Capitolo 22

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HARRY'S POV
Sono passati due giorni ormai, Audrey ancora non si sveglia. Il medico dice di essere stata brava a coprire le vie respiratorie e a chiudere gli occhi, così l'effetto del gas sul suo corpo è stato leggermente minore rispetto a Caleb che lo ha respirato a pieni polmoni. Sono qui in ospedale e non l'ho abbandonata neanche un secondo. La mamma di Audrey mi invita ad andare a casa, ma non voglio. "Ti prego tesoro, hai bisogno di riposare un po'." Mi dice la donna. "Vado a fare una doccia e a cambiarmi, poi torno."
Dopo essermi preparato in fretta deciso di passare alla vecchia casa di Audrey per parlare con Zayn e Ashley. Quando arrivo là davanti ricordo subito la prima volta con Audrey e tutto quello che abbiamo trascorso