Dire che Fab stava uscendo di testa era semplicemente un eufemismo.
Era quasi matematicamente certo di essere sull'orlo di una crisi di nervi in grande stile. Non sapeva bene come fosse possibile che si fosse ridotto in quel modo per una ragazza. Di più, per una ragazza che era la groupie di Julian.
Aveva passato una delle notti più brutte della sua vita, e se c'era una cosa di cui era certo, mentre si alzava faticosamente dal letto, alle prime ore del mattino, era che tutta quella situazione doveva finire. Era diventato tutto insostenibile, soprattutto dopo la notte precedente.
Avrebbe dovuto essere furioso con Nina per aver baciato Julian.
Soltanto che Nina non aveva baciato Julian, si era lasciata baciare, e c'era una profonda differenza.
Nina è stata innamorata di Julian per una vita di tempo, e nonostante ciò, Fab l'aveva sentita chiaramente dirgli che non poteva fare questo a lui, e l'aveva vista allontanarlo.
La cosa che più lo mandava su tutte le furie era Julian.
Non aveva nessun diritto di comportarsi in quel modo. Né nei confronti di Nina, né in quelli d Juliet e infine nemmeno nei suoi.
E per di più, non era completamente idiota, si era accorto che Julian lo aveva visto, in macchina, la era prima e non sapeva cosa stesse aspettando ad affrontare la cosa. Forse, pensò, stava aspettando lui.
Si accese una sigaretta mentre prendeva la cornetta del telefono fra le mani, stringendola come se fosse una bomba pronta ad esplodere.
Compose il numero e partì la chiamata, squillò a vuoto per quattro o cinque volte, poi rispose la voce di Julian un po' assonnata.
L'idea che Julian avesse dormito amabilmente per tutta la notte mente lui se ne stava lì a rigirarsi nelle coperte mandava Fab fuori di testa.
"Sono Fab." Rispose secco, mentre Julian strozzava uno sbadiglio.
"Ah."
Fab non disse nulla per qualche secondo, così Julian proseguì a parlare: "Che cosa vuoi?" il suo tono era più agitato che intimidatorio, e questo per Julian era strano.
Fab prese un respiro: "Voglio sapere a che gioco stai giocando." chiese, diretto. Era davvero stufo.
"Io non sto facendo nessun gioco."
"Ah no? Hai baciato la mia ragazza ieri sera. Mi hai visto dentro la macchina, cosa stai aspettando a dirmi cosa cazzo sta succedendo?"
Dall'altra parte della linea imperversava il silenzio.
"Julian?"
"Cosa vuoi che ti dica, Fab? Avevate litigato, e tu, se non ti ricordi, hai preso la macchina e l'hai piantata lì."
Fab non rispose immediatamente, così Julian non perse l'occasione per recuperare un tono tagliente: "...e mi sembra che tu non ti sia fatto proprio nessun problema ad approfittare della situazione per prenderti Nina appena ne hai avuta l'occasione."
"Io non ho approfittato proprio di niente. Stiamo insieme perché vogliamo stare insieme." Sbottò Fab.
"Sì, peccato che ieri sera la tua ragazza stava baciando me."
Fab strinse gli occhi, cercando di incanalare la rabbia."Tu stavi baciando lei. C'è differenza."
"Sono andato da lei la sera del concerto dei Sonic. Ho dormito a casa sua."
Fab rimase pietrificato. Questo non se lo aspettava. E non capiva perché, se non c'era niente da nascondere, Nina non gliene avesse parlato. Non era normale non c'era niente di normale.
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The End Has No End
FanfictionNina è giovane, libertina e bellissima. Julian è un musicista viziato e molto fidanzato. Portano avanti da tempo una relazione complicata e morbosa, che spingerà entrambi in un vortice senza via d'uscita.