Falling Can Be Quite a Breeze

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Il risveglio, un po' di ore dopo, fu decisamente brusco.

"JULES! JULIAN! CHE CAZZO JULIAAAAN!"

Nina si mosse lentamente, le lenzuola aggrovigliate su di lei e un braccio di Julian che le avvolgeva il busto.

"Occristo, Nina, vestiti."

Nina aprì gli occhi e vide un agitatissimo Nick che scuoteva Julian malamente. Quest'ultimo non faceva altro se non emettere qualche mugugno sommesso.

"Nick...credo che non ci siano speranze di farlo alzare dal letto prima di una decina di ore." Disse Nina, mettendosi a sedere sul letto e coprendosi il seno con il lenzuolo.

"No, questo non è possibile. JULIAN!" Nick continuava a scuotere Julian, che finalmente riuscì ad articolare un pastoso "'fanculo"

"Julian ti devi alzare c'è la macchina sotto che ti aspetta, dovresti essere già vestito da un paio d'ore, Cristo santo!"

Anche Julian si mise a sedere sul letto, prendendosi la testa fra le mani: "Calmati un secondo, Nick."

"Calmarmi? Julian sei in un ritardo che...cazzo un ritardo che non esiste!" Nick era decisamente isterico.

"Ma dove devi andare di così importante, Jules?" chiesi, indecisa se essere divertita per la crisi isterica di Nick o incazzata per il brusco risveglio.

"CHE COSA?" Nick mi guardava incredulo "No, Julian, adesso basta, se non vuoi dirglielo tu glielo dico io."

Julian alzò la testa fissando Nick cercando di bloccarlo: "Nick, aspetta, non..."

Ma fu completamente inutile, Nick ormai era impossibile da fermare: "Si sposa stasera, Nina. Tra 45 cazzo di minuti."

Nina rimase immobile, smise perfino di respirare, riusciva solo a fissare gli occhi azzurri di Nick, come se si aspettasse di vederlo scoppiare a ridere da un momento all'altro e urlarle: "è uno scherzo!"

"N...no...Jules?" disse infine, dopo una manciata di interminabili secondi.
"Nina...mi dispiace, io..."

"ti dispiace? C...come sarebbe ti dispiace?"

"No, aspetta, lasciami spiegare..."

La ragazza si alzò di scatto, non gliene fregava niente che Nick la vedesse nuda, corse fino alla sala per recuperare i suoi vestiti e se li infilò in fretta.

"Credevo che mancassero ancora mesi...Perché cazzo non me l'hai detto? Ecco perché mi hai chiamato...volevi scopare la tua ultima notte da scapolo, che c'è, una spogliarellista è troppo banale per te? Oh, sì, meglio la groupie." Gli urlò contro Nina, infilandosi i tacchi.

"Nina...mi dispiace, avrei dovuto dirtelo..."

"Sì, cazzo, avresti dovuto dirmelo...stronzo."

"Nina aspetta...ti devo parlare, da soli, soltanto un secondo...Nina..."

Ma Nina non lo sentiva più, aveva solo troppa rabbia ad impregnarle il cervello. Uscì da quel dannato appartamento sbattendo la porta e precipitandosi giù dalle scale, la vista annebbiata dalle lacrime, la mente sconvolta. Era passata dal paradiso all'inferno in un solo secondo. Era troppo perfino per lei.

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"Grazie tante, Nick." Borbottò Julian, girando come un'anima in pena, in mutande alla ricerca dei suoi vestiti.

"Non dare la colpa a me, Jules, non ci provare. E...devi sbrigarti tra mezz'ora inizia la cerimonia e tu sei ancora qui in mutande come un coglione..."

The End Has No EndDove le storie prendono vita. Scoprilo ora