1°Capitolo_I Hate You

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1.I Hate You

-Questo è il nostro vecchio quartier generale –spiega Oruo ad Eren mentre, con i nostri cavalli, ci avviciniamo all'imponente struttura. Ci era stato ordinato dai piani alti oggi che avremo dovuto tenere Eren "nascosto" in quel castello fino al contrattacco e avevano scelto noi, della squadra operazioni speciali.
Galoppo davanti ad Eren mentre Levi lo controlla dietro. È stato affidato a lui, quindi è giusto che lo tenga lui sotto sorveglianza. Mi giro per guardare cosa sta facendo Oruo e lo vedo avvicinarsi al ragazzo con cui stava parlando.
-Non fare lo spavaldo ragazzino -
-Eh? –chiede Eren non capendo la sua affermazione. Se devo essere sincera non l'ho capita neanche io.
-Non mi importa se sei un titano. Non riesco ancora a crederci che il Capitano Levi ha affidato un ragazzino come te-
Si blocca quando il cavallo inciampa su un sasso e, nel parlare si morde la lingua facendo uscire uno schizzo di sangue. Sospiro.
-Ecco, hai parlato troppo. Il signore ti ha punito, stavi per imprecare contro il sommo capitano Levi –commento provocando un leggero risolino tra Eren e Petra.

Scendiamo dai cavalli esattamente davanti al portone principale. La prima cosa che noto sono le numerose erbacce spuntate tra le mattonelle e il castello era diventato un ammasso di polvere vivente. Non si riusciva neanche più a vedere attraverso le enormi vetrate. So cosa ci aspetterà, appena Levi se ne accorgerà incomincerà a dare ordini su come e dove pulire. È troppo fissato con la pulizia, se vedesse la mia stanza non ne uscirebbe se non con almeno due infarti.
-Guarda tutte queste erbacce –dice all'improvviso Gunther osservando i mattoni e poi il castello –Che disastro –continua.
-Questo posto è stato abbandonato per anni –commenta Erd –Probabilmente è pieno di polvere –incomincio a sentire dei passi dietro di me e, purtroppo, so già di chi si tratti.
-Non è tollerabile –dice una voce cavernosa dietro di noi, facendo girare sia me che i due uomini. –Dobbiamo darci da fare -
Mi vengono i brividi. Dovranno pulire tutto quel castello e sottolineo dovranno perché io non prendo ordini dal nano e odio pulire.
Tutti iniziano a darsi da fare mentre io rimango sdraiata su un vecchio divano già pulito dal nano. Non sapendo che fare, decido di prendere un libro qualunque dalla libreria e incomincio a leggere. So che Levi è occupato con una stanza e ne sta pulendo la finestra, Oruo e Petra puliscono una vecchia stanza di armi vecchie, Erd e Gunther puliscono i vetri più grandi da fuori e Eren è a pulire il piano di sopra.
Solo dopo qualche minuto, lo vedo passarmi di fianco e guardarmi sorpreso dalla mia nulla facenza. Non mi dice niente e va verso un lungo corridoio alle mie spalle. Lo sento parlare con Levi e, dopo qualche battuta, vedo uscire quest'ultimo dalla stanza.
-Ehy, mocciosa, cosa credi di fare? –sento dire alle mie spalle. Odio quando mi chiama così e anche quando si fa il superiore. Siamo dello stesso grado e dovrebbe smetterla di darmi ordini.
-I cazzi miei –rispondo senza staccare gli occhi dal libro che stavo "leggendo". Parlava della storia di quel castello, non che la cosa mi interessasse molto, ma almeno avevo qualcosa da fare.
Sento all'improvviso il divano voltarsi e la mia faccia spiaccicarsi sul pavimento. Quel deficiente aveva rivoltato il divano per farmi scendere, seriamente?!
-Ma sei coglione? – mi lamento alzandomi di scatto e avvicinandomi a lui a pugno chiuso.
-Fai qualcosa utile alla società, vai a pulire –dice stringendo i denti e lanciandomi un'occhiataccia.
Incrocio le braccia al petto. –Non puoi darmi ordini. Siamo dello stesso grado -
Sento un calcio nello stinco e sussulto lanciando un mezzo grido ma, con un veloce movimento della gamba, gli faccio lo sgambetto e lo faccio cadere a terra. Lui però, facendo perno col braccio, mi dà un calcio dietro il ginocchio facendomi perdere l'equilibrio per poi cadere dritta su di lui. Sbatto forte con la testa su qualcosa di duro e mi sdraio di fianco a lui tenendomi il punto colpito.
-Che male! –mi lamento mentre sento un mugugno di disapprovazione da parte sua. Apro gli occhi e vedo che sulla sua fronte è comparsa una chiazza rossa. Ecco dove avevo colpito.
-Hai la testa dura in tutti i sensi –dice il ragazzo passandosi una mano sulla fronte mentre si metteva a sedere. Stiamo qualche attimo in silenzio, poi decido di parlare.
-Hai finito di pulire la stanza? Non sei così veloce –dico sedendomi a mia volta tenendomi la testa. Mi sarebbe venuto un bel bernoccolo.
-Infatti non ho finito, Eren ha detto che ha terminato il suo lavoro e stavo andando a controllare. Piuttosto, vai a continuare te il mio lavoro finché non torno, non sopporto che la polvere si depositi mentre non ci sono –dice alzandosi in piedi.
-Fissato –commento a bassa voce sperando che non senta.
-Cosa? –chiede guardandomi male.
-Niente! –dico saltando in piedi e dirigendomi verso la stanza che stava pulendo fino a qualche attimo prima.
Vedo Petra con la scopa in mano davanti alla porta parlare con qualcuno, molto probabilmente Eren.
Mi avvicino a loro senza che sentano la mia presenza.
-Dove stava pulendo il nanetto? –chiedo facendo sussultare i due ragazzi.
-C-Caporale TN! Ci ha fatto spaventare –dice Petra mettendosi una mano sul cuore. Io, al contrario di Levi, mi prendevo molte libertà con i miei sottoposti e loro facevano lo stesso, nei limiti, ma lo facevano.
Faccio le spallucce mentre Eren mi indica la finestra. Non avevo intenzione di pulirla, anzi, avevo intenzione di sedermici sopra.
Faccio un leggero balzo e appoggio i miei stivali sporchi di terra sul davanzale facendo tintinnare il dispositivo per la manovra tridimensionale. Non so perché ce l'ho ancora addosso, ma non mi dà fastidio quindi tenerlo o no è indifferente.
Appena Levi mi vedrà mi sa che gli verrà un ictus, ma poco importa, odio pulire e io da lui gli ordini non li prendo.
-T-TN non pensi che il caporale si arr -incomincia Eren spaventato dalla mia azione.
-Hey, Ere...-sentiamo una voce dietro di noi e Petra ricomincia a pulire il pavimento con la scopa mentre Eren trasalisce. La voce si blocca quando i suoi occhi gelidi mi trapassano da parte a parte. Sbaglio o è una vena che pulsa quella sulla sua fronte?
In un attimo me lo ritrovo davanti e mi dà un calcio sul fianco, facendomi perdere l'equilibrio e cadere dal davanzale della finestra, dalla parte esterna.
Estraggo i comandi della manovra tridimensionale e lancio un arpione vicino alla finestra, facendo bloccare la mia caduta. Se non lo avessi avuto sarei morta, quello là me la paga.

