Capitolo Zero: pura malvagità

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Area 51, ottavo piano. In una notte apparentemente calma nacque uno degli esperimenti di Marion Lincoln ed il Generale Hoskins. Osservavano il ragazzo da dietro una lastra di vetro mentre lo scongelavano lentamente dalla sua ibernazione. Egli uscì, prese fiato e cadde al suolo. Ebbe bisogno di due minuti per rimettersi in piedi.

'Soggetto XIII-2.' lo chiamò Hoskins. Il ragazzo aprì gli occhi, confuso e spaesato. Si guardò intorno, non riusciva a vedere niente a causa delle luci puntate su di sé. 'Soggetto XIII-2, riesci a sentirmi?'. Il ragazzo guardò davanti a sé ed annuì insicuro. 'Ottimo. Soggetto XIII-2, riesci a capire ciò che dico?'

Il ragazzo annuì nuovamente 'Chi siete? Dove sono? Perché mi chiamate in quel modo?'

Gli scienziati erano meravigliati. Soggetto XIII-2 sentiva un continuo parlare a bassa voce. 'Qual é il tuo nome?'

Il ragazzo rispose con sicurezza 'Slate. Non capisco perché mi chiamate in quel modo. Io sono Slate.'

Lincoln era orgoglioso delle proprie ricerche, Soggetto XIII-2 era un vero successo. Hoskins rivelò la verità al ragazzo, gli disse di essere un clone del vero Slate. In un primo momento la verità non venne accettata, poi si rassegnò. Venne a conoscenza del precedente Soggetto XIII, fuggito via qualche giorno prima. Soggetto XIII-2 passò quel breve periodo della sua vita nell'Area 51, ogni giorno era posto sotto attente analisi dagli scienziati. Monitoravano il suo battito cardiaco, le sue funzioni cognitive e percettive. Soggetto XIII-2 era anche in grado di trasformarsi in un licantropo bruno dagli occhi rossi senza alcun problema, al contrario del suo predecessore. L'orgoglio delle loro ricerche. Hoskins però provò un approccio più amichevole con lui, voleva provare ad ottenere la sua fiducia. Prima delle quotidiane analisi, lo portò con sé in giro per l'Area 51, sempre sotto attento controllo. Lo accompagnò alle varie celle in cui il ragazzo lesse diversi nomi: Soggetto I, Soggetto II, Soggetto III e così via.

'Chi... chi sono...?' domandò Soggetto XIII-2.

Hoskins rispose un pò intimorito 'Nessuno. Solo esperimenti andati a male.'

'Lo sono anche io? Un... esperimento andato a male...?'

'No, Soggetto XIII-2. Tu sei un successo. Nemmeno il tuo predecessore può paragonarsi a te. Tu sei il clone perfetto, hai ogni caratteristica dell'originale. Spero non anche le sue debolezze.'

'Debolezze?'

'Si...' lo accompagnò fino al nono piano 'Vieni, é giunto il momento che tu incontri Slate. Quello vero.' gli mostrò la capsula.

Il Soggetto XIII-2 mise le mani sulla capsula fissando Slate 'È lui? È... vivo?'

'Solo finché non avremo più alcun uso di lui. Guarda che fine ha fatto. Non sarebbe successo se non fosse stato un debole.'

'Un debole...' il ragazzo non smetteva di fissare Slate.

Quelle parole non lo rassicuravano affatto. Gli era solo stata data la conferma di essere solo la copia di un altro ragazzo. I giorni passarono e il Soggetto XIII-2 non riusciva a pensare ad altro se non agli esperimenti che lo precedettero. Una notte ebbe un sogno, fu così realistico che la mattina non riusciva a pensare ad altro. Durante le analisi sembrava non fosse concentrato, fissava il vuoto ripensando a quel sogno.

'Soggetto XIII-2. Soggetto XIII-2? Soggetto XIII-2.'

'Slate.'

Il ragazzo tornò alla realtà e guardò Hoskins 'Come?'

'Soggetto XIII-2, va tutto bene?'

Il suo territorio di caccia 2 [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora