Roses [Youth Series ~ Book #11]

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Ginevra arrivò a scuola quando già la seconda ora era iniziata. Aveva il fiatone e gli occhi iniettati di sangue per la rabbia. Era furibonda con i suoi fratelli che mentre lei si trovava ancora sull'autobus, le avevano inviato un messaggio in cui le dicevano che loro erano già davanti alla scuola. Quei due stronzi gliel'avrebbero pagata.

Dustin Hatch, ovvero il suo migliore amico, si trovava fuori dall'aula di scienze con le braccia conserte e le labbra tese in una linea retta. La ragazza inarcò un sopracciglio, chiedendosi cosa ci facesse fuori e perché avesse quell'aria così imbronciata poi con passi svelti lo raggiunse e gli si buttò addosso, strillando il suo nome. Dustin, scioccato, spalancò gli occhi poi mormorò un caloroso «Ciao Ginny» e avvolse le sue braccia intorno alla vita magrolina di lei.

«Dus che ci fai qui fuori?» domandò la rossa con un ghigno stampato sul viso, una volta sciolto l'abbraccio col suo migliore amico.

Lui si passò una mano tra i capelli biondi cenere, cercando di scacciare il nervosismo e roteò gli occhi azzurri. «Quella vecchiaccia della Barnes mi ha buttato fuori – fece una breve pausa – di nuovo.» borbottò, arricciando le labbra innervosito.

La professoressa Barnes provava odio, rancore nei confronti degli Hatch perché tanti anni prima il padre del migliore amico di Ginevra era stato il suo fidanzato, ma dopo aver incontrato la madre di Dustin stesso, mise fine alla loro storia e pochi mesi dopo si sposò con lei e dopo nove mesi nacque il loro primo e unico figlio. Da quando Dustin aveva messo piedi in quella scuola, la professoressa Barnes non aveva fatto altro che tormentarlo perché rivedeva in lui suo padre. E Dustin non ce la faceva più perché per colpa di un vecchio rancore che la donna provava nei confronti di suo padre, lui aveva i voti più bassi – solo perché la professoressa non voleva ammettere che era veramente bravo – nella sua materia preferita.

«Sai che novità! A quell'arpia dovrebbero revocarle l'incarico di insegnante. Non può continuare a trattati in questo modo. Devi parlarne col preside Mcallister.» sbraitò Ginevra mentre le guance le divennero rosse per la rabbia, accentuando così la spruzzata di lentiggini che dipingevano il suo volto.

«Forza, entriamo in classe insieme. Se ti vede con me non fiaterà quell'arpia.» continuò Ginevra una volta che si fu calmata, spalancando la porta bianca dell'aula ed entrando con passi decisi, attirando a sé tutta l'attenzione, compresa quella della professoressa Barnes che rifilò ad entrambi – Dustin era a pochi passi dietro di lei – un'occhiataccia poi con un gesto della mano li intimò ad andarsi a sedere.

«Un altro ritardo signorina Riddle, complimenti.» tuonò con voce sprezzante la professoressa. Ginevra sussultò brevemente poi scrollando le spalle con nonchalance, andò a sedersi nell'unico posto libero infondo alla classe.

«Non capiterà più.» mormorò la rossa, incassando la testa nelle spalle sconsolata per poi scivolare lentamente sul banco sgangherato e dal legno freddo. Per colpa dei suoi fratelli veniva spesso ripresa per i suoi ritardi, ma cosa poteva farci se non riusciva a sentire nemmeno una delle cinque sveglie che aveva impostato sul suo cellulare? Ginevra, sarebbe persino in grado di dormire anche in mezzo ad un concerto e non svegliarsi fino a quando il suo corpo non si fosse ricaricato del tutto.

«Dai, almeno per adesso la racchia non mi ha lanciato nessun rimprovero o occhiataccia.» sussurrò Dustin, mostrando un sorriso sghembo alla sua migliore amica che roteò gli occhi spazientita.

«Stai attento, non posso riportarti nuovamente in classe se ti manda ancora fuori.» lo riprese lei, poi provò a seguire quella lezione soporifera che solo il ragazzo riusciva a reggere, nonostante le divergenze con la professoressa.