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«Ma non avevi detto che non sapevi a che ora uscivo di casa?!» Ginevra inarcò un sopracciglio rosso scuro mentre si allacciava le cintura di sicurezza.

Collin scosse la testa, «Infatti è così. Questa mattina mi sono svegliato tardi e ti ho semplicemente vista uscire di casa. Cos'è, ti è arrivata un'altra rosa?» alzò entrambe le sopracciglia ammiccando.

La ragazza fece scoccare la lingua contro al palato infastidita poi incrociò le braccia al petto. «E anche se fosse?» strinse una mano a pugno dentro alla tasca della felpa, accartocciando anche il bigliettino in esso.

«Vorrei saperlo, se proprio devo aiutarti, pel di carota». Ginevra sbuffò annuendo una sola volta, «Sì, mi è arrivata».

«E posso sapere cosa c'è scritto? E poi non riconosci la scrittura?» chiese Collin allungando lo sguardo verso la rossa che stava rispondendo a qualche messaggio che l'era appena arrivato sul cellulare.

«Frasi stupide e, no, non la riconosco perché il furbone scrive i bigliettini al computer e poi li stampa.» rispose lei già stanca di quella storia. Chi diavolo poteva essere?

Il ragazzo emise un lungo e profondo sospiro, voltando verso destra all'incrocio, «È più furbo di quanto pensassi...».

«E se fosse una ragazza?»

«Ma se a malapena piaci ai ragazzi, cosa ti fa pensare di piacere alle ragazze?!» Collin scoppiò a ridere di gusto mentre Ginevra si ingrugnì per l'offesa appena ricevuta poi prese a tirargli schiaffoni su un braccio, «Sei veramente un bastardo, Mckinney».

«Lo so, pel di carota, lo so».

Roses [Youth Series ~ Book #11]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora