16°Capitolo_Sign

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16. Sign

Lo ha fatto veramente. Mi giro di scatto e gli tiro un pugno dritto nella mascella. Lo faccio indietreggiare per qualche passo e mi scosto dal muro dove mi aveva intrappolato poco prima.
Mi allontano da lui di qualche metro mentre lui rimane con lo sguardo cupo a terra mentre con una mano si tocca il punto colpito. Non lo riconosco più. Cosa è successo? Prima mi dice quelle cose poi mi tira uno schiaffo. Lui, pur odiandomi, non ha mai alzato le mani su di me in quel modo. Mi ha sempre rispettata come donna, ma ora il suo rispetto sembra essere andato completamente a quel paese. Pure il suo autocontrollo è sparito, veramente, chi è questo ragazzo che ho davanti?
Alza gli occhi e li incrocia ai miei. C'è qualcosa di diverso, non sono i suoi. Non sembra...lucido!
-Levi? Hai bevuto? –chiedo avanzando lentamente verso di lui. Alza di più il viso e una lanterna gli illumina il viso. Ha le gote rosse, non me ne ero accorta prima. Eppure...non ho sentito nessun odore di alcol.
Mi lancia un'occhiataccia e quasi ringhia, facendomi bloccare di colpo. Cosa faccio? Lui regge abbastanza bene l'alcol, ma per essere finito in queste condizioni deve aver bevuto almeno 5 bottiglie di vino. Come ha potuto berne così tante e perché? Non può averlo fatto solo perché sono scomparsa per due giorni, non ci credo neanche se me lo dicesse lui da lucido.
Sposta la mano dietro la schiena, prende qualcosa e si lancia contro di me. Schivo appena in tempo, ma sento bruciare una parte del collo per poi sentire come del liquido gocciolare e scivolare fino alla scollatura, macchiando la mia camicia bianca di rosso. Mi giro verso di lui e, vedendolo avventarsi verso di me mi paro incrociando davanti a me le braccia, ma lui mi viene addosso e, facendomi cadere, mi fa un taglio su una spalla e su entrambi gli avambracci.
È completamente impazzito, l'alcol gli ha dato alla testa. Devo chiamare aiuto o finirò accoltellata alla pancia.
-Erwin! Hanji! –urlo a pieni polmoni mentre cerco di pararmi il volto e i punti vitali dal coltellino che ha in mano Levi. Sento le sedie rovesciarsi e la porta aprirsi di scatto. Prima che possa dire qualcos'altro, sento la lama posarsi sul mio labbro e bruciare leggermente.
-HANJI! ERWIN! –urlo nuovamente scostando il coltello dalla mia bocca. Non riesco a farlo muovere.
Dopo pochi secondi sento le loro voci e finalmente Erwin mi tira via Levi di dosso. Indietreggio più che posso fino a finire spalle al muro.
-TN! Oddio... -dice Hanji inginocchiandosi davanti a me. Ho il fiatone, mi sto tenendo i due punti dove la lama è andata più a fondo: il collo e la spalla.
-Erwin, fai svenire Levi. –non guardo neanche, ma sento una botta poi qualcosa cadere pesantemente sull'erba.
-Tutto bene, TN? –chiede Erwin avvicinandosi a me. Annuisco leggermente mentre Hanji mi aiuta ad alzarmi.
-Dobbiamo medicarla e tenere sotto controllo lui. –dice la ragazza indicando col mento Levi, svenuto sull'erba.
Erwin si occupa di lui, caricandoselo sulle spalle, mentre io seguo in silenzio Hanji. Sono completamente scioccata. Non posso credere neanche ai miei ricordi. Quello che qualche minuto fa mi ha attaccata era Levi? Aveva il suo volto, ma non era lui.
Un brivido percorre la mia schiena, facendo poi dolere di più le ferite alle braccia e alla spalla.
Arriviamo nell'infermeria della caserma e mi siedo su un lettino, lasciandomi curare le ferite dalla ragazza. Osservo Erwin appoggiare Levi sul lettino di fianco a me. Ora sembra lui. Ha il volto rilassato ma serio che ha sempre.
-Ha bevuto? –chiedo ad Erwin guardandolo preoccupata. Guarda per terra per qualche secondo, poi incrocia titubante i miei occhi e annuisce.
-Non riuscivamo a trovarti, avevamo perso le speranze, oramai pensavamo solo al ritrovo di un cadavere e lui si è chiuso in mensa e si è scolato tutte le bottiglie di vino che ha trovato. – fa una piccola pausa. –Ha incominciato a dire che era colpa sua se te n'eri andata dopo la terza bottiglia. -
Lo guardo senza dire niente. È vero, è colpa sua. Lui mi ha detto quella cosa, lui mi ha detto che è colpa mia se ho ucciso la sua squadra, lui mi ha aggredito.
Rimango in silenzio. Forse ha veramente ragione. Sono stata io ad uccidere la squadra, a non arrivare in tempo.
-Senti, Hanji. –la chiamo fissando il pavimento.
-Dimmi. –dice immediatamente mentre prende un disinfettante e incomincia a passarlo sopra i tagli, facendomi sussultare e contrarre tutto i muscoli all'improvviso sotto quel bruciore incredibile.
-Ma che cazzo stai usando?! Acido?! –quasi le urlo contro scostando la mano dalla ferita sulla spalla, una delle più profonde.
-È disinfettante, se non lo uso ti verrà un'infezione. –non controbatto e lascio fare a lei. Una volta finita quella ferita, incomincio a parlare.
-Secondo te è colpa mia? –chiedo senza neanche dire di cosa stessi parlando. Mi scosta i capelli impiastricciati di sangue e incomincia a trattare la ferita sul collo.
Stringo i denti cercando di sopportare il dolore.
-Di che parli? –chiede seria mentre versa un po' di liquido direttamente sulla mia ferita. Sento scoppiettare.
-Della...nostra squadra. –dico guardando di sottecchi Levi sdraiato sul lettino.
Si blocca per qualche secondo, indugiando sulla ferita, poi si riprende e mi fa segno di girare le braccia così da poter riuscire a disinfettare pure quelle. Obbedisco senza dire niente.
-È questo quello che ti ha detto? –chiede.
Come ha fatto a capirlo? Alla faccia della sensitiva.
-Mh hm –mugugno per confermare.
-Da quel che ne so, per me hai semplicemente seguito gli ordini. Non sapevi cosa sarebbe potuto succedere, sono morti per salvare Eren, tutto qua. Può darsi che lo abbia detto in un momento di rabbia o solo per infastidirti come fa di solito. Si vede che aveva voglia di litigare. -
Sospiro mentre lei si allontana per prendere delle bende da mettere attorno alle ferite.
-Quando si riprenderà? –chiedo ad Erwin tornando a guardare Levi dormiente.
-Non prima di domani mattina. Dove sei stata tutto questo tempo, TN? -
Lo guardo per qualche secondo per poi spostare lo sguardo sulle mie mani. Hanji si sta occupando della spalla, ancora non mi ha fasciato le braccia.
-In giro. –rispondo vaga.
-Sei stata brava, hai liberato tutto il distretto di Trost, una cosa così non si era mai vista, ma sei stata irresponsabile a buttarti laggiù senza pensarci. – Ecco la predica. In queste occasioni tira fuori il nonnetto che c'è in lui.
-Lo so, lo so. –dico scocciata mentre Hanji passa al collo. Le bende sono una scocciatura, ti impediscono la maggior parte dei movimenti.
-Per quanto sei rimasta là fuori? –chiede.
-Una notte. Sono tornata la sera dopo e sono andata a letto poi è –mi blocco. Non deve sapere lui di Yukio, potrebbe farlo passare nei guai.
-Poi? –mi incita a continuare mentre la ragazza passa alle braccia.
-Poi...niente, mi sono fatta un giretto in paese e sono rientrata per la cena. -
Mi guarda sospettoso, di sicuro non crede alle mie parole. Non sono una tipa che se ne va in giro totalmente a caso, ogni cosa che faccio la faccio per uno scopo e lui questo lo sa.
Hanji ha finito di mettere le bende e mi alzo dal lettino.
-Vado a dormire, calmate quel coglione non appena si sveglia. –dico aprendo e richiudendo la porta di me, senza ascoltare cosa abbiano da dire quei due.
Entro in camera mia velocemente. Non ho voglia di incontrare nessun'altro. Il mio ritorno ha fatto già scalpore in mensa, non ci avevo pensato, quindi è meglio che per il resto della serata nessuno mi veda.
Mi tolgo la giacca della divisa ma, quando è il momento di togliere la camicia, sento una scossa improvvisa partire dalla spalla ed espandersi per tutto il mio corpo, seguita poi da un dolore lancinante.
Poso la mano sulla benda, come se con quel gesto riuscissi a calmare il dolore. Ho sentito dire che quando ci fa male qualcosa, mettiamo automaticamente la mano su quel punto e questo aiuta il corpo a concentrarsi su quella parte specifica e accelerare la "guarigione". Speriamo sia così, mi fa male tutto il corpo. Cavolo, Levi ci sa proprio fare. Quasi non sono riuscita a vedere le sue mosse. Mi ha colto di sorpresa, non avevo sentito l'odore di alcol dalla sua bocca e ci ho pensato solo dopo al fatto che potesse essere ubriaco.
Facendo più attenzione, tolgo la camicia e il resto della divisa, mettendomi poi il maglione della sera prima. Sta incominciando a fare veramente freddo, uno di questi giorni devo tirare fuori il piumone.
Vado in bagno per evitare di fare la pipì nel letto e mi lavo i denti. Sono ridotta uno schifo, bello. Dovevo prima farmi la doccia e poi vestirmi ma, pazienza, la farò domani. Poi con queste bende non è che posso fare comunque molto.
Sospiro e, uscendo dal bagno, mi infilo nel letto. Mi giro sul fianco opposto alla spalla ferita e chiudo gli occhi.
Vedere Levi in quelle condizioni è stato orribile, ma se lo meritava e anche tanto. Non so come reagirà domani, è sempre stato imprevedibile, ma penso che non sarà tutto come prima. Di sicuro non l'ho ancora perdonato per quello che ha detto. Poteva avere pur voglia di litigare, ma ha esagerato.
Ho sonno, basta, devo dormire.

PICCOLO AVVISO
Ehehehhe scusate per il piccolo ritardo e se il capitolo vi sembra strano...bo, ma sono sotto droga :D Ho la febbre e sono sotto medicine quindi non scrivo da Dio. Spero vi sia piaciuto lo stesso! Ci sentiamo!
Ah, e grazie per le 1K Visualizzazioni.
Au Revoir.


•Hate Me• └ LevixReader ┐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora