28°Capitolo_New Squad

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28.New Squad

-Mi lasci andare? –dico come se fosse una delle possibilità.
-Come vuoi. –sento la sua presa allentarsi all'improvviso e, dandomi una spinta, allaccio le braccia e gambe intorno al suo collo e alla sua vita, per paura che mi lasci veramente, ritrovandomi così appiccicata a lui.
-Sei un cretino! –quasi urlo. –Tu vuoi la mia morte, ne sono sicura. -
-Non ti lascio, non sono pazzo. –solo ora mi rendo conto che la sua mano e il suo braccio non si sono spostati e mi stanno ancora sorreggendo.
-Mai dire mai. –lo vedo spostare lo sguardo verso il tubo dietro di noi.
-Scendi prima che arrivi qualc -
-Cosa hai osato dire? EH!? – guardo giù e vedo Jean ed Eren entrare velocemente in palestra.
Allungo una mano in alto per riaggrapparmi all'asta e ciondolo leggermente per passare al tubo successivo. Scendo di qualche metro d'altezza, poi mi appoggio in piedi e rannicchio le gambe per non farmi notare dai due ragazzi che si sono messi a litigare e, da quello che vedo, passeranno presto alle mani.
-Che vuoi fare? –chiede Levi avvicinandosi a me stando in piedi su un'asta più in alto di me.
-Secondo te? –lo guardo di sottecchi per qualche secondo per poi tornare a guardare i ragazzi che si sono nel frattempo posizionati esattamente sotto di me. Non posso cadere sulle loro spalle, gli romperei le vertebre per l'impatto.
-Cerca di non farti male, domani abbiamo la spedizione. -
-Sì, sì. –dico per poi sedermi per diminuire la caduta e lasciarmi scivolare. Ricado in piedi esattamente dietro Eren e gli strattono il colletto da dietro per staccarlo da Jean, portandolo alla mia altezza.
-Cosa sta succedendo qui? –chiedo con tono basso e adirato.
Eren alza il capo e quando incontra i miei occhi si irrigidisce.
-C-Caporale. –balbetta. Gli lancio un'ultima occhiata per poi spingerlo verso i l terreno e fargli lo sgambetto per facilitare la caduta. Poi mi giro e vedo Jean allontanarsi piano cercando di scappare. Eh no, lui non si muove da qui. Lo raggiungo velocemente, gli piano due dita negli occhi e come ad Eren gli faccio lo sgambetto, atterrando pure lui.
-Provate un'altra volta a litigare per queste cazzate e giuro che vi risveglierete fuori dal Wall Rose nudi e in pasto ai giganti. -
Sì, in poche parole stavano litigando perché il bruno lo aveva insultato dopo uno dei suoi soliti discorsi da cavallo.
-Ci scusi. –dicono in coro.
-Piuttosto, cosa ci fate qui? Non dovreste essere al campo di allenamento? –ho ancora un tono autoritario.
-Beh...ecco...-dice Jean.
-Muovetevi! –urlo facendoli prendere un colpo, alzare e uscire dalla palestra urlando "Scusi".
Sospiro e sento un rumore dietro di me.
-Terrificante...- dice sarcastico Levi, affiancandosi a me.
Gli calcio il ginocchio per sbilanciarlo ma si aggrappa alla mia spalla e fa cadere me, rimanendo in piedi.
-Sei lenta. -
Glielo faccio vedere io quanto sono lenta. Mi rialzo con un colpo di reni e tiro fuori un coltellino che porto sempre con me. Gli vado addosso e lui schiva quasi tutti i colpi. Solo con due colpi successivi riesco a targliargli leggermente una guancia e un orecchio.
Ne tira fuori uno pure lui dopo uno scatto all'indietro e cominciamo a combattere come se al posto dei coltellini ci fossero due spade.
Mi riesce a tagliare la pelle del dorso della mano ma non a beccarmi oltre i polsi.
Finisco all'improvviso contro il muro col suo coltellino premuto alla gola.
Un rivolo di sangue cola sul collo e la pressione si fa meno pesante fino ad annullarsi del tutto.
-Non penso tu abbia bisogno di allenamento. –dice tirando fuori un fazzoletto e incominciando a passarlo sulla lama per pulirla.
Mi tocco il collo ma sento un leggerissimo taglio e non me ne preoccupo.
-In ogni caso, non ti avevo chiamato qua per questo. –dice rimettendo a posto l'arma.
Lo guardo interrogativa e lui incrocia le braccia al petto.
-Era per parlare della spedizione di domani. -
-Erwin ti ha detto qualcosa? –chiedo.
-Quando te ne sei andata mi ha accennato qualcosa. -
-Mh. –mugugno per farlo continuare.
-Rimarremo fuori un giorno e potrebbe allungarsi. Passeremo per Trost ed entreremo al Wall Maria. Ci divideremo e finiremo nei confini. Il nostro obiettivo principale sarà i due fuggitivi. -
-Solo noi? –chiedo. Abbiamo perso la squadra, saremo soli e nonostante il nostro titolo, faremo fatica.
-Ci ho già pensato. –dice spostando il peso da una gamba all'altra. –Formeremo una nuova squadra. -
-Cosa? – dico sorpresa. –E con chi? -
-I cadetti. -
-Sei serio? -
-Lo hai detto pure te, alcuni sono più forti di certi maggiori presenti in caserma. Prenderemo i più bravi e creeremo una nuova squadra. -
Un senso di colpa e di tristezza pervade all'improvviso, abbasso il capo mancando gli occhi di lui e mugugnando qualcosa per far capire che il messaggio sia arrivato.
-Che c'è? –chiede col suo solito tono distaccato.
Scuoto la testa e gli volto le spalle, girandomi verso l'uscita. Prendo un respiro e misuro bene il mio tono. –Niente, vado a guardare gli allenamenti dei ragazzi. -
Stranamente riesco a uscire senza alcun problema ma, invece che andare direttamente al campo, salgo sul tetto dei dormitori femminili che si affacciano, insieme a quelli maschili, al campo d'allenamento. Mi sdraio facendo in modo che io riesca a vedere il campo ma che nessuno riesca a vedere me.
So benissimo che abbiamo estremamente bisogno di una squadra per rimettere in sesto le operazioni speciali, eppure non sono ancora pronta per sostituirli. Quei quattro ragazzi non sono scomparsi dalla parte più debole del mio cuore, ce li ho ancora in mente, ogni giorno, e pensare che dovrò sostituirli con altre persone mi viene male. Loro acconsentirebbero, sarebbero felici anche perché tenevano a me e a Levi e vorrebbero solo la nostra sicurezza ma a me sembra quasi di tradirli.
Eppure quei ragazzini hanno un enorme potenziale, che andrà sprecato se io e Levi non ce ne occuperemo personalmente. Eren può trasformarsi in gigante, Mikasa è il soldato più forte della sua divisione, Armin è un perfetto stratega, Jean, nonostante i suoi vari rimorsi, sotto sotto lo vedo perfetto a motivare il gruppo, Sasha sa tirare con l'arco e sopravvivere in situazioni estreme, Connie...beh Connie fa ridere, Ymir non la conosco molto e non posso parlare mentre Christa ha una forte forza di volontà. Hanno bisogno di guide e tocca a me e a Levi.
Giro lo sguardo verso il campo d'allenamento e vedo il corvino affiancato a Erwin. Stanno camminando lungo la linea di campo e osservano i soldati mentre discutono su vari affari. Chissà se dopo mi farà una predica visto che non mi sta trovando.
Si fermano a metà campo, a guardare Shadis mentre continuano a parlare e Levi a girarsi guardandosi attorno. Ad un certo punto si gira verso i dormitori e mantiene lo sguardo fisso nella parte dove sono. Non avrà veramente capito che sono qui, vero?
Si gira un secondo a dire una cosa a Erwin per poi sparire dietro gli spogliatoi.
Non può avermi visto, è impossibile, e il suo sesto senso non può funzionare così bene.
Sospiro e incrocio le braccia dietro la testa per farmi da cuscino e chiudo gli occhi dopo aver fissato il cielo per qualche istante.
-Che ci fai qui? -
Sobbalzo e spalanco gli occhi.
Incrocio quelli grigi del ragazzo e trattengo il fiato.
-Come mi hai trovata? -
-Sesto senso. –dice facendo le spallucce. Lo guardo storto e mi tiro a sedere per guardarlo meglio.
-Ora rispondi alla mia domanda. –dice.
-Mi piace stare sui tetti, problemi? -
Ora è lui a guardarmi storto e ha ragione a farlo, ho appena tirato fuori la scusa più non credibile del mondo.
-Abbastanza. Hai reagito male alla notizia di una nuova squadra, perché? -
-Non ho reagito male. -
-TN. -
-Levi. –cerco di guardarlo in modo più sicuro, per cercargli di far credere che io stia dicendo la più assoluta verità.
-Allora vieni giù con me e scegli i componenti insieme a me senza cambiare espressione dal tuo viso. -
Non mi rendo conto di star trattenere il fiato e lo rilascio tutto d'un colpo.
-Va bene. –mi alzo e scivolo velocemente verso il ciglio del tetto e mi lascio cadere. L'altezza è normale, non mi faccio neanche un graffio.
Raggiungiamo il campo insieme dove i cadetti sono messi in fila per sentire l'annuncio di Erwin. Devo cercare di non esternare i miei sentimenti, più o meno come fa Levi, non deve essere così difficile, no?
Mi posiziono di fianco a Erwin e Levi di seguito, mentre il biondo finisce di annunciare cosa faremo.
-Io ho già pronta la squadra in mente. –dico a bassa voce al corvino.
-Chiama. -
-Non vuoi sceglierla pure te? -
-So che per te non è facile sostituire gli altri, quindi mi affido al tuo giudizio, so che sceglierai bene. –mi risponde, lasciandomi per qualche secondo sorpresa.
Mi riprendo subito e prendo un grande respiro.
-I seguenti cadetti, dal momento esatto in cui li chiamerò al fianco mio e del capitano Levi, diventeranno parte della squadra operazioni speciali. –annuncio prima di incominciare a chiamare dal nulla. –Connie Springer, Jean Kirschestein, Khrista Lenz, Ymir Fritz, Sasha Blouse, Armin Arlert, Mikasa Ackerman e...Eren Jäger –Chiamo tutti d'un fiato, senza neanche aspettare che raggiungano il loro posto. Sento che sto tradendo i miei vecchi compagni, sento che li sto deludendo, ma devo farlo.
Alzo lo sguardo e incontro quello azzurro di Erwin.
-Ottima scelta. –dice semplicemente per poi sciogliere lo squadrone e far tornare i ragazzi non chiamati ad allenarsi. Levi avrà il compito di spiegargli tutto.
-Io vado in camera. Spiega per bene tutto. –dico riferendomi al corvino, che mi lancia un'occhiata tra il serio e il preoccupato. –Ciao ragazzi, a dopo. –detto questo scompaio.
Mi sento male.

•Hate Me• └ LevixReader ┐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora