Capitolo 36

102 4 0
                                    

"Tranquilla, vedrai andrà tutto bene, la mia nerd preferita sa' tutto, potrebbe insegnare al prof!" Mi fa l'occhiolino scompigliandomi i capelli, proprio come piace a me. È così tremendamente normale questa sua dolcezza nei miei confronti che sembra tutt'altro che reciti, mi da' così sui nervi! Mi trattengo non spiccicando parola fino alla fine delle lezioni. Dopo scuola esco per prima dall'aula e mi dirigo spedita senza degnare di parola nessuno. Raggiungo la porta quando vedo con la coda dell'occhio qualcuno seguirmi: è alto, e mi sta per raggiungere. Appena fuori dalla scuola mi porta sul didietro dell'edificio e mi fa vomtare verso di lui. "Vuoi spiegarmi cosa succede?" Chiede preoccupato. "La verifica di Algebra non è stata semplice, ho paura di aver fatto alcuni errori..." rispondo nervosa. Sembra pensare alla mia versione dei fatti e poi risponde "uno, prenderai il massimo, questo è sicuro. Due, non è questo che ti preoccupa e lo so per certo, quindi adesso mi spieghi". Ho le spalle al muro, letteralmente, come ne esco? Cerco di fuggire ma lui distende di colpo le braccia a cinque centimetri dalla mia testa, appoggiate al muro. "Adesso, mi spieghi, cosa succede" scandisce le parole. Lo vedo avvicinarsi sempre di più a me, i nostri visi sono distanti l'uno dall'altro due centimetri e inizio a pensare di dovergli raccontare la verità quando si avvicina rovinosamente sfiorando le mie labbra. Appena le sfiora nell'intenzione di baciarmi io giro la testa da una parte ed evito il suo bacio. Mi sento in colpa per il mio comportamento ma allo stesso tempo non riesco a pensare a lui che bacia chissà chi altro. Quelle mani che lo trascinavano erano familiari e la prima a cui ho pensato è stata Ciara. Quando mi ha sfiorato le labbra ho pensato a loro due che si baciavano e la cosa mi ha fatto alquanto schifo, non mi sono potuta trattenere. Ben continua a guardarmi, scioccato, triste e mi farebbe talmente tanta tenerezza da riempirlo di baci se non fosse che ha limonato con un'altra. E la cosa mi fa' ritornare alla realtà, mi abbasso e scappo da quella prigione. Mi sento libera, ma il cuore batte sempre più forte. Ma la cosa che fa ancora più male è che non mi ha chiesto nemmeno perché. Però adesso mi sta seguendo, correndo dietro, è così comico. Lo sento chiamare il mio nome e mi fermo di scatto: adesso chiariremo le cose e tutto sarà finito. "Aurora!" Grida raggiungendomi. Mi prende le mani e io non reagisco. "Benjamin" pronuncio il suo nome con tale freddezza che il suo volto si riempie di preoccupazione e io ne sono felice, tanto felice. "Perché non mi hai baciato? Adesso mi spieghi cosa..." lo interrompo subito, voglio finirla al più presto. "Sai che c'è? Io e te abbiamo chiuso. Non puoi sbatterti Ciara alle mie spalle e stare con me sai? Io le cose le scopro anche se sono imbecille, tanto è questo che hai pensato quando hai deciso di fare questo "doppio gioco" con me. La sai una cosa anche? Mi fai proprio schifo! Non immaginavo potessi ancora, nonostante i problemi che abbiamo avuto in passato, solo ed esclusivamente per colpa tua, continuare a mentirmi e ad essere la persona meschina e superficiale che eri. Sono più sveglia di quanto pensavi e sono felice di avervi colto in fragrante, quindi adesso, se vuoi scusarmi, torna a scoparti lei che io mi merito di meglio!" Grido finendo da ultimo il fiato. Mi accorgo solo ora che sto sorridendo: mi sono sfogata, adesso va meglio.

La Perfezione Del Caos 1 | B&FDove le storie prendono vita. Scoprilo ora