HARRY'S POV
"È abbastanza tardi, devo andare via." Mi informa la ragazza meravigliosa ancora nel mio letto. "Ti prego, resta. Passiamo insieme qualche giorno." Chiedo speranzoso. "Harry, quando tornerà la tua ragazza cosa succederà? A questo non pensi?" Mi chiede leggermente infastidita. "Lei non vive qui con me, al massimo resta a dormire qualche volta, ma non viviamo ancora insieme." Dico per rassicurarla ma noto un certo fastidio nei suoi atteggiamenti. "È stato tutto uno sbaglio." Afferma duramente per poi alzarsi di colpo è iniziare a vestirsi. Mi alzo e l'abbraccio da dietro. "Piccola, io non la amo per niente; ho amato profondamente soltanto una persona nella mia vita; quella persona sei tu e non voglio perderti di nuovo." Dico sbottonandole di nuovo il reggiseno e facendo scivolare via i suoi slip. La faccio girare verso di me e pian piano indietreggio verso il letto, ci sdraiamo entrambi e in un batter d'occhio sono di nuovo unito a lei, la donna della mia vita; non ho mai provato emozioni così forti. Il piacere aumenta per entrambi, Audrey affonda le sue unghie nella mia schiena lasciando di sicuro qualche graffio. Raggiungiamo insieme il culmine per poi accasciarci l'uno al fianco dell'altra e regolando il respiro.AUDREY'S POV
Non facevo sesso da così tanto tempo, che ho recuperato tutto in nemmeno 24 ore: sono davvero orgogliosa di me stessa. Ritornando in me, realizzo che adesso quello che voglio è stare con Harry, il lavoro può un attimo aspettare. Mentre siamo insieme sul letto e Harry mi accarezza la schiena squilla il mio cellulare: è mia madre. "Mamma, dimmi." Dico piuttosto calma. "Audrey tesoro, dove sei?" Chiede preoccupata. "Sono a casa di Harry, non penso di tornare in questi giorni." Harry mi sorride. "Va bene tesoro, stai attenta, non voglio che soffri. Spero avrai tantissime cose da raccontarmi quando tornerai." Non la vedo ma so che sta sorridendo. "Grazie mamma ti voglio bene." Dico orgogliosa di avere una madre così, è difficile descriverla con dei semplici aggettivi. Mia madre è semplicemente unica, in qualunque momento era sempre lì, con me. "Vorresti andare a pranzo fuori?" Chiede Harry con un sorriso beffardo. "Si mi piacerebbe." Annuisco. "Poi ti porto a fare shopping e comprerai tutto quello che vorrai; visto che in precedenza non ho potuto farti molti regali, eri sempre tu quella ricca." Dice sarcastico. "Hei, sono ancora ricca." Affermo in modo altezzoso. "Si, lo so." Dice lasciando un bacio veloce sulla guancia e provocando una mia leggera risata. Siamo ancora a letto quando bussano alla porta. Harry scende di sotto e dallo spioncino vede chi ha bussato. Io sono ancora a letto e all'improvviso sale in camera agitato. "È la mia ragazza, è tornata. Doveva tornare tra una settimana, farò finta di non esserci." Un po' delusa da questa sorpresa inizio a prepararmi, senza farmi vedere vado nell'altro bagno che sporge sull'entrata della villa. Rimango scioccata dalla visione che ho. Kendall entra in un'auto a me troppo familiare che guida un uomo fin troppo familiare; mi meraviglio che Harry non se ne sia mai reso conto oppure mi sta prendendo in giro. Mi vesto in fretta e prendo la pistola che porto sempre nella borsa. Appena Harry torna in camera gliela punto contro. "A che gioco stai giocando?" Harry spaventato alza le mani. "Ma di cosa parli?" Dice indietreggiando. "Tu sai chi stava guidando l'auto di Kendall? Ma soprattutto sai chi è Kendall? È entrata in macchina con Edward Malik, il padre di Zayn. Vorresti dirmi che in tutti questi anni non te ne sei mai accorto? Oppure lo sapevi e mi hai preso in giro in questo tempo per farmi cadere nelle loro mani. Basta io me ne vado, e non provare a fermarmi." Prendo tutto ed esco da casa di quell'idiota e guido velocemente verso casa. Appena entro, mia mamma nota la mia espressione ed evita di fare domande. Chiamo in fretta Alexia e Charlotte e ordino loro di lasciare l'azienda, potrebbe essere pericoloso. In un attimo ripenso a quella sera in cui sconfiggemmo gli SHARKS. Fu una delle serate più sofferte della mia vita ma alla fine vincemmo. Adesso mi sembra di provare di nuovo quel terrore di trovarmi Zayn in casa, che qualcuno possa fare del male alla mia famiglia un'altra volta e so che se succedesse non riuscirei a sopportarlo. Harry mi chiama innumerevoli volte ma non rispondo. Appena Alexia e Charlotte sono tornate a casa, racconto loro quello che è successo. Le loro espressioni sono indescrivibili e l'unica cosa che fanno è abbracciarmi. Sanno che in questi momenti preferisco non sentirmi dire nulla e mi lasciano da sola. L'unica cosa che riesco a fare è trovare delle informazioni su Kendall e sulla sua famiglia. Ancora non riesco a credere che Harry stia con il nemico, o peggio, sia il nemico. Allora, Kendall è una ragazza della mia età, ha studiato economia con Harry ed è figlia di George Jenner. Cerco informazioni su suo padre ed è proprio lui, Edward, ha la stessa voglia sul collo, nessuno può riconoscerlo visto che ha cambiato look, si veste molto meglio e ha una macchina che vale molti soldi. Strano che sia riuscito a sfuggire alla polizia, dopo l'arresto di Ashley e Zayn pensavo avrebbero provveduto anche a lui. Inoltre, pensavo che Zayn avesse solo una sorella, quella stronza di Ashley, adesso un'altra. Mi chiedo quando finirà questa storia. Anche se sarà pericoloso, il primo passo per mettere fine a questa storia sarà andare a parlare con Zayn, rinchiuso in una cella nel carcere di New York. Mi preparo per bene (foto)e prendo le chiavi della mia auto. Mentre esco di casa penso a quanto la mia vita fosse quasi perfetta Fino a pochi giorni fa, e incasinata in men che non si dica. Harry continua a chiamarmi ma non rispondo, non ho assolutamente voglia di parlare con lui. Dopo aver parlato con lui compilerò le dimissioni per me, Alexia e Charlotte. Non voglio più mettere in pericolo nessuno per i miei stupidi errori.
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Sign Of The Times
ФанфикSequel di Mistery. Sono passati ormai cinque anni, durante i quali sono successe tantissime cose ad Audrey e Harry. I due, nonostante le promesse di quel giorno in cui si salutarono, non si sono mai più rivisti. Audrey, però ha sempre cercato di me...