Eccomi qui, sono davanti la sua cella. Esito prima di entrare ma quando la guardia mi lascia libero il passaggio mi faccio coraggio. Nella cella entra solo un po' di luce da una piccola finestra, abbastanza da poterlo guardare negli occhi. Non lo trovo molto male anzi ritengo sia diventato ancora più bello, capelli rasati, mascella serrata, più muscoloso, sguardo sempre più sexy. Ma Audrey, non devi distrarti. La guardia chiude la porta della cella lasciandoci da soli. "Ciao Zayn." Sorrido leggermente imbarazzata. "Piccola, come sei cresciuta." Dice alzandosi dal letto e avvicinandosi a me. Indietreggio di un passo, ripetendomi di non avere paura. "Zayn, smettila di dare ordini là fuori a tua sorella Kendall e a tuo padre. So che mi odi e vorresti vedermi soffrire ma non ti sembra io abbia già sofferto abbastanza?" Zayn mi guarda in modo strano. "Ho solo una sorella, Ashley. Non voglio neanche sentir nominare mio padre visto che ha abbandonato qui me ed Ashley a marcire ed è scappato in Inghilterra, abbandonando anche mia madre. Povera donna, viene a trovarmi ogni giorno. E poi io non ti odio, ti ho sempre amato e lo faccio ancora." Si avvicina spostandomi i capelli dal viso. A quel tocco mi rilasso, in fondo è stato una persona importante per me. "Se mi dimostri che dici la verità e che mi posso fidare di te, voglio farti uscire." Dico senza pensare, ascoltando solo il mio cuore. "Sono in questa cella da cinque anni, cosa ho da perdere ancora?" Dice facendo spallucce, con una nota amara nella sua voce. "Spero tu non sia venuta solo per questo. Siediti con me parliamo un po'. È tanto che non lo facciamo." Mi dice porgendomi la sua mano che accetto volentieri. A quel contatto sussulto, in fondo non posso dire di non provare più nulla per Zayn. Quando stavo con lui, i momenti più belli erano quelli in cui ci mettevamo sul divano del mio appartamento in azienda e parlavamo del più e del meno. "Sei così bella." Mi dice guardandomi negli occhi e a quelle parole arrossisco come un'adolescente. "Qui ti trattano molto bene, per essere così sexy." Scherzo ridendo leggermente per poi alzarmi. Mi giro verso di lui e gli sorrido "Magari passo in questi giorni, che ne dici?" "Mi piacerebbe molto." Sorride a sua volta. Esco dalla cella sorridente come una bambina e quando esco dal carcere noto Harry che mi sta aspettando con le braccia incrociate. È molto arrabbiato ma quando lo vedo cambio direzione e continuo a camminare senza guardarlo. All'improvviso però mi afferra un braccio, quasi con violenza mi fa girare verso di lui. "Sali in macchina." Mi ordina a denti stretti. "Assolutamente no! Ho la mia auto." Cerco di liberarmi ma con scarsi risultati. "Ho detto: sali in macchina. Non costringermi a trascinarti." Lo guardo male senza rispondergli ma non mi muovo. "Dobbiamo solo parlare." Dice poi lasciandomi il braccio. "Non possiamo farlo qui? Chissà se nella tua auto ci sono cimici o altro. Non ci salgo, se vuoi parlarmi vieni nella mia auto." Dico girandomi e dirigendomi verso la mia auto. Lui mi segue ed entra subito nella mia macchina. "Io non so nulla di tutta questa storia." Dice subito. "Molto divertente Harry." Affermo con risata sarcastica. "Davvero, non sapevo chi fossero; sapevo solo che i genitori volessero per forza che Kendall mi sposasse. Forse è Zayn che ha organizzato tutto." Dice fissando nel vuoto. "Kendall non è la sorella di Zayn, è sotto copertura. Il suo pseudo padre, invece, è il padre di Zayn che ha cambiato identità e ha abbandonato lui è Ashley in carcere. In cinque anni non è mai andato a fare loro visita." Affermo. "Come sai tutte queste cose? Audrey, sei andata a parlare con Zayn? Non sai quanto può essere pericoloso? Non ti permetterò più di andare." Mi dice arrabbiato. "Eppure sono viva e vegeta e anche felice." Dico soddisfatta. "Felice?" Ripete la mia affermazione abbassando il capo. Si crea quindi un silenzio imbarazzante. "Beh, caro Harry, tu dovrai sposarti prima o poi, io vivo la mia vita così, in cerca della persona giusta." Affermo piuttosto infastidita. "Ma io non amo Kendall, amo te." Afferma prendendomi la mano. "Come faccio a fidarmi se presto entrerai a far parte della famiglia del nemico?" A quelle parole Harry, arrabbiato ancora di più, scende dall'auto, sbatte lo sportello e va via. Questo ragazzo continua ad essere strano. Metto in moto e torno a casa.
HARRY'S POV
Mentre torno verso l'auto mi arriva una chiamata da Kendall. "Amore mi porti a fare shopping?" Dice con quella voce stridula. "Va bene, adesso ti passo a prendere." Forse può essere una buona occasione per parlare con lei. Appena arrivo davanti casa sua, le faccio uno squillo e in men che non si dica è già pronta fuori dalla porta. Entrata in auto, mi da un bacio con la lingua lunghissimo; non voleva più staccarsi. "Mi sei mancato." Dice sorridente. Dopo aver fatto shopping per tre ore, essendo ormai sera, le chiedo se le va di andare a cena fuori e subito accetta, ma ad una condizione, che la riporti a casa sua per cambiarsi. Entrati in casa chiedo alla governante se ci sono i genitori, e mi assicura di no. Così, mentre Kendall fa una doccia, io giro per la loro immensa casa e trovo una porta chiusa a chiave alla fine del corridoio del terzo piano. Scendo giù nuovamente e vado in cucina dalla governante, Violet. "Violet, mi serve il tuo aiuto, dimmi come aprire la porta in fondo al corridoio del terzo piano. Se mi aiuti ti porto via da qui e potrai diventare la governante di mia madre, che ti tratterà decisamente meglio. "Io...non lo so. Cioè, il signor Jenner mi ordina sempre di non toccare il suo armadio e i suoi vestiti fino a quando non me lo dice lui. Non penso le lasci in giro per casa. Può provare,però, a rovistare in camera sua." La ringrazio tanto e corro di sopra. Rovisto nel suo armadio e trovo un cofanetto, con dentro una chiave nera. La prendo e corro ad aprire la stanza. Accendo la luce e vedo delle cose assurde. Ci sono tutte foto di Audrey e della sua famiglia e mie sulla parete, articoli di giornale, alcune armi e delle felpe nere, forse per spiarci. In pochi minuti, chiudo nuovamente la porta e poso la chiave al suo posto e scendo in salotto appena in tempo per aspettare Kendall che scende. Usciamo di casa e spero che questa serata possa finire presto. Devo assolutamente parlare con Audrey, sperando che anche lei voglia parlare con me.
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Sign Of The Times
FanfictionSequel di Mistery. Sono passati ormai cinque anni, durante i quali sono successe tantissime cose ad Audrey e Harry. I due, nonostante le promesse di quel giorno in cui si salutarono, non si sono mai più rivisti. Audrey, però ha sempre cercato di me...