51. Amore

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"T-ti prego, continua ad accarezzarmi..."

Pregò una voce sottile e quasi inudibile. Ma chi era stato a parlare?

Che quella voce appartenesse ad Eren?

Levi spostò la visuale fino al corpo del ragazzo, disteso supino sul letto.

I suoi occhi erano leggermente dischiusi, se non fosse stato per il verde luminoso delle sue iridi, sarebbero sembrati completamente serrati.
Le sue labbra erano piegate in un lievissimo sorriso, capaci di trasmettere gioia e amarezza allo stesso tempo, ma soprattutto tristezza.
Quello non era un vero sorriso, non uno di quelli che Eren era solito stamparsi sulla faccia.

Il ragazzo afferrò lentamente la mano del moro che si era ritratta per lo spavento, ma le sue braccia erano prive di forza e dovette sforzarsi parecchio ad allungarle.
Con fatica, riuscì ad avvicinare il dorso della mano di Levi al suo viso, e incominciò a strusciarcisi teneramente contro, cosa che fece allargare ulteriormente il suo sorriso.
Dagli occhi lucidi del giovane cominciarono a cadere piccole perle bagnate e lucenti, che andarono ad infrangersi sulle dita del moro.

"E-Eren?"
Chiamò in un sussurro Levi, ancora stranito per ciò che stava accadendo.

Com'era possibile che il cuore di Eren battesse ancora? Lui aveva sentito chiaramente il suono del l'elettrocardiogramma fermarsi e produrne uno fastidiosamente ripetitivo.
I suoi occhi erano riusciti a vedere perfettamente la linea retta e completamente immobile proiettata sullo schermo.

"E-Eren sei........ Sei ancora vivo? Come?..... Io...."
Cercò di domandare Levi, le parole che gli morivano in gola nel vano tentativo di ottenere una risposta.

"Non dava fastidio anche a te il suono di quell'aggeggio?"
Ribattè Eren, indicando il filo che dovrebbe essere collegato al suo cuore, ma che lui aveva staccato.

Levi lo guardò con aria di rimprovero, producendo una risatina divertita da parte del più piccolo, che però s'interruppe quasi immediatamente.
Il suono delle sue risate venne sostituito da un violento attacco di tosse, che produsse la caduta di nuove lacrime sul suo viso.
I polmoni bruciavano più di ogni altra parte del corpo e respirare era ormai diventato un'altro dei suoi problemi.

Levi, preoccupato, asciugò velocemente le lacrime con le dita, avendo le mani sulle sue gote, e si avvicinò ulteriormente al corpo del ragazzo. 

"F-fa male Levi..... Fa male..."
Singhiozzò Eren scostando le mani del moro e portando le proprie in corrisponde dello stomaco, stringendo poi la maglietta azzurra.

"Lo so, lo so, non ti sforzare"
Sussurrò amorevolmente Levi, stupendosi della quantità di dolcezza utilizzata per pronunciare quelle parole.
Da quando parlava in quel modo?

"C-comunque sono contento che-che tu sia venuto, non me l'aspettavo.
Come-  come va con Petra? Avete fatto pace?"
Continuò Eren, cercando di distrarsi dal dolore che gli attanagliava il corpo.
Parlare di quell'argomento l'avrebbe sicuramente aiutato a pensare ad altro, nonostante fosse anch'esso molto delicato.

Levi si rabbuiò improvvisamente all'udire quelle parole. Non si aspettava una domanda così diretta.

"No, ci siamo lasciati, mi sembrava di averlo già detto Eren"
Rispose a tono il corvino, cercando comunque di non far trasparire alcun segno d'irritazione. Non era né il luogo, né il momento di arrabbiarsi.

Eren si accorse di questo suo cambiamento e decise di non approfondire oltre.

Sarebbero comunque stati i suoi ultimi minuti di vita, a nessuno farebbe piacere passarli a litigare.

"Sei ancora più basso di quanto mi immaginassi"
Sentenziò il diciannovenne, sperando di allontanare le brutte sensazioni che si erano create all'interno di quella piccola stanzetta d'ospedale.

"Moccioso, dal vivo sei ancora più rompi scatole"
Affermò sarcastico il moro, e diede un delicato buffetto sulla fronte dell'altro.

"Haha, che buffo io dal vivo ti trovo ancora più bello invece. Prima scherzavo sulla tua statura, sei davvero meraviglioso, ora capisco perché Petra fosse tanto gelosa. Chi non vorrebbe un ragazzo così? Oh, ma non mi riferivo solo all'aspetto esteriore, intendevo soprattutto quello interiore, quello che tieni nascosto alla gente, quello che ti ha spinto fin qui in Germania solo per riuscire a vedermi morire...

Quello che mi ha fatto innamorare di te"
Concluse sorridendo Eren.
Aveva finalmente svuotato il sacco, confessando - quasi - tutto all'uomo che gli aveva rubato il cuore. Ora non aveva nessun rimpianto.

D'altra parte Levi, non potè fare a meno di sentirsi in colpa per ogni cosa.
Ad ogni sua parola, ad ogni suo complimento, un ago si infrangeva nel suo cuore, provocandogli un forte dolore.
Il rimorso, il rimpianto, accumulatosi fino a quel momento, iniziava pian piano a venir liberato.
Il suo amico, era stato in grado di cogliere ogni sua qualità nascosta, aveva scavato nel profondo della sua anima , riuscendo a distruggere ogni sua difesa con delle semplici parole. Tutto attraverso degli stupidi messaggi.

"No Eren, ti sbagli, non sono come credi. Sì è vero che io sono qui, in questo ospedale, per te, ma mi trovo in questa stanza, in questa città, solo per chiederti scusa. Di chi credi che sia la colpa se tu ora sei steso su questo fottuto letto, sperando di sopravvivere a non so quale merda di malattia.
È colpa mia Eren.
Sono io quello che ti trova stupendo....sono io quello innamorato di te."
Esclamò il corvino tutto d'un fiato, mentre una piccola lacrima solitaria bagnava la sua guancia.
Levi lo aveva finalmente ammesso.
Ora non aveva più alcun dubbio: era innamorato di quel ragazzo.

La felicità provata da Eren in quell'istante era qualcosa di indescrivibile, i suoi occhi erano spalancati così tanto dallo stupore, che avrebbe rischiato di farli fuoriuscire dalle orbite.
Dalla sua bocca inizarono ad uscire pure riste di gioia e felicità, accompagnate da splendenti lacrime a rigargli le guance, ricolme di tutt'altro che tristezza.

Con la poca forza rimasta, tentò di aggrapparsi al collo del corvino, rischiando quasi di farselo cadere addosso.

Ma in quel momento non gli importava niente.

In quel momento, dove la morte lo avrebbe catturato da un momento all'altro, gli importava solo stare con la persona di cui era innamorato.

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Ok, niente: ispirazione improvvisa, dimenticare a casa gli auricolari serve a qualcosa allora!

Apparte gli scherzi, sono riuscita FINALMENTE a trovare il finale perfetto per questa storia, che si concluderà fra ben DUE capitoli, visto che brava? (fate finta di pensarlo)

Come sempre, vi ricordo che gli aggiornamenti arriveranno un po' a caso, ma tranqui che arrivano!

Va bho, al prossimo capitulooooo~❤️❤️❤️❤️

P. S. la "u" è voluta😁

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