"Martínez svegliati" mi sveglio di soprassalto e noto che tutti i miei compagni mi stanno fissando ridacchiando.
La prof mi sta guardando malissimo.
"cazzo" sussurro.
"Bel modo di farsi riconoscere" dice Luis.
"Fatti i cazzi tuoi tu"
"Scusa scusa"
Le altre due ore successive passano lentamente fino a l'intervallo, la campanella suona e un'orda si studenti esce dalla classe mentre io invece resto.
Controllo il cellulare e rispondo alla mia amica Jess che mi chiede come va il primo giorno. È l'unica amica che ho di cui mi fido ciecamente, ci conosciamo da quando avevamo tre anni circa è come una sorella, passo più tempo a casa sua che a casa mia.
una voce interrompe i miei pensieri,
"Come mai stai qua da sola? Sei una di quelle tutte timide? Perché dal tuo caratterino non sembri timida"
<ancora lui?>
"No non sono timida è che non me ne frega un cazzo di fare conoscenza"
"Azz allora sei una di quelle che piace stare da sola"
"Vedo che hai colto il punto quindi se non ti dispiace..."
"Si mi dispiace, a nessuno piace stare da solo"
"A me si"
"No non è vero"
"Cosa ti fa credere che non sia cosi?"
"Stai conversando con me se non sbaglio"
"Solo perché non te ne vai sennò ne farei a meno"
"Non credo proprio, Celeste"
La campanella suona mentre ripenso al modo in cui ha marcato il mio nome, mi salgono dei brividi lungo la schiena.
Altre tre ora noiose passano e la campanella di fine giornata suona. Metto tutto nel mio zaino, prendo lo skate ed esco da scuola. Mi infilo le cuffiette e slitto via.
Mi fermo ad un semaforo, mi sento toccare la spalla e mi volto, ed è ancora lui. <sto ragazzo mi da il tormento>
mi sta dicendo qualcosa
"Che hai detto?" gli chiedo mentre mi levo una cuffietta.
"Non sapevo sapessi andare sullo skate"
"Non sai molte cose di me d'altronde sai solo il mio nome"
"Credo di sapere già che tipo sei"
"A si? Illuminami" il semaforo è diventato verde e io sfreccio giù dal marciapiede.
"No non scappi così in fretta, comunque sei il mio tipo"
"Come scusa?"
"Rilassati intendo dire che mi assomigli"
"Non credo proprio, io non rompo i coglioni a nessuno dando una costruzione primitiva di una persona"
"Stai sbagliando di grosso Celeste, io non ho detto niente di te a differenza dei nostri compagni di classe"
"I nostri compagni?"
"Si, quelle persone di cui non te ne frega un cazzo di sapere chi sono. Beh loro pensano invece di sapere chi sei tu, ovvero una di quelle timide e represse nerd che preferiscono stare sul telefono al posto di fare conoscenza"
"Sei sicuro di non parlare a nome loro? Perché mi pare un po' strano che in un giorno hanno capito cosi tanto di me"
"Erri, non hanno capito nulla di te"
"Su questo hai ragione"
"Chi devo ringraziare per questa concessione"
Mi scappa una risata
"Si si non ti ci abituare"
"Intanto ti ho fatta ridere, quando ti arrabbi sei affascinante ma quando ridi tutt'altra cosa"
"Non esagerare"
"Ahahahaha scusami è che sei diversa dalle altre ragazze di scuola, basta guardarti"
"Non mi piace assomigliare ad una barbie che cammina con i trampoli per i corridoi, tutto qui"
"Appunto, sei naturale"
"Si, si può dire così"
"Dove abiti?"
"Sei uni stalker?" ride
"No no era per sapere, io abito al 12 di questa via"
<merda>
"Ah io al 11..."
"Ma da quando?"
"Da sempre eppure non ti ho mai visto qui"
"Io nemmeno, conosci la compagnia di Rodrigo?"
Certo che la conosco, c'ero dentro prima del disastro...
"No, perché?"
"Beh ne faccio parte magari se avessi avuto presente la compagnia ti sarei venuto in mente"
<vattene Celeste, ORA>
"Ah mi fa piacere, io devo andare a casa, ciao"
Mi infilo la cuffietta prima che possa dirmi qualcosa, attraverso la strada ed apro il portone del mio palazzo. Salgo le scale ed entro in casa sbattendo la porta, mi appoggio al muro lasciandomi scivolare sulla parete fino a sedermi a terra.
<cazzo, cazzo, cazzo sempre nei casini vai a metterti, tra tutte le persone che potevi incontrare proprio un componente di quella banda di violenti>
Prendo il mio pacchetto di Marlboro rosse, tiro fuori una sigaretta ed esco sul balcone...
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Lei non abbraccia tutti
RomanceVive in un quartiere malfamato, con un passato difficile e una vita complicata. Cambiando scuola Celeste si accorgerà che esiste un modo diverso di vedere il mondo oltre al suo, glielo farà capire il suo compagno di banco Luis. Li accomuna una cosa...