Capitolo 26

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Finalmente il matrimonio di Alexia e Niall è arrivato. Durante questo mese non siamo riusciti a rintracciare Edward Malik, che sembra essere sparito, nessun attacco, nessun avvertimento, nessuna provocazione, nessun messaggio. Kendall è ancora in prigione e non è intenzionata a parlare. Mio padre ha vietato alle guardie di farmi entrare per farle visita poiché l'ultima volta ho perso il controllo: mi sono scaraventata su di lei e ho iniziato a picchiarla anche perché lei non poteva muoversi né difendersi a causa delle manette. Io ed Harry non parliamo più, se devo chiedergli qualcosa lo faccio tramite Hannah in quanto ha espressamente chiesto di non essere disturbato da me. Mi dispiace veramente tanto che sia andata a finire così ma sarebbe più semplice se qui tutti confessassero quello che è successo quando ero in coma. C'è mia madre che mi ripete continuamente che Harry è stato notte e giorno con me, invece mio padre mi ha fatto vedere dei video in cui Harry e Kendall parlavano in modo anche piuttosto animato ma poi lui l'ha fatta salire nella sua auto e solo loro sanno cosa è successo. Charlotte è andata via di casa, va a stare da Trevor, almeno loro si amano e hanno trovato la felicità. Oggi, il giorno precedente al matrimonio di Alexia, sono in ufficio a sistemare gli ultimi documenti prima di andare a prepararmi per l'addio al nubilato che abbiamo organizzato io e Charlotte. Nulla di sobrio: discoteca, alcool e ragazzi sexy mezzi nudi. Ovviamente Alexia non sa niente, sarebbe stata troppo moralista per accettare un addio al nubilato del genere.
***
Ritorno a casa e mi preparo in fretta, sono in ritardo. Indosso un tubino nero e un paio di sandali col tacco sempre neri molto semplici e alti, prendo la mia Pochette cipria e aggiusto il mio trucco. Passo a prendere prima Alexia e vedo che a casa loro ci sono Niall ed Harry. La aspetto in macchina evitando di scendere e di incontrarlo. Non appena Alexia (super sexy con il suo vestitino di pizzo nero e tacchi argento alti) entra in auto sfreccio a casa di Charlotte.
"A quanto ho capito anche i ragazzi hanno organizzato qualcosa." Esordisce Charlotte quando entra in auto. Alzo gli occhi al cielo e senza rispondere mi dirigo in discoteca. La musica altissima si sente dal parcheggio, entriamo dentro super eccitate, Alexia sembra essere felice della scelta. Ci dirigiamo subito al bar, vogliamo bere, o almeno io voglio bere tanto. Ordino subito un gin tonic e finisce subito, poi ordino il secondo e anch'esso finisce immediatamente. L'alcool inizia ad entrare in circolo e sentendomi leggera come non mai inizio a ballare. Un ragazzo sexy muscoloso, moro, con gli occhi neri e pelle ambrata di avvicina a me e io inizio a ballare con lui, felice di essermi lasciata andare dopo tanto stress e dolore. Se Harry non vuole più saperne di me, allora io devo cercare di divertirmi e di stare bene. Anche le ragazze ballano e si divertono per fortuna. Mentre continuo a muovermi in modo sexy e spinto contro questo ragazzo sconosciuto, noto che all'ingresso entrano Niall, Louis, Trevor ed Harry. Come se non bastasse, New York è una città enorme, si possono scegliere tantissime discoteche ma loro devono sempre rovinare le nostre serate. Molto arrabbiata di non essere libera, dico al ragazzo di allontanarsi e mi dirigo al bar. Questa volta ordino un terzo drink con sola vodka perché devo ubriacarmi. Bevo velocemente il terzo drink e ne ordino un quarto, la testa inizia a girare ma è così bello non sentire la preoccupazione, lo stress, il dolore, la tristezza e la rabbia ma solo la musica. Mi sento aggrappare per i fianchi, è il ragazzo di prima che vuole ballare ancora con me e io lo accontento. A un certo punto però il ragazzo viene allontanato in modo brusco da qualcuno e mi accorgo che quel qualcuno è Harry. Alzo gli occhi al cielo e mi allontano bevendo ancora il mio drink. Purtroppo la mia pace viene nuovamente disturbata dal Mr. pieno di sé. Mi attira a sé e mi sussurra all'orecchio "Sei ubriaca, stai attenta". "Beh se volevo qualcuno che mi facesse le raccomandazioni mi portavo mio padre." Alzo gli occhi al cielo e mi divincolo dalla sua forte presa. Mi accorgo che il mio drink è quasi finito e vado a prenderne un altro, non sono abbastanza ubriaca. Il barista, un ragazzo sexy, mi offre il drink e io gli faccio l'occhiolino, gli scrivo il mio numero su un fazzolettino di carta e gli dico di chiamarmi. Intanto Alexia sta ballando con Niall e Charlotte con Trevor quindi il nostro addio al nubilato e la nostra serata sono rovinati. Poi, sono l'unica single, che tristezza. Beh ormai annoiata e con la mente annebbiata mi dirigo alla mia auto per tornare a casa. Qualcuno mi prende dolcemente la mano, è Harry. Alzo di nuovo gli occhi al cielo, questo ragazzo mi ha stancata. "Guarda, domani ti licenzio." Dico con una risatina ridicola, sono totalmente ubriaca. "Ti accompagno io a casa." Dice preoccupato. "Oh no, ci torno da sola a casa." Dico barcollando. "La smetti di fare la bambina, non puoi guidare in questo stato, domani mattina farò venire qualcuno a prendere la tua macchina." Rido di gusto, ma cosa dice questo? "Si, così fai mettere una bomba dentro dalla tua fidanzatina? No grazie" continuo a ridere. "Pensa quello che vuoi, ora ti riaccompagno a casa." Lo fermo con quel poco di forza che mi rimane. "Lo sai che se mio padre mi vede con te, ti uccide? Sarebbe bellissimo, così ti togli dalle palle." Dico seria ma poi scoppio in una risata fragorosa, non so nemmeno perché sto ridendo. "Allora dormi da me." Mi prende in braccio e mi porta nella sua auto. Ormai sono troppo ubriaca per utilizzare il cervello. Mi addormento in auto senza accorgermene.
***
Mi sveglio perché il mio cellulare continua a squillare. Apro riluttante gli occhi, la testa mi scoppia. Quando realizzo dove sono, mi agito nel letto e rispondo al telefono, è mio padre, questa volta mi uccide lui. "Papà buongiorno. Scusami sono rimasta a dormire da Alexia." Dico sperando che ci creda. "Si va bene, non fare tardi, abbiamo il volo per Miami alle 15." Chiude il telefono. Sembra tutto normale. Guardo l'orologio e sono le 10 del mattino. Poi guardo sotto le coperte e mi accorgo di essere in intimo. Mi auguro che non sia successo niente. Harry non è qui a letto, ma di sicuro avrà dormito con me, le coperte sono disfatte. Mio Dio che casino. Mi rimetto sotto le coperte e mi rilasso, pensando che l'unica soluzione è tornare a Washington, ricominciare da zero e dimenticarlo. Nonostante questi pensieri, come faccio a giustificare che ora sono nel suo letto, mezza nuda, reduce da una sbornia esagerata? Mentre sono assolta nei miei pensieri lui entra in camera, ha appena fatto una doccia, ha solo un'asciugamano in vita ed è così sexy. "È comodo il letto di Alexia?" Ridacchia. Lo odio quando fa così. Faccio finta di dormire e lo ignoro. "Lo so che non dormi, ringrazia che sei qui. Eri così ubriaca che non ti reggevi in piedi." Mi siedo sul letto cercando di coprirmi con le coperte. "È successo qualcosa tra di noi?" Lo guardo in modo severo. "No tesoro, ti sei addormentata in macchina durante il tragitto e appena arrivati qui ti sei svegliata, sei scesa, ti sei spogliata e ti sei messa a letto." Abbasso lo sguardo vergognandomi. Appena Harry si abbassa l'asciugamano per vestirsi, guardo il pavimento e arrossisco. Lo sento che ridacchia, sono così in imbarazzo voglio solo tornare a casa. Mi alzo e corro in bagno. Sciacquo un po' il viso e torno in camera per cercare i miei vestiti. Harry si è vestito, pantalone nero e camicia nera aderente, quanto è sexy. "Potresti accompagnarmi alla mia auto? Almeno  ricordo che sono uscita con la mia auto." Prendo in fretta la borsa e scendo al piano di sotto. Mentre scende le scale lui chiede: "Mi dici di che colore è il tuo vestito?" Lo guardo in modo strano a quella domanda. "Perché dovrei dirtelo?" Dico scontrosa. "Perché i testimoni devono vestirsi abbinati. Vorrei cercare una cravatta del colore del tuo vestito." Afferma con un sorriso beffardo. A quelle parole mi pietrifico.

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