Ci guardiamo per un'attimo e poi mette in moto e parte, credo che farò tardi stamattina. Io mi giro verso il finestrino, piena di grattacapi per la mente, riguardo alla situazione. Guardo la strana e ogni tanto di nascosto lo guardo con la coda dell'occhio, se non la smette di guardarmi andremo a sbattere da qualche parte. Mi ripeto che è solo un'illusione quando mi giro ed effettivamente mi stava guardando perché, di colpo, si volta facendo finta di niente. Mi chiedo perché una persona che mi odia così tanto mi dia tutte queste attenzioni, gentilezze, sarà vero che è cambiato? Mi auguro di sì. Arriviamo davanti alla scuola e lui ha la cortesia di lasciarmi giusto un po' più lontano per non far insospettire nessuno, nessuno si dovrebbe insospettire di niente, insomma, non c'è niente tra noi, ma sappiamo entrambi che se ci vedesse Ben non finirebbe bene, ne per me, ne per lui. Scendo dall'auto, percorro il piccolo pezzo di strada per raggiungere la scuola e subito Ben appena mi vede mi raggiunge. "Scusami, stamattina non ti ho detto che non potevo venire, la sveglia è suonata tardi. Vieni qui, fa molto freddo oggi, ed è molto buio, sono stato stupido a non passarti ugualmente a prenderti!" Si scusa mille volte. "Tranquillo, non ho freddo, sto bene" lo tranquillizzo. "Se vuoi ho una felpa nello zaino, ti starà un po' grande ma piuttosto che morire congelata..." in effetti fa un po' freddo, quindi cedo alla sua richiesta e lui mi porge la morbida e gigante felpa. "In effetti è un po' grande ma è perfetta!" Inalo il suo odore di buono senza neppure avvicinare il viso alla felpa, sa di lavanda, la riconosco subito, mia mamma la usa per le lenzuola. "Sono tornati i tuoi?" Chiedo mentre ci incamminiamo verso l'entrata della scuola. "Si, sono tornati ieri sera molto tardi, li ho sentiti entrare. Devono essere stati molto stanchi perché stamattina le valigie erano ancora sull'entrata della porta, sono andati dritti a letto." Mi spiega. "Non avevano tutti i torti!" Di colpo la campanella suona facendomi sobbalzare, alla prime due ore abbiamo fisica e chimica, è una giornata piuttosto intensa, penso che parlerò del mio compleanno a Ben a ricreazione.
*A Ricreazione*
"Ben...dove vai? Aspettami!" Appena lo chiamo non mi risponde nemmeno, che strano. "Ben! Ben!" Lo chiamo ancora, questa volta quasi gridando. Sembra non esista, sembra non mi senta. Si sta dirigendo in bagno, non posso seguirlo, ma perlomeno poteva rispondermi. Non capisco la sua reazione. Poco prima di entrare in bagno una mano femminile lo trascina nello sgabuzzino e lui non si dimena e la lascia fare. Decido di guardare cosa fa: uscirà o resterà con la ragazza la dentro? La seconda teoria è quella corretta, e ci sta anche per un po'! Non voglio proprio sapere cosa ci stava facendo lì dentro, ma posso immaginarlo. Mi avvicino allo sgabuzzino con non chalance e ascolto: sento ansimare, sussurrare e suoni simili allo schiocco di un bacio. Un miscuglio di collera, delusione e tristezza mi assalgono improvvisamente. Vorrei aprire quella porta di colpo e sorprenderli ma Ben mi correrebbe subito dietro inventando una scusa e io ci crederei. Ma questa volta sono delusa, mi ha ferito per davvero. È il peggior regalo mi potesse fare.
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La Perfezione Del Caos 1 | B&F
Hayran Kurgu[COMPLETA, IN REVISIONE] || Highest Rank: #5 in FF e #10 in Storie d'Amore || Iniziano a scendergli le lacrime e mi sento uno schifo a pensare che sia proprio per colpa mia. "Avvolte ho paura che il mio orribile passato un po' alla volta, ti porti...