New York City Cops

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"Albert per favore, datti una mossa..."

"Nick, cazzo sono dietro di te! Cerca di darti una calmata non è successo niente di grave!"
Nick fulminò Albert con lo sguardo: "Niente di grave? Hanno arrestato Nina!"

"Guarda che è stata fortunata, poteva andarle molto peggio...Paghiamo la cauzione e la fanno uscire."

Nick sbuffò e superò le porte del carcere di Sullivan dirigendosi verso la prima persona in divisa che individuò.

"Salve. Siamo qui per Nina Allen, pago la cauzione." Disse, parlando velocissimo.

La guardia si avvicinò a un registro e fece scorrere il dito lungo l'ultima pagina.

"Aaaallen. Sì, eccola. Arrestata per guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di cocaina e detenzione illegale di alcolici."

"Perché illegale? Ha ventun' anni..."

"Tra una settimana." Precisò il poliziotto.

Nick lo guardò male. Una settimana... e che cazzo!

"Ok, ok...paghiamo...fatela uscire." Tagliò corto Albert mollando i soldi davanti al naso del poliziotto. Quello alza la cornetta di un telefono e dice qualcosa ad un suo collega.

"Sta arrivando. La signorina Allen è in libertà vigilata per un mese e non potrà uscire di casa."

"Cosa? Andiamo è assurdo..." tentò di protestare Nick.

"Abbiamo rintracciato i suoi genitori ma sono attualmente residenti nello Iowa e la ragazza non può uscire dallo stato di New York. Quindi che residenza devo depositare?"

Nick e Albert si scambiarono un'occhiata smarrita.

"Da me. Viene a stare da me." Disse, cominciando a dettare l'indirizzo al poliziotto.

Pochi minuti dopo i due amici videro Nina spuntare da dietro una porta, scortata da un poliziotto. Aveva il trucco completamtnte sciolto, i capelli scompigliati e indossava ancora il vestitino grigio che aveva la sera prima.

La sera prima.

Era incredibile quante cose erano successe in sole 24 ore.

"Ehi..." disse correndo incontro alla ragazza.

"Sono degli stupidi stronzi." Sbottò Nina "Ho soltanto...bevuto un po', non c'era bisogno di...sono degli stupidi stronzi."

"Cerca di non farti arrestare per offesa a pubblico ufficiale, due arresti in un giorno sono troppi perfino per te..." rispose Nick, sorridendole e avviandosi verso la porta.

"Hanno detto che devo stare a casa un mese...roba simile..." disse la ragazza, camminando tra Nick e Albert, per raggiungere l'auto di quest'ultimo.

"Nina si può sapere perché cavolo hai chiamato me e non il tuo avvocato?" chiese Nick, sbottando.

"Nick, io non ho un avvocato...e...non lo so, avevo paura, non sapevo chi chiamare...mi dispiace." Disse la ragazza abbassando lo sguardo.

"Non...non preoccuparti, scusa...sono un po' nervoso. A proposito...per la libertà vigilata...ho...dato la mia residenza."

"COSA?"

"Io lo sapevo che non avresti dovuto..." borbottò Albert, guadagnandosi un'occhiataccia da Nick.

"No...cioè...io...non voglio rompervi le palle così tanto, ho casa mia posso stare da me...perché hai dato la tua residenza?" chiese Nina, confusa.

The End Has No EndDove le storie prendono vita. Scoprilo ora