Il rivale

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Marion Lincoln era appena uscito dall'Area 51. Guidò fino al suo appartamento, a metà strada venne seguito da un furgone blu dai finestrini oscurati. Non si accorse di nulla, aveva la mente occupata da milioni di pensieri. Parcheggiò sotto casa, salì le scale ed entrò chiudendosi la porta alle spalle. Pochi attimi dopo la porta si riaprì, Marion ebbe paura vedendo una giovane ragazza dai lunghi capelli neri entrare insieme a due soldati. Gli altri attesero fuori.

'Ciao, Marion.' la ragazza si guardò intorno 'È un bel posticino. Il Governo ti paga bene, perché non ti compri qualcosa di più... elegante?'

Lo scienziato indietreggiò fino a toccare il tavolo dietro 'C-chi siete? Cosa volete da me?'

'Chi siamo noi non ha importanza. Chi sei tu é il punto.' rispose Syro toccando un pò di roba in giro per la casa.

'C-chi sono io? I-io sono un farmacista, l-lavoro a Las Vegas.'

'Marion, per favore. Risparmieremmo del tempo se tu dicessi la verità.'

Marion esclamò 'Ma é la verità! Cosa volete da me?! Sono solo un farmacista!'

Lesinger sbuffò e sussurrò 'Così non andiamo da nessuna parte.' guardò un soldato, si diresse verso la cucina 'Va bene, signor Lincoln. Si sieda.' aprì il frigorifero 'Ha per caso qualcosa da bere?'

Marion si sedette sulla sedia poggiando la mano sulla testa. Un soldato posò l'arma a terra e si avvicinò allo scienziato. Lo guardò attentamente finché non arrivò alle sue spalle, spostò la mano che reggeva la sua testa e sbatté quest'ultima sul tavolo. Lo afferrò per i capelli e lo tirò indietro, portò la mano alla sua gola. Si tolse il casco. Lo scienziato vide Slate, iniziò a tremare.

'T-tu... non é p-possibile!'

'Credici, é vero.' Slate lasciò andare Marion, prese la testa e colpì la sua fronte con una ginocchiata 'È meglio se parli. Più temporeggi e più ti farò male.'

'Non posso parlare... se lo faccio, mi uccideranno... v-voi non conoscete il Governo! Hoskins! Sono capaci di cose terribili! Lui mi farà strappare le unghie per punizione!'

Slate ribaltò il tavolo, prese Marion per il camice e lo sbatté al muro. Provò a cambiare i propri occhi in rosso ma ci vollero due tentativi. Sapeva che non poteva trasformarsi completamente... ma lui no 'Se non parli sarò io a torturati! Dove tenete le ricerche che avete condotto su di me?'

'Ti prego, stavo solo facendo il mio lavoro!'

Slate ringhiò, scagliò Marion contro la sedia facendolo cadere per terra. Si avvicinò, mise il piede sul suo stomaco e pressò 'Ed io sto facendo il mio. Cosa uscirà dalla tua bocca se spingo di più? Quello che hai mangiato a pranzo o il tuo stomaco?'

'No! Ti prego!'

'Allora parla!' gridò.

'È tutto nell'Area 51! Piano Otto, settore B, cella numero tredici! È tutto lì!' gridò Marion.

Slate tolse il piede, lo riportò contro il muro 'Visto? Adesso ci capiamo. Dimmi cosa avete scoperto ed i nomi dei tuoi aiutanti.'

Lo scienziato si guardò intorno, Syro faceva finta di non vedere nulla 'Ecco... n-non abbiamo scoperto molto, solo che gli sbalzi di temperatura alterano la vostra trasformazione, il tuo fattore rigenerante superiore alla norma. Volevamo...' esitò a rispondere '...creare una cura per i malati, per i disabili e... una cura per voi.'

Il ragazzo ringhiò 'Ti sembro malato, forse?'

'No!'

'Ti sembra che abbia bisogno di essere curato?'

Il suo territorio di caccia 2 [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora