Risveglio

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Area 51, base militare segreta degli Stati Uniti. Un luogo dove l'uomo tiene nascoste molte cose al resto del mondo: esperimenti, armi, verità e mostri. Tra questi vi era una cella blindata speciale, dove dormiva il "mostro" che gli umani temevano, quasi quanto i vampiri. I vampiri morirono tutti, il mondo era finalmente libero da questa minaccia, eppure l'esercito teneva congelato colui che supponevano avrebbe causato altro caos. Slate era in quella cella, dentro una capsula di ibernazione, congelato e incapace di svegliarsi. Finché...

'É ora di svegliarsi, pigrone! Avanti Slate... esci fuori da qui. Ti stanno aspettando tutti. Taylor, i tuoi fan e sostenitori e altri licantropi. Ed io... mio Alpha.'

Quella voce fece scattare qualcosa nella testa di Slate, qualcosa che gli fece aprire gli occhi di colpo. Spostò lo sguardo in più direzioni e tentò di muovere le mani. Era congelato e non riusciva a muoversi come avrebbe voluto.

'(Dove diavolo sono? Cos'é questo posto? Dove... dove sono finito?!)'

Il cuore di Slate iniziò a battere così velocemente che aumentò l'adrenalina, donandogli più forza e permettendogli di muovere le mani. Le poggiò al vetro davanti a sé e lo colpì per romperlo. I primi pugni non fecero alcun effetto, poi prese la carica e riuscì a sfondarlo. La differenza improvvisa di temperatura fece annebbiare la vista e la mente del licantropo mentre cercava di uscire. Si tirò fuori e cadde per terra, qualcosa però non quadrava: non riusciva a tenere la sua forma ferale sotto controllo, le varie parti del corpo mutavano di propria volontà costringendo Slate a non tentare di trasformarsi.

'Cosa... mi é successo? Non riesco... a trasformarmi...'

'Oh, sembra che i cambiamenti improvvisi di temperatura destabilizzano il tuo controllo sulla trasformazione. Devo ammettere che... non lo sapevo neanche io.'

Slate riconobbe quella voce, alzò lentamente la testa e vide appoggiata al muro una ragazzina dai capelli neri con i riflessi rossi, pelle scura e due occhi gialli 'Stre... Strelitzia? Tu sei...'

'Morta. Già. Mi hai uccisa tu, ricordi?' continuò lei sorridendo.

'Come... non dovresti essere-'

'Viva, già, vero anche questo. Sembra che... il concetto di "prendere la vita di qualcuno" lega la sua anima alla vittima. Beh, si capirebbero tante cose del mondo. Coscienza sporca, continui pensieri dedicati alla vittima, sensi di colpa... mh, sai? Non sapevo neanche questo. Ma mi sembra evidente che... ci sono cose che i vivi non possono sapere capire.' rispose lei un pò sorpresa dalla cosa 'Sono morta, ma a quanto pare sono una visione, o frutto della tua immaginazione. Hai davvero una pessima fantasia... fra tanti che hai massacrato, proprio me. Lusingata.'

Il suo territorio di caccia 2 [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora