Capitolo 48

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"Cos'è questo sorriso che non se ne va dal tuo viso?" Mi chiede. "Tutta colpa tua" gli rispondo sorridendo, è la verità, è il riflesso di ciò che sento. "Davvero?" Mi chiede sorpreso. "Sì" ammetto baciandolo. Poi mi allontano ed esco dalla stanza. Sento i suoi passi raggiungermi da dietro. "Ho voglia dei tuoi baci, perché te ne stai andando?" "Non me ne sto andando, sono qui" "Ma te ne sei andata" il suo lato insicuro sta venendo fuori, succede per piccole cose, spesso poco importanti ma per lui stranamente rilevanti. "Sono qui, tranquillo" lo abbraccio, devo sempre mettermi in punta di piedi per baciarlo e abbracciarlo. Lui posa le sue mani calde sui miei fianchi, e preme cingendomeli con le sue braccia, il mio corpo contro il suo così da abbassarsi, in modo che non abbia bisogno di mettermi in punta di piedi per baciarlo. Adesso riesco ad avvolgere le mie braccia intorno al suo collo per stringerlo in un'abbraccio. Lui mi prende in braccio e io gli cingo i fianchi con le mie gambe. Appoggio la mia testa sulla sua spalla guardando il suo viso che guarda i gradini delle scale per non cadere. Ad un certo punto si gira verso di me interrompendo i suoi passi. "Se mi guardi così ti butto sul letto e..." lo interrompo tossendo, ho capito cosa intende. "Si, ho capito, non ti guardo più" gli giuro. "No, cioè, mi piace che mi guardi ma così mi tenti: Insomma, mi guardi in quel modo..." "In quale modo?" "Così, come fai anche adesso!" Io lo sto guardando, ma non capisco, se vuole che non lo guardi in quel modo non devo guardarlo affatto. "Allora non ti guardo, punto." Concludo, forse un po' troppo dura. Infatti non risponde e continua a scendere le scale, con me in braccio. Appena arrivati al piano di sotto, non riesco a capire dove ci dirigiamo. "Dove mi stai portando?" Lui non risponde e continua a camminare. Mi scarica sul bancone della cucina e se ne va. "Dove stai andando? Ehi, mi rispondi? Benjamin!" Non mi risponde e credo di sapere il perché. Si è offeso. È frustrante, insomma, secondo me esagera. Secondo la mia teoria lui si è offeso per il discorso degli "sguardi", però comunque sia è esagerato. Forse ha frainteso. Decido di andare da lui, in ogni caso deve dirmi cosa succede, non riesco a vederlo così, anche se è stupido che se la prenda per queste cose. Devo andare da lui.

La Perfezione Del Caos 1 | B&FDove le storie prendono vita. Scoprilo ora