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Ginevra e Collin entrarono, finalmente, nella casa di quest'ultimo dopo aver portato a casa Abigail Dillon perché sua sorella l'aveva davvero lasciata davanti al cancello dell'edificio scolastico.

«Quindi Hatch non si è proprio fatto vedere oggi?» domandò Collin, buttando lo zaino sul bancone in cucina per poi prendere due bicchieri di vetro dalla credenza.

La rossa emise un sospiro deluso, «Già...» mormorò con un filo di voce mentre cercava di evitare di scoppiare a piangere per il nervoso.

Collin si morse il labbro inferiore, girandosi con i bicchieri verso Ginevra che si era appena seduta su una sedia vicino al bancone al centro della cucina, «Scusa, al posto di tirarti su col morale, mi sembra di averti fatta stare peggio.» biascicò a disagio.

Lui appoggiò i bicchieri sul bancone poi aprì il frigorifero, prese una bottiglia di tè alla pesca e lo versò in essi mentre Ginevra assisteva a tutto con gli occhi che lentamente si chiudevano per la stanchezza, «Hai una faccia da funerale... Non hai dormito, vero?»

Ginevra aprì di scatto gli occhi poi gli lanciò un'occhiataccia, «Oh, ma grazie tante eh... Comunque sì, non ho dormito un bel cazzo di niente.» gracchiò acidamente per poi sospirare e annuire.

Il ragazzo abbozzò un piccolo sorriso mentre le passava il bicchiere di tè, «Vuoi riposarti un po'?» chiese, facendole segno col capo di andare in salotto.

Lei si sventolò una mano davanti il viso in segno di negazione, «No, tranquillo, lo farò una volta tornata a casa.» biascicò in risposta, bevendo poi un sorso di tè fresco.

«Che ne dici di andare a sederci comodamente sul divano, piuttosto che stare qui?» Collin afferrò il suo zaino da sopra il bancone poi fece segno a Ginevra di seguirlo che aveva annuito alla sua domanda. Lei lo seguì, ma solamente dopo aver finito di bere il suo bicchiere di tè.

«Ho un male assurdo alle spalle per colpa di tutti i libri che ho nello zaino.» borbottò dolorante Ginevra mentre si massaggiava una spalla. Collin annuì, aggrottando le sopracciglia, «Ti capisco troppo».

«Forza, vieni qui.» Collin l'afferrò per un polso e la tirò verso di sé, facendosela cadere addosso poi portò l'altro braccio dietro la sua schiena e la strinse in un abbraccio, avvicinandola maggiormente al suo petto e affondando il viso nei suoi capelli rossi come il fuoco. Ginevra, per tutto il tempo stette immobile, col cuore in gola e le guance più rosse dei suoi stessi capelli mentre con forza si mordeva il labbro inferiore per evitare di lasciarsi sfuggire dei sospiri di sollievo. Stava adorando quel contatto inebriante. Adorava stare in quella posizione con lui; stretta fra le sue braccia.

«Tutto okay, piccola rossa?» domandò lui, accarezzandole una guancia poi l'aiutò a sistemarsi meglio in mezzo alle sue gambe per stare più comoda e per poter continuare a stare abbracciati. Ginevra si sdraiò completamente su Collin, appoggiando poi il capo sul suo petto e sorridendo felicemente mentre lui prese ad accarezzarle lentamente la schiena, facendole andare a fuoco la pelle che con i polpastrelli sfiorava, dato che le si era alzata la maglietta.

«S-sto benissimo.» farfugliò lei con un filo di voce, prima di chiudere gli occhi e addormentarsi pochi minuti dopo per via della stanchezza e di tutta la tensione accumulata dalla sera prima.

Roses [Youth Series ~ Book #11]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora