Capitolo 24

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AUDREY'S POV
Finalmente mi sono ripresa e posso riprendere a lavorare. Ho già in mente un bel piano per farla pagare a quella stronza! Harry e i miei non sanno niente altrimenti me l'avrebbero impedito di sicuro, solo Charlotte ne è a conoscenza, forse avviserò anche Zayn e Ashley, ho bisogno di qualcuno che mi guardi le spalle. Innanzitutto voglio scoprire che fine abbia fatto Kendall, poi la picchierò come se non ci fosse un domani, come se non basti la mia vendetta! Per ora sto a casa di Harry, ordini anche dei miei, i quali vogliono che io abbia la massima protezione. La convivenza con Harry sembra andare piuttosto bene, anche se lui non è mai a casa perché deve sistemare l'azienda. Mi preparo (foto) per andare da Zayn e Ashley. Ad Harry ho detto di uscire a fare shopping. Appena entro nella mia vecchia casa Ashley e Zayn mi abbracciano, felici di rivedermi. "Gradisci qualcosa?" Mi chiede Ashley ma le rispondo che sto bene così e che ho bisogno del loro aiuto. Dopo aver esposto il mio progetto Zayn e Ashley rimangono in silenzio per qualche secondo e io li guardo interrogativi. "È un ottimo piano secondo me, quando si inizia?" Chiede Zayn sorridendo. "Anche oggi pomeriggio, passerò di nuovo e vi portò il materiale. Mi raccomando, acqua in bocca. Harry né i miei devono sapere." I due promettono di mantenere il segreto allora decido di andare a trovare Harry per far sembrare tutto il più normale possibile. In azienda sembra essere quasi tutto tornato alla normalità. Gli uffici distrutti sono quasi pronti e Harry ha trasferito temporaneamente il suo ufficio al piano terra perché al momento non si può prendere L'ascensore. Appena entro in ufficio Harry è preso dai documenti ma appena mi vede sorride. Chiudo la porta a chiave e mi avvicino alla sua scrivania. Poso la borsa su una sedia e mi siedo a cavalcioni su di lui. Lo bacio con foga e le sue mani vagano sul mio corpo. Ma all'improvviso il nostro momento viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta. "Chi è?" Urla Harry scocciato. "Mark." Urla mio padre dall'altro lato ancora più scocciato. Mi alzo velocemente da lui. Mi aggiusto e vado ad aprire la porta. "Ciao papà." Lo accolgo con un sorriso, così mio padre sembra addolcirsi. Mi abbraccia e mi da un dolce bacio sulla guancia. "Vi lascio ai vostri affari." Dico ma mio padre mi ferma. "No tesoro, sarai felice di ascoltare quello che sto per dire." Afferma mio padre con sguardo truce mentre guarda Harry. "Tu sai dove sono quei bastardi." Urla sbattendo le mani sulla scrivania. Giuro di aver visto Harry sussultare. "Papà cosa dici?" Chiedo avvicinandomi. "Il tuo ragazzo, se così posso chiamarlo, quando tu eri in coma ha incontrato quella puttana che ti ha fatto del male. Non provare a negare, ho le prove." Mio padre non gli lascia neanche la possibilità di rispondere che va via. Per un attimo resto immobile a guardare Harry. Lui sembra non smuoversi ma quando sto per uscire lui mi ferma per il polso e chiude a chiave la porta. "Si è la verità, ma l'ho fatto perché deve lasciarti in pace. Non credere che ne sia uscito illeso. Mi hanno ferito e ovviamente tuo padre racconta solo quello che gli fa comodo." Urla contro di me, è furioso. Preferisco non rispondergli, lo guardo soltanto. All'improvviso si toglie la camicia e mi fa vedere una benda sull'addome. La ferita è da taglio e molto profonda. Poi la ricopre e rimette la camicia. Mentre è distratto rubo il suo cellulare e decido di andare via dall'ufficio e di tornare da Zayn e Ashley. Racconto loro del cambio di programma e di quello che ho scoperto. Purtroppo mi confessano di aver accompagnato loro Harry e in quel momento mi sento tradita anche da loro. Vado via da lì, decidendo in viaggio di agire da sola; e con l'auto mi dirigo il più lontano possibile dalla zona. Col telefono di Harry mando un messaggio a Kendall. Risolverò da sola questa situazione.

Da Harry:
Vediamoci questa sera alle ore 20:00 al Raccordo autostradale. Vieni da sola, ho bisogno di vederti. Mi manchi. XX

Dopo neanche un minuto Kendall risponde, segno che non ha ancora cancellato il numero di Harry e che probabilmente si siano sentiti più di una volta.

Da Kendall:
Tesoro mi manchi anche tu. Non vedo l'ora di vederti.

Questo messaggio mi fa capire davvero tante cose. Credo che mio padre avesse proprio ragione. Passo a salutare mia madre, lei è già al corrente di tutto e mi consola. Con la scusa di voler prendere qualcosa in camera mia, prendo due pistole nello studio di mio padre. Avviso mia madre che tornerò a vivere a casa loro ora che sto meglio.

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Mangio qualcosa fuori e alle 20:00 in punto sono al raccordo autostradale. Mi nascondo al buio con una sbarra di metallo tra le mani e la pistola nella parte posteriore dei miei pantaloni, aspettando che arrivi la stronza. Come mi aspettavo non arriva vestita di nero o col passamontagna ma viene vestita in modo elegante, il che fa aumentare ancora di più i miei sospetti. Poiché siamo al buio riesco ad avvicinarmi a lei e a colpirla alla nuca in modo da farle perdere i sensi. Le lego mani e piedi con una corda e le tappo la bocca con del nastro isolante. La trascino fino alla mia auto e sfreccio verso un vecchio garage di mia proprietà. Mentre lei è ancora svenuta chiamo mio padre, gli racconto tutto e presto arriva con una squadra di polizia. La arrestano appena si è svegliata e non posso non sorridere a questa visione. Quando starà meglio andrò a farle visita in prigione, avremo molte cose di cui parlare. Insieme a mio padre arriva anche Harry; lui mi ha tradita molto probabilmente e anche lui me la pagherà. Per avere una prima soddisfazione mi avvicino ad Harry e gli porgo il suo cellulare. "È evidente che tu non sai avere cura delle tue cose, figuriamoci delle persone." Dico sorridendo. "Ne riparliamo quando torniamo a casa." Dice arrabbiato. "Sono tornata a casa mia, così a casa tua c'è spazio per un'altra o per altre." Continuo a sorridere sfacciatamente. All'improvviso mi prende per la vita e mi avvicina a lui. "Però ti piaceva venire a letto con me." Sussurra mordendomi il lobo dell'orecchio. Il solito suo stratagemma, cercare di addolcirmi facendo il sexy. Peccato che ora non mi tocca. "Peccato che non eri abbastanza soddisfacente." Sussurro al suo orecchio per poi divincolarmi dalla sua presa e tornare verso la mia auto.

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