuoi far morire!"

La Grifondoro incrociò le braccia al petto e lo guardò con sufficienza, quindi lo prese per un braccio per aiutarlo a rialzarsi in piedi. A lui l'acqua arrivava al bacino.

"No, sul serio, quando ti fai prendere dal panico sei ridicolo".

Draco strinse i denti e arricciò il naso, incattivito. Con uno strattone si liberò dalla sua presa e sibilò: "Sei una bruta. Prima mi spacchi il naso e adesso mi affoghi".

"Ammettilo, è per questo che ti piaccio tanto", rispose lei, prendendolo in giro.

"Niente affatto!" Strillò lui, poi le dette le spalle e si buttò in acqua, in direzione di un pontile che si distendeva per decine e decine di metri nel mare, distante poche centinaia di metri da loro. 

Hermione capì che aveva bisogno di stare da solo, così nuotò per conto suo, ma dopo una mezz'oretta le sue dita erano ormai tutte rugose e Draco era ancora lontano. Se ne stava seduto sul pontile, pallido e magro, con i capelli che luccicavano dorati sotto al sole, giocando a buttare i sassolini nell'acqua. 

Lei capì che doveva fare il primo passo o il Serpeverde sarebbe stato così orgoglioso da non cedere mai.Le serpi erano sempre così melodrammatiche...

Uscì dall'acqua, camminò sulla spiaggia fino al pontile, lo percorse quasi tutto e si fermò vicino a  Draco. Si sedette al suo fianco, lasciando che lui la guardasse, poi gli sorrise e tirò qualche sasso tra le onde anche lei. 

Il ragazzino la guardò di sbieco, non sapendo bene come cominciare un discorso. Sapeva che lei gli stava affianco e taceva apposta per spingerlo a dire qualcosa lui per primo. Quanto detestava quella situazione! In fondo lui l'aveva già perdonata (stavano solo giocando), ma confessarglielo era troppo difficoltoso. Decise di fare finta di niente e stare sul vago.

"Mi sta venendo fame, credo sia quasi ora di pranzo".

Lei fece spallucce e lo guardò direttamente, posando i suoi grandi occhioni da cerbiatta sul suo volto: "Anche io comincio ad avere appetito. Dove pensi che potremmo andare a mangiare?"

Lui non ebbe neanche bisogno di riflettere: "Al bar della nostra spiaggia fanno pesce fritto e patatine, però se preferisci qualcosa di più raffinato, ho saputo che..."

"No, no, vanno bene pesce fritto e patatine. Non ho molti soldi dietro", si affrettò a dire Hermione.

Draco sorrise, tornando a darsi le arie, si passò la mano tra i suoi adoratissimi capelli biondi e le rispose: "Pago io questa volta, Granger, dopotutto sei mia ospite".

"Mi sentirei troppo in imbarazzo. Rimaniamo sul semplice."

"Va bene," Si arrese lui, "Anche se..."

La ragazzina lo guardò stupita: "Cosa?"

"Pensavo che, se rimanessimo a mangiare in spiaggia, magari qualcuno potrebbe origliare le nostre conversazioni e capire chi sono io".

"E con questo? Draco Malfoy non può passare una giornata al mare?"

"Non è questo, ma è per una cosa che ti voglio dire, che deve rimanere segreta tra noi due".

Hermione rimase taciturna, facendo funzionare il suo cervello intelligente e coraggioso, finché non posò gli occhi su una ruota panoramica che si scorgeva in lontananza.

"Ci confondiamo tra i babbani, andiamo fino a quella ruota laggiù e ci facciamo un giro. Saremo soli e nessuno potrà origliare né sospettare di nulla".

"Non sono abituato a passeggiare in mezzo ai babbani", fece una smorfia il Principe dei Sanguepuro.

"Però ci sono molte meno probabilità di essere riconosciuti. Basta che non usi la bacchetta, anche perché la magia manda in tilt tutti gli apparecchi elettrici e finiremmo bloccati lassù. A quel punto tutti gli occhi sarebbero fissi su di noi".

Il ragazzino cominciò a convincersi del suo piano, in fondo i babbani non avevano neanche idea che esistessero i maghi. 

"Andata, Granger. Andiamo su quella ruota panoramica. Mangeremo dopo." Concluse, ma aggiunse una postilla: "Però dovrai darmi un bacio come ricompensa per dovermi abbassare a fingermi un babbano".

Hermione rimase molto colpita dalla richiesta e lo guardò stranita. 

"Stai dicendo sul serio?"

"Certo." Rispose lui, tornando ad approfittare della situazione. "Allora, non mi farai aspettare fino a domattina per darmelo".

"Io.. io... non so. Mi sento troppa pressione addosso così", balbettò la ragazzina.

Draco si mise a ridere, divertito della faccia che stava facendo lei. Con la mano destra le prese la sinistra e, stringendola con delicatezza, le disse: "Oggi sarai la mia principessa, ti sarà più facile baciarmi ogni volta che te lo chiederò".

"La tua principessa?" Sorrise lei, piacevolmente colpita.

"Sì." Affermò lui, avvicinando il viso al suo.

Per un attimo la ragazzina pensò che il suo compagno di scuola la stesse per baciare sulle labbra, invece lui, all'ultimo momento, piegò il capo e cominciò a baciarla sul collo, ogni tanto dandole anche una leccatina sulla pelle, salata dal mare.

Hermione rabbrividì.

"Draco..." Sospirò, non sapendo se buttarlo in mare o abbracciarlo.

"E' la prima volta che mi chiami per nome".

"Tu invece non l'hai mai fatto".

"Quando riceverò un bacio vero da te, lo farò." Promise lui.


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