Tutti finirono di pulire verso sera e ci ritrovammo intorno al tavolo di una vecchia mensa. Era stato servito a tutti un thè nero e stavamo parlando di cosa avremmo fatto in quei giorni.
Mi sono messa di fianco ad Eren per rimanere lontana da Levi e aspettare il momento opportuno per attaccarlo alle spalle.
-Resteremo in Stand By per altri due o tre giorni, ho sentito che nel prossimo mese faremo una spedizione –dico appoggiando la tazzina che avevo tenuto in mano per bere un po' della bevanda - E porteremo con noi le reclute fresche di addestramento – lancio un'occhiata ad Eren. So che tra le reclute ci sono anche dei suoi amici cari.
-Dici sul serio TN? Èbrutale come cosa. Le nuove truppe saranno solo un giochetto per i Titani– midice Gunther guardandomi sorpreso.
-Semplicemente impareranno a fare il loro lavoro. Se sopravvivranno allora saranno degni del corpo di ricerca, se no possono anche farsi mangiare tutti, a noi non servono dei deboli –commenta il nano con in mano la tazzina per il thè. Solo lui può tenere la tazza in quel modo.
-Quindi è vero, Capitano? –chiede Petra. Ora pensava pure che io dicessi cazzate.
Portò il braccio destro sullo schienale della sedia mentre il sinistro lo tenne appoggiato al tavolo.
-Non sono io lo stratega. Ma conoscendo Erwin, ha in mente un piano ben sopra le nostre capacità di comprensione – mi viene da ridere e cerco di soffocare la risata, ma tutti si girano verso di me.
-Almeno ammetti di essere stupido –dico tra le risate soffocate dalla manosulla bocca.
Tutti mi guardano sconvolti, ancora non si sono abituati alle nostre frecciatine. Solo io ho il coraggio di prendere in giro il "grande", si fa per dire, caporale Ackerman.
Vedo che fa per dire qualcosa, ma Erd lo interrompe facendo una domanda ad Eren.
-Cosa si prova a diventare un gigante? –chiede senza troppi giri di parole,spiazzando completamente il ragazzo.
-Beh...non mi ricordo molto dopo le trasformazioni. So solo che per trasformarmi devo provocarmi del dolore fisico da solo –lo vedo bloccarsi con lo sguardo nel vuoto.
-In questo momento le vostre domande sono inutili, tutto quello che sappiamo è scritto nei rapporti –dice Levi per poi alzare la tazzina del thè e avvicinarla alla bocca –Anche se so che non basterà a fermarla – beve un sorso –Si divertirà con te come un gatto col topo. Stai pronto a morire, Eren -
Tutti lo guardavano interrogativi, non capendo di chi stesse parlando, ma dal suo sguardo si poteva benissimo capire a chi si stesse riferendo.
Poco dopo qualcuno sbatté contro la porta e Petra la aprì, rivelando il soggetto del discorso del caporale.
-Sei arrivata presto –diciamo in coro io e Levi, per poi guardarci per qualche secondo.
-Non riuscivo più a trattenermi dall'aspettare! –dice attraversando tutto il tavolo fino ad arrivare di fianco a me. Non ascoltai la conversazione, ma quando Eren le fece una domanda, tutti capimmo che avrebbe incominciato a parlare a macchinetta e ci alzammo tutti, andandocene.
-Devi smetterla di darmi dello stupido davanti alla squadra, e anche in privato possibilmente –dice Levi affiancandosi a me. La squadra era andata dalla parte opposta, i superiori alloggiavano da tutt'altra parte.
Povero Eren, sarebbe stato con Hanji almeno fino a domani. Mi faceva pena peròdi sicuro non volevo subirmela io.
-Lo sei –rispondo alzando leggermente la testa per guardarlo in viso. Le nostre camere sono praticamente attaccate, come sempre, e dobbiamo percorrere tutto il corridoio insieme.
-Tsk, tu non sai niente di me –dice freddo. Sono abituata ai suoi cambi di voce e umore improvvisi.
-Ah no? So che sei stato uno dei criminali più conosciuti della città sotterranea, sei stato catturato con i tuoi amici Isabel e Farlan e siete entrati nel corpo di ricerca. Tu sei l'unico sopravvissuto, ti basta o devo ricordarti pure come sono morti? –non so cosa mi sia preso, l'ultima frase era veramente un colpo basso ma ero abituata a cercare di ferirlo continuamente e non badavo più a cosa dicessi. Lo vedo stringere i pugni, ma in un attimo, sento il freddo della pietra contro tutta la mia schiena e la testa, solo un respiro caldo sul mio naso e una stretta calda e forte, quasi dolorosa.
-E io devo ricordarti come sono morti i tuoi genitori? – sussulto. Non può tirare veramente fuori questo argomento –Come pensavo –dice guardandomi negli occhi. Solo adesso mi rendo conto della distanza che ci divide. I nostri nasi si sfioravano leggermente mentre lui mi guardava insistentemente negli occhi –Attenta a come parli mocciosa, posso tollerare le tue prese per il culo ma non tirare in ballo argomenti che non ti riguardano –dice gelido. Sento il freddo fino dentro le ossa.
-Ti odio...-sussurro vicino alle sue labbra. –Ti odio, Levi Ackerman-
Lo sento irrigidirsi alla mia vicinanza per poi riprendersi e sospirare contro la mia bocca.
-Ti odio TN TC -    

•Hate Me• └ LevixReader ┐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora