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Ginevra era intenta a guardarsi "Happy Death Day", quando per l'ennesima volta suonò il campanello e lei dovette mettere in pausa il film.

Sbuffò sonoramente. Si era già rotta le scatole di quella festa. Nel giro di un'ora avevano suonato in almeno venti persone al campanello. Tutti bambini accompagnati dai genitori quindi non aveva nemmeno potuto mandarli via, senza dar loro neanche una caramella.

Prendendo con una mano la ciotola stracolma di caramella – aveva dovuto riempirla tre volte fino a quel momento –, sì infilò le ciabatte a forma di unicorno e con passi strascicanti, si diresse verso la porta d'ingresso.

«Arrivo.» gridò con un tono di voce scocciato poi spalancò la porta, aspettandosi di trovarsi davanti un gruppetto di bambini che richiedevano caramelle nei loro costumi tutti uguali, ma all'improvviso sul suo volto comparve un grande sorriso e le sue guance si tinsero di rosa.

Davanti a lei non c'era nessun bambino, bensì Collin, il quale teneva in mano un sacchetto pieno di snack e aveva un sorriso sghembo stampato sul viso, «Dolcetto o scherzetto?» domandò con voce infantile.

Ginevra soffocò una risatina, spostando il capo di lato, facendo ricadere tutti i ricci rossi su una spalla e porgendo la ciotola stracolma di caramelle verso il ragazzo, «Dolcetto».

Il biondo le mostrò un sorriso poi sporgendosi in avanti, le sfiorò le labbra con le sue, «Il mio dolcetto preferito.» soffiò su di esse, facendola arrossire di botto e farfugliare qualcosa sull'entrare in casa al posto di stare fuori al freddo.

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Roses [Youth Series ~ Book #11]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora