Capitolo 81

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Il telefono squilla e mi riscuote dai miei pensieri. Non mi va di rispondere ma è Federico e potrebbe avere notizie di Aurora.
"Pronto Federico?" "Benjamin sono all polizia, non c'è altra alternativa.." "Cos'è successo?" Non so cos'ha detto dopo polizia ma non credo sia importante. "Sono alla polizia, loro la troveranno" "Dobbiamo trovarla noi Federico, io!" "Vuoi trovare Aurora, sì o no?" "Sì Federico, ma perché non posso trovarla da solo?" "Perché non sei nelle condizioni di farlo, devi riprenderti!" "Senza lei non mi riprendo comunque..." "Ma tu lascia fare ai professionisti e pensa a mettere in ordine i tuoi pensieri, ad esempio, cosa farai quando la vedrai?" "Non so nemmeno se la rivedrò mai" "Vedi? Non sei nelle condizioni di cercarla, sei fottuto Ben, sei fottuto.." "Da quando io seguo i tuoi consigli? Chi sei, eh? Nessuno, ecco cosa sei"
Riattacco dalla rabbia, non ha il minimo diritto di darmi ordini. So cosa è meglio per me, forse ha ragione, sono fottuto, ma devo trovarla, riprendermela, o non si risolverà nulla. Lascerò lavorare la polizia si, ma chiederò loro di tenermi aggiornato, anche se immagino che altri casi abbiano la priorità e che Aurora, da qui a che il suo caso venga considerato, avrà già vent'anni. "Voglio proteggerti da me stessa" quelle parole mi frullano in testa di continuo e ogni volta mi domando da cosa mi debba proteggere se l'unica cosa di cui ho bisogno è lei. Noi, che a starci lontano soffriamo e ci deprimiamo, scegliamo di allontanarci "per il nostro bene". È assurdo. È davvero stupido pensare che facendosi male, si possano guarire le proprie ferite. Aurora ha davvero pensato di farmi male con la sua presenza, mentre tutto ciò che rende la mia vita degna del sui nome, è lei. Salgo in camera e prendo il suo cuscino, lo abbraccio, annusando il suo profumo. È un profumo dolce, speziato. È una ragazza così fragile, ma allo stesso tempo così forte. È dolce, solare, gentile. Non credo di averglielo mai fatto notare. In questi momenti rimpiango tutto ciò che non le ho detto e penso "se ci sarà una prossima volta non dovrò sprecare il mio tempo, dovrò dirle tutto ciò che sento, o da un momento all'altro non ne avrò più l'occasione". Mi distendo sul letto, fa molto caldo, mi misuro la febbre e scopro essere ancora alta. Pensavo se ne fosse andata. Mi sento stanco, così chiudo gli occhi e dopo poco mi addormento.
*qualche ora dopo*
Mi sveglio di colpo sudato, la febbre dev'essere peggiorata, infatti appena la misuro leggo 38.9. Vado a prendere la Tachipirina, sperando di stare meglio. Mi sento strano, vuoto, manca qualcosa: mi manca lei.

La Perfezione Del Caos 1 | B&FDove le storie prendono vita. Scoprilo ora