Essere qualcuno

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Tornarono al S.E.E.D., Soggetto XIII volle rimanere da solo pur avendo Strelitzia sempre intorno. Lei però fu abbastanza gentile da non proferire parola, sapeva essere delicata su certe cose. Il ragazzo non uscì dalla sua camera per tutto il giorno, si rifiutò di mangiare e di bere. Al telegiornale vennero trasmesse alcune notizie a riguardo: Taylor Law era ritenuta una latitante, ricercata per organizzazione terroristica ai danni degli Stati Uniti. La stessa sorte toccò al S.E.E.D., vennero dichiarati una milizia terroristica intenzionata a portare al potere i licantropi. L'opinione pubblica sui licantropi peggiorò ulteriormente. Hoskins presidiò ad un intervista in cui disse di aver catturato nuovamente il Primo Alpha e che si sarebbero concentrati sul S.E.E.D. e sulla "paladina dei diritti di quei cani". Taylor provò più volte a bussare alla porta del Soggetto XIII ed a parlargli, lui non rispondeva.

'Hey. Sono io, Taylor. Di nuovo. Ascolta... aprimi, per favore. Vorrei poter parlare con te.' ma non ebbe alcuna risposta 'Va bene, almeno ascoltami. Quello che é successo all'Area 51... non devi farti abbattere a riguardo. Non ha importanza chi sei, tu sei... te. Quello che abbiamo passato, quello che abbiamo fatto insieme, non cambia nulla ora che sai da dove vieni. Non sei un esperimento riuscito male. Sappi che... io ti aspetterò qui fuori. Quando vorrai parlarmi, io ci sarò. Ti aspetto...'

Il ragazzo si mise le mani in testa, sussurrò 'Cosa dovrei fare...?'

Strelitzia si guardò intorno 'È una domanda retorica o ti va che risponda io per te?'

'Fa come vuoi.'

'Beh, dato che ci tieni così tanto a sapere la mia opinione, direi che... ha ragione lei.' rispose Strelitzia 'Non sei Slate, quindi? Cosa importa?'

'Tu non capisci! In tutto questo tempo io ho pensato di essere quello vero. Ho amato Taylor, ho sentito qualcosa per lei, l'ho cercata e l'ho desiderata... e non erano nemmeno emozioni mie. Stavo solo... provando qualcosa che non mi appartiene. Voi dite che posso essere qualcuno a sé stante, qualcuno diverso da Slate... allora perché provo quel che ha provato lui?'

'Perché condividi i suoi ricordi.' rispose Strelitzia. Si sedette vicino a lui sul letto 'Ascolta, non puoi farci un bel niente. Persino io provo odio per quel tipo, non pensavo che gli umani fossero così intelligenti da creare un clone... men che meno di copiare Slate. Sei un clone, va bene, questo non può essere cambiato. Ma ora sta a te decidere cosa fare: vuoi continuare ad essere un clone? O magari vuoi iniziare ad assumere una tua identità?'

Il ragazzo guardò avanti, le parole di Strelitzia gli rimbombavano nella mente. Forse aveva ragione, era inutile piangere sul latte versato. Era successo, poteva solo accettare la cosa e cambiare quel che sarebbe stato di lui. Si guardò le mani, provò a trasformarsi 'Quella paura di cui vi parlai all'appartamento di Taylor... quella é di Slate. Non più la mia. Adesso qual é la mia paura? Forse... é quella di essere solo una copia. Di non riuscire a diventare una persona propria, con pensieri ed emozioni diverse dalle sue. Temo questo...'

'Allora alzati in piedi e decidi chi vuoi essere.'

Il ragazzo si alzò in piedi 'Si. Farò così. Devo... non ho altra scelta. Mi serve un nuovo nome, qualcosa di diverso da Slate. Fosti tu a dargli quel nome. Che ne dici di darne uno anche a me?'

Strelitzia sorrise 'Vuoi che sia io a darti un nome? Mi fa molto piacere. Il tuo nome... sarà Nanaki.'

'Nanaki?'

'Si. Vuoi cambiarlo?'

'No.' disse lui 'No, va bene. Il mio nome sarà... Nanaki.' si diresse in bagno.

Intanto, Maximilian Pegasus venne scortato da Syro con manette. Si guardava intorno meravigliato, lei lo fissava con disprezzo seduta al suo posto nella sala riunioni. Insieme a lei vi era il soldato Henry. Lei teneva le braccia incrociate. I soldati lo portarono davanti a lei, lo fecero inginocchiare per poi fare un passo indietro.

Il suo territorio di caccia 2 [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora