Last Night

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L'aria fresca della notte newyorkese solleticava il viso di Nina e muoveva lievemente i suoi capelli.

Davanti all'ingresso di quella infernale discoteca c'era un cortiletto, con un po' di prato tagliato all'inglese e un vialetto illuminato con le ennesime luci al neon.

Nina si allontanò dalle luci, relegandosi in un angolino buio del prato, accendendosi una sigaretta.

Aveva sbagliato ad accettare, non doveva trovarsi in quel posto. Non sarebbe mai riuscita a tornare alla sua vita di prima se Julian continuava a spuntare a intermittenza ogni volta che le sembrava di essersi lasciata tutto alle spalle.

Aspirò un'abbondante boccata di fumo e fissò la strada, di fronte a sé in attesa di un qualsiasi segno divino o roba del genere che le suggerisse cosa a fare. Accidenti a lei che aveva lasciato la sua macchina al primo locale.

"Ehi..."

Nina si voltò di scatto, sobbalzando lievemente: "Torna dentro."

"Non ci penso neanche."

"Julian, non voglio parlarti, voglio solo tornare a casa mia."

"Sì, e come ci torni?" chiese Julian in tono di sfida.
"Non lo so. In qualche modo faccio...prendo il posto di Nick nella macchina di Nikolai." Buttò lì Nina, dandogli le spalle.

Julian chiuse gli occhi e respirò profondamente un paio di volte, tanto Nina non lo stava nemmeno guardando in faccia. Questa situazione stava sfuggendo al suo controllo, lo sapeva, ne era perfettamente conscio, e questo lo mandava in panico. Doveva calmarsi.

"Che fai ora non parli più? Non hai più niente da dire?" sbottò Nina voltandosi a guardarlo.

Non era preparato a incrociare il suo sguardo. Tutto il suo autocontrollo andò a farsi fottere in un microsecondo.

Si avvicinò a lei con uno scatto rapido e catturò le sue labbra in un bacio rude. Lei lo spinse via, facendo leva sul suo petto con le mani: "Sai che c'è? Me ne vado a piedi." Disse Nina, allontanandosi da Julian a grandi passi, traballando un po' sui suoi 10 centimetri di tacchi, andando verso la strada.

"No, no, no, no...non te ne puoi andare così, hai capito?" le urlò dietro Julian.
"Scommetti?" rispose Nina, mentre attraversava la strada praticamente correndo.

Julian non riuscì a fare altro che rincorrerla, rincorrerla come uno scemo, pensò, ma non l'avrebbe mai lasciata andare via così.

La raggiunse e la bloccò in mezzo all'attraversamento pedonale, afferrandola per un polso.

"Lasciami." Le intimò Nina.

"Non...te ne andare."

Nina lo fissava con uno sguardo carico di rabbia.

"Ti prego...non mi lasciare qui adesso..." mormorò Julian a voce bassissima.

Lo sguardo di Nina si addolcì immediatamente e smise di strattonare il polso per sottrarlo alla sua stretta. Aprì la bocca per dire qualcosa, ma venne interrotta dai fari di una macchina che stava arrivando, che inchiodò e dedicò loro una rumorosa sonata di clacson.

Julian la prese per mano, saldamente, e se la trascinò dietro, fermandosi appena raggiunsero il marciapiede.

Appoggiò una mano sul suo viso, col sospetto che la ragazza lo avrebbe preso a schiaffi, ma Nina non lo fece. La rabbia ormai era passata.

"Che sta succedendo Jules?" chiese, e in quella domanda comprendeva tutti gli interrogativi che le ronzavano in testa da tutta la sera.

"Mi manchi. Sono...fottutamente confuso. Credo che...non ci capisco più niente."

The End Has No EndDove le storie prendono vita. Scoprilo ora