14. Preoccupazione

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Levi era stato davvero uno stupido.
L'unica cosa che doveva fare era rispondere ad una stupida chiamata.
Ma da perfetto idiota se l'era scordata, finendo per rompere la promessa fatta con Eren.

A quel punto gli venne in mente la chat strana che qualche settimana prima si era ritrovato da parte sua:

"Eren: Levi, ti prego, rispondiii
ore 15:06.

Era la quarta volta in quella giornata che Eren gli mandava un messaggio dove gli chiedeva di parlare.

Levi: Mocciso, sta calmo, non hai qualche tuo amichetto che può chattare con te, così non mi rompi mentre lavoro?
ore 16:44

Eren: No.... Scusa se ti ho interrotto, avevo bisogno di qualche parola di supporto ma a quanto pare ho finito solo col disturbarti scusa...
Non ti scrivo più tranquillo.
ore 16:44

Levi: Eren che intendi?
ore 16:44

Eren: Niente perdonami, giuro che non ti chiedo più niente, ma ti prego dimmi che sei ancora mio amico.
ore 16:44

Levi: Eren, mi stai facendo preoccupare, qualcosa non va? Certo che sono tuo amico, basta chiedermelo.
Sei sicuro che sia tutto apposto?
ore 16:44

Eren: Sì.
ore 03:05

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Nonostante fossero le 20:30, Levi decise di provare lo stesso a chiamare il ragazzo, sentendosi incredibilmente in ansia al pensiero che i messaggi di quel tipo  gli aveva ricevuti più di una volta nel mese nel quale avevano inizitao a scriversi.

Il telefono squillava.....

Un'altro squillo....

Un'altro squillo...

Un'altro squillo...

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