Il suo territorio di caccia 2 [COMPLETA]

Possibili finali

Sebastian accompagnò Slate e Syro fino alla tenuta dei Rocheford, spiegò loro che fu lui a fare quella telefonata che diede modo a Slate di scappare. Ordini di Vanilla. Lei abitava in un vero e proprio castello britannico nel bel mezzo di un prato verde. Syro non si era ancora svegliata, Sebastian si preoccupò di portarla negli alloggi privati di Vanilla. Lei voleva parlare da sola con Slate, anche se ci fosse stata Strelitzia. Il ragazzo dovette indossare giacca nera ed una cravatta rossa, una camicia bianca, pantaloni e scarpe neri. L'abito era troppo stretto per lui che era abituato a vestire il più comodo possibile. I commenti di Strelitzia furono inevitabili. Altri domestici lo accompagnarono fino ad un grande portone bianco dentro il castello, la aprirono per lui. La stanza era enorme, un lato era completamente ricoperto dalle finestre con dei veli bianchi, vi era un pianoforte, una pianta, un tavolino, un divanetto con cuscini rossi ed una poltrona.

Seduta su quella poltrona vi era un giovanissima e bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi ed occhi blu. Aveva un vestitno bianco con un fiocco rosso al petto, stivali alti e guanti, entrambi sempre in bianco. Sorseggiava del té tenendo le gambe accavallate, entrava un leggero vento che faceva muovere leggermente quelle tende. Strelitzia era meravigliata, non smetteva di guardarsi intorno.

'Beh... lei si che ha stile. È senza dubbio più bello e pulito di quel che avevo io.'

La ragazza lì guardò, poggiò la tazzina sul piattino e li posò sul tavolino con movimenti lenti ed eleganti 'Una visita. Se dicessi che non me lo aspettavo mentirei.'

Slate entrò a passo veloce 'Facciamola finita. Perché ci hai salvato?'

'No no no!' disse Vanilla fermandolo a metà strada 'Con educazione, Alpha. Sai quali sono le buone maniere?' sorrise 'Prima si saluta, poi un inchino ed infine ci si siede con calma.'

'Prevedi il futuro, sai già che non lo farò.'

'Al contrario, io non so cosa farai.' mise le mani sui braccioli 'Sembra che tu sia a conoscenza della mia maledizione, anche se in modo così superfluo. Io prevedo diversi possibili futuri, sono le azioni e le parole che mi aiutano a capire quale futuro accadrà. Fino ad allora per me é tutto un mistero. Ti faccio un esempio: se non ti inchini la conversazione prenderà una piega poco amichevole, poiché io ti ho salvato la vita e tu non sei disposto a fare un gesto che a confronto é così insignificante.'

Slate non disse nulla, scosse la testa 'Voi vampiri siete tutti uguali. Ti ringrazio per avermi salvato, ma non ce n'era alcun bisogno. Me la sarei cavata anche da solo.'

'Ah, dunque é questo futuro.' sorrise parlando tra sé e sé 'Mi spiace contraddirti, Alpha. L'altro licantropo ti avrebbe catturato, avrebbe ucciso la tua amica e ti avrebbe anche tagliato un bel pò di dita. Però apprezzo il fatto che mi abbia ringraziato. Prego.' indicò il divanetto 'Sedetevi pure. Tu e Strelitzia.'

Entrambi si sedettero come disse Vanilla 'Tu... la vedi?'

'No, ma so che c'é.' tenne gli occhi fissi sul ragazzo e girò un pò la testa verso destra. Subito una cameriera la raggiunse 'Porta altro té. Ed una tazza in più per il nostro ospite.' riportò l'attenzione su Slate 'Io so che Strelitzia é qui, così come sapevo in che giorno esatto ti saresti svegliato. Ed anche in quale tu saresti venuto qui.'

'Se sapevi che ti stavo cercando e le mie intenzioni, perché non mi hai portato qui subito?'

'Quante volte devo ripeterlo?' la cameriera portò il té ed un altra tazza, lo verso ad entrambi e passò il piattino alla sua signora 'Io prevedo molte cose ma solo una di quelle é quella vera. Cercherò di farti capire meglio: io vedo tutt'ora diversi futuri, si manifestano davanti a me come immagini. In questa stanza ci sono così tanti Slate e così tante me che stanno facendo molte cose diverse. Per esempio...' indicò la porta 'Laggiù io e te stiamo uscendo dalla porta, insieme.' indicò dietro Slate 'Lì mi stai strangolando mentre i miei servi cercano di fermarti.' indicò il pianoforte 'Lì stiamo facendo l'amore.'