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LUIS

Lei è forte, tiene tutto dentro e non si lascia abbattere. La amo perché non mi può tradire, lei mi sa capire. <Amore tu non sai quanto sei bella pure quando dormi con le lacrime seccate sulle gote ancora rosse.> Non avevo idea di quello che le avesse fatto Rodrigo adesso capisco perché non ne parla mai. Cazzo oggi vederla così mi ha distrutto, adesso non solo sento dolore fisicamente ma anche infondo a me. Le accarezzo lievemente i capelli, percorrendo le sue lunghe ciocche nere.
Si scosta leggermente mentre apre gli occhi, mi guarda con quel profondo colore grigio mischiato al blu di un mare tempestoso. "hey ben svegliata piccola" si stiracchia come una bimba piccola.
"Che ore sono?"
"Le 4:45 perché?"
"Luis, Rayan!"
"Forza andiamo non possiamo lasciare il piccolo da solo"
"Andiamo?"
"Si"
"Sicuro di voler venire con me?"
"Si"
Mi bacia con la sua solita foga che adoro tirandomi per la mano fuori dalla porta. Corriamo.
"Celeste ferma facciamo così: io prendo il gelato tu vai a prendere Rayan ok?"
"Si è un ottima idea menomale che ci sei tu"
"Dai corri io arrivo"
Mentre se ne va io prendo il gelato alla stracciatella con il cono più grande dato che siamo in ritardo almeno ci facciamo perdonare.
In dieci minuti raggiungo Celeste con Rayan in braccio che piange.
"Piccola perché Rayan piange?"
"Un litigio"
Mi rivolgo a Rayan "Ehy piccolo ti va un gelato?"
Si asciuga le lacrime chiedendo a Celeste di scendere, mi porge un piccolo sorriso mentre gli do il suo gelatone.
"Grazie" mi dice Celeste
"Ma che è successo?"
"Sembrerebbe che un altro bambino gli abbia strappato il pastello dalle mani e lui si è incazzato tirandogli addosso la scatola dei colori"
"Ma perché piangeva?"
"La maestra gli ha fatto saltare l'intervallo"
Mi viene un po da ridere e Celeste mi segue "Dai scemo"
"Eh piccola è esilarante non puoi dire di no"
"In effetti" mi mette un braccio attorno alla vita e io sulla sua spalla.
"Mamma mia quanto sei nana"
"Sta zitto"
"È adorabile" la bacio.

CELESTE

Mentre Rayan si fa il suo riposino io e Luis ci mettiamo davanti alla tv. Sto cercando di ignorare il fatto che mi abbia nascosto il problema con la compagnia ma è più forte di me.
"Luis... perché non me l'hai detto?"
Si irrigidisce palesemente
"Tu sei importante per me Celeste e ho bisogno che tu sia tranquilla per fare in modo che tu mi possa sostenere. Sei la parte migliore di me e non potevo dirti ciò che temevi di più. Speravo che tutto sarebbe passato in fretta ma a quanto pare mi sbagliavo. Solo una cosa buona è uscita da tutta sta storia"
"Cosa?"
"Mi hai detto che mi ami per la prima volta"
"Già, faccio fatica a dimostrare i miei sentimenti"
"Meglio almeno so che quando succede è vero."
Mi avvicino alle sue labbra mettendomi a cavalcioni su di lui
"Quello che ti dico è sempre vero ed io ti amo si, ti amo come i lupi amano la luna" gli accarezzo il viso fissandolo nei suoi occhi azzurri cielo. Mi abbraccia forte
"Celeste Martínez io non ti lascio più andare"
"Non potevo chiedere di meglio Luis Gutiérrez"
Il cellulare interrompe il nostro momento di pace, il numero è sconosciuto:
"Pronto?"
sento una donna singhiozzare
"Sei Celeste?"
"Si, perché?"
"Sono una collega di tua madre" mi inizio a preoccupare "un paziente del pronto soccorso le ha sparato"
mi blocco mentre fisso che Luis, i miei occhi si gonfiano di lacrime.
"Ci sei ancora?"
"Si, arrivo" rispondo con la voce rotta mentre attacco il telefono.
"Celeste che è successo?"
"Hanno sparato a mia madre durante il servizio" lo dico con una calma pericolosa, non riesco a piangere il dolore è talmente profondo che me lo impedisce.
Faccio il numero fi Jess:
"Jess tra quanto sei qua?"
"Sono sotto casa tua perché?"
"Mia madre ha avuto un problema all'ospedale puoi tenere Rayan?"
"Certo qualcosa di grave?"
"Si poi te lo dico devo fare in fretta"
metto giu.
Mi giro verso Luis e con voce inespressiva gli chiedo se può accompagnarmi in motorino.
In dieci minuti siamo al pronto soccorso.
Mia madre è nel lettino, distesa con il respiro pacato. Le prendo una mano e gliela accarezzo sfiorandola con l'impulsivo desiderio che si svegli all'istante. Le lacrime mi rigano il viso pesanti come mattoni, inspiro faticosamente perché continuo a singhiozzare, comincio un pianto nervoso seguito da urla di dolore lancinante che attira tutti i medici. Mi lascio cadere su mia madre con un urlo assordante, Luis mi solleva ma lo spingo via. Non voglio lasciarla mi rimane solo lei, non posso perdere pure lei. Un improvviso vuoto mi infilza, le lacrime smettono di scendere, il battito decelera e la mia espressione si fa seria.
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Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate del colpo di scena. Aggiornerò nel weekend, in settimana proprio non ce la faccio, ho troppi impegni. Scrivetemi nei messaggi,  magari vado a vedere qualche storia e la commento.
Vale🐠

Lei non abbraccia tuttiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora