Le proprie origini

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Passarono cinque giorni dall'incontro tra Slate e Vanilla. Syro approfittò di questa pausa concessa dal S.E.E.D. per riprendere le energie, così come Slate ne approfittò per dormire un pò. In questi cinque giorni Taylor imparò ad usare una pistola. Come promesso a Vanilla, Slate non disse nulla sulla loro conversazione. La cosa puzzava molto a Taylor ma si fidava di Slate, non farebbe mai nulla se non fosse importante. Questi giorni volarono come niente, all'alba della mattina seguente sarebbero partiti per l'Area 51, dovevano distruggere tutto ciò che il Governo aveva scoperto su Slate. La cosa però mise dei dubbi nella mente di Taylor. Stavano passando la sera alla sala da pranzo, tra i soldati del S.E.E.D. e Syro. Taylor non toccò il suo pasto.

'Taylor, ti senti bene?'

'Come? Oh, si. Certo, sto bene.' rispose lei.

Strelitzia mise voce in capitolo 'È chiaro che qualcosa non vada. Su, insisti.'

'Lo stavo già per fare.' sussurrò Slate 'Non mentirmi. È evidente che qualcosa ti turba.'

Lei sorrise giocando un pò con il cibo 'Non é niente, é solo... pensavo ad un paio di cose.'

'Del tipo?'

'E da dove comincio?' sospirò Taylor 'Beh... pensavo a quello che hai raccontato su quel tipo, Marion Lincoln. Dovremmo davvero andare a distruggere tutte le loro ricerche? Lui... ha detto che stavano cercando una cura per quelli più... sfortunati. Sarebbe giusto privare al mondo una cosa così importante? Pensa a quante vite potrebbe salvare.'

'È sbagliato, Taylor.' rispose lui 'Si parla sempre del mio sangue, di qualcosa che potrebbe potenzialmente trasformare la gente in mostri. Vampiri o licantropi che siano. Capisci?'

'Si... secondo dubbio: non sappiamo ancora chi sia questo secondo Alpha dagli occhi rossi. E se Vanilla lo avesse fatto per ingannarti? Lei prevede il futuro, chi dice che non faccia tutto parte del suo piano?'

'Se così fosse, me ne occuperei io personalmente.' disse Slate rassicurandola, avendo però un tono determinato e forte 'C'é altro?'

'Si... un'ultima cosa. Sei capace di vedere Strelitzia perché quella parte di te é "morta". E se riuscissi a riportarla in vita? Che fine farà lei? Sarà sola. Verrà... dimenticata?'

Slate non seppe rispondere a questa domanda. Guardò Strelitzia che gli disse di ripetere le sue parole 'Strelitzia dice che non le importa, che é giusto così. I vivi non devono essere capaci di parlare con i morti, qualunque cosa accada. Ma non verrà dimenticata e non sarà sola perché lei sarà sempre intorno a noi, anche quando non la vediamo. Non che la cosa mi sollevi...' borbottò infine.

Strelitzia esclamò 'Hey! Sono morta, non sorda!'

Taylor ridacchiò 'Forse é meglio così. Grazie, Slate. E... grazie, Strelitzia.

La conversazione venne interrotta da Syro, si avvicinò con passo veloce 'Devo interrompere la pausa pranzo, c'é una cosa che dovreste vedere. Soprattutto tu, Slate.'. Entrambi la seguirono fino alla sala di controllo, Syro indicò una telecamera 'Siamo in grado di intercettare le riprese delle città dai dipartimenti di polizia. Questa telecamera é di Phoenix. Guardate che abbiamo registrato.'

Mostrò un filmato in cui un uomo passò proprio davanti la telecamera. Teneva in mano qualcosa, un cartone con una scritta: Alpha. Taylor non capì 'Phoenix? È la città in cui io e Slate ci siamo ritrovati. Non capisco.'

'Io si.' disse Slate 'Un gruppo di licantropi si é nascosto nel sottosuolo della città. Il loro capo é Maximilian Pegasus, é come me: mezzo morto.'

Il suo territorio di caccia 2 [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora