Riavere mia madre a casa è fantastico, la sua assenza mi ha fatto capire che non sono ancora del tutto pronta a lasciare il nido nonostante me la sia cavata bene. È passata una settimana da quando ho visto Rodrigo e sinceramente mi preoccupa il fatto che non si sia ancora fatto vivo.
"Celesteeeeee muovitiiii" Luis mi urla dal salotto. Sta sera mi vuole portare a mangiare fuori e siamo già in ritardo di 10 minuti. Lo sento parlare al telefono, credo che stia avvisando che arriveremo tardi. Sono vestita elegante, non mi sono mai vista così... Ho un tubino nero che mette in mostra le mie curve, una giacca di pelle e i tacchi di mia madre. Esco dalla stanza, Luis si gira e mi guarda come se avesse visto la madonna scesa in terra.
Si avvicina e mi prende per la vita "Sei bellissima" gli rispondo con un sorriso per poi tirarlo verso la porta "Dai andiamo che siamo già in ritardo"
"Si sa per colpa di chi" dice ridendo.
"Gne gne" gli faccio il verso.
Camminiamo fino alla metro di lambrate, facciamo alcune fermate e poi scendiamo. Sono agitatissima, non ho mai fatto nulla di serio e non mi sono mai sentita così bella. Luis mi stringe forte la mano camminando con un sorriso che mi contagia. Siamo felici.
"Celeste sei un po' sporca di sugo all'angolo della bocca" dice sghignazzando.
"Dove? ahahaha" dico continuando a sfregare in un punto ceco.
"Qua" con il pollice in un gesto delicato mi tocca appena sotto le labbra. Gli sorrido dolcemente, poggiando la mia mano sulla sua.
"Sei stupenda sta sera, è appagante vederti sorridere" mi dice in tono calmo e sincero. Ma all'improvviso si fa più serio, mettendomi in agitazione.
"Va tutto bene?"
Si avvicina dandomi un bacio furtivo
"Si volevo solo vedere se sei più bella quando sorridi o quando sei seria" fa una piccola pausa "sicuramente quando sorridi".
"Sei proprio scemo mi hai fatto prendere un colpo".
Sono felice ma anche un po dubbiosa, non mi aveva mai portata fuori a cena.
Mentre passeggiamo per digerire decido di aprire il discorso. "Luis perché mi hai portata fuori sta sera?"
"Non ti ha fatto piacere?"
"Si certo ma non ho capito perché"
"Volevo solo fare una cosa carina..."
"Non ce un altra motivazione?"
"Non si ti può nascondere nulla eh, avevo paura di perderti tutto qua"
"Scusa ma perché hai pensato questo?"
"Dopo l'incontro con Rodrigo anche se ci siamo riappacificati mi sei sembrata distante e persa nei miei confronti, mi sono agitato e ho pensato fosse tutto a causa mia".
"Luis... tu sei perfetto, è grazie a te se questa settimana non mi sono sotterrata. Mi dispiace di essermi allontanata avevo solo bisogno di pensare"
In effetti ha ragione, ho passato più tempo da sola che con lui.
"Tranquilla..."
Torniamo a casa e non abbiamo ancora proferito parola. Ma io ho in mente una cosuccia. C'è un motivo se ho fatto ritardo nel vestirmi. Stavo scegliendo l'intimo più sexy che avevo. Appena chiude la porta di casa mi fiondo sulle sue labbra, colto di sorpresa reagisce al mio attacco sbattendomi contro il muro per poi prendermi in braccio e portarmi in camera mia. Mi sfila il vestito e appena vede il perizoma rosso di pizzo abbinato al reggiseno, mi rivolge uno sguardo malizioso. Toglie anche le mutandine per poi aprirmi le gambe e mettere la sua faccia in mezzo. Inizio ad ansimare e contorcermi dal piacere, mi tiene strette le cosce. Risale con dolci baci sul mio ventre percorrendomi di brividi fino ad arrivare alle mie labbra. Gli sbottono la camicia e sfilo la cintura dai suoi pantaloni. Rimane in mutande, una visione bellissima. Ci uniamo formando una cosa sola, sono completa con lui. Sopra di me Luis mi sussurra all'orecchio: "Finalmente sei tornata da me".
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Lei non abbraccia tutti
RomansaVive in un quartiere malfamato, con un passato difficile e una vita complicata. Cambiando scuola Celeste si accorgerà che esiste un modo diverso di vedere il mondo oltre al suo, glielo farà capire il suo compagno di banco Luis. Li accomuna una cosa...