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Infondo, in un angolo circondato da persone lo sguardo tinto di odio e di vendetta di Rodrigo mi stava assillando. Il mio battito è irregolare come i miei istinti animali che dicono <muoviti! scendi subito da questo treno>, ma ce qualcosa che, oltre alla stretta presa di Luis, mi blocca. Non riesco a smettere di fissarlo, i suoi occhi sono una calamita inquietante.
"Non ricambiarlo" dice Luis prendendomi il mento.
"Cosa facciamo?"
"Nulla, la prossima fermata è la nostra bada che non ci segua sennò dobbiamo correre"
Annuisco con la testa ma continuo a sentirmi i suoi occhi addosso.
Scendiamo alla fermata Duomo, entrambi siamo agitati, ci guardiamo attorno come fuggitivi e poi lo vediamo li su quei scalini che sembrano più pendenti del solito. Non ci resta altro che affrontarlo.
"Ti sei deciso a darmela?" dice rivolto a Luis.
"No, lei è mia e io non ti devo nulla"
"Perché non chiediamo a Celeste come la pensa, magari lei sarà più ragionevole di te"
"Non provare a mettere..."
"Mi so difendere da sola, Rodrigo io non tornerò mai con te. Mettitelo bene in testa dopo quello che mi hai fatto, per me è come se tu fossi morto."
"Sto casino per una scopata?"
"Tu mi hai..." neanche a finire la frase che Luis si scaglia contro di lui prendendolo a pugni e buttandolo per terra. Non lo avevo mai visto cosi aggressivo, mi allontano con la paura che mi possano mettere in mezzo. Non so cosa fare fino a quando non vedo Rodrigo sopraffare Luis, istintivamente prendo l'estintore e lo colpisco in piena testa. Prendo per mano Luis e corriamo su per le scale lasciando quell' essere per terra. Arrivati in piazza del Duomo sgambettiamo velocemente al Mc per non destare sospetti con la polizia ma anche per non essere presi in caso Rodrigo riprendesse i sensi.
Una volta dentro riprendiamo fiato e Luis mi abbraccia ripetendo che è finita e va tutto bene, ma ancora non ne sono sicura.
Mentre mangiamo tra noi c'è un silenzio stridulo, Luis non mi guarda negli occhi e io non riesco neanche a sillabare una parola. Mi alzo senza dire nulla e vado in bagno. Mi guardo allo specchio con occhi vuoti e spenti, non riesco a mandare avanti la mia vita da quando Rodrigo ci è entrato. Il dolore e la solitudine che mi ha lasciato è incolmabile, non so più cosa è vero o no, tutte le volte che lo vedo di scorcio me lo ricordo mentre mi violenta.
*toc toc*
"occupato"
"Sono io Celeste"
apro la porta
"Oi, stai bene?" annuisco
Entra nel bagno e chiude la porta dietro di se, si avvicina baciandomi dolcemente.
"Luis non voglio farlo in un bagno"
"Nemmeno io, ti voglio solo baciare"
mi stringe forte per poi baciarmi ancora. Una lacrima mi riga il viso
"Perché piangi?"
"Non riesco a superare l'inferno, non ho colpa di nulla ma sto pagando solo io"
"Piccola io ti darei la vita, superiamo tutto insieme ok? Il male passa"
"Sono anni che non passa" sussurro per poi uscire dal bagno lasciandolo da solo nei suoi pensieri. Devo prendere una decisione, lo amo davvero come non ho mai amato nessuno ma non posso andare avanti sapendo che lo porterò giù con me.

LUIS

Sono le 10 di sera e non mi ha ancora rivolto la parola, ci sto malissimo so già che pensa che lei per me sia un peso ma in realtà è il mio galleggiante. Siccome non vuole parlarmi le scrivo qualche riga, le leggerà quando vorrà lei.
"Io ti aspetto dove il mare non si vede più dove il giorno non arriva se non ci sei tu dove anche i miei segreti poi si spogliano. Celeste tu sei la mia luna quando la notte si fa troppo buia per trovare la strada di casa, sei la mia fonte di felicità quando il mondo mi cade addosso, mi capisci senza che io ti dica nulla e lo stesso io faccio con te. Non mi trascinerai giù Celeste, anzi mi hai fatto provare l'alba di qualcosa di nuovo. Io che non ho mai avuto niente di vero a parte te.

Lei non abbraccia tuttiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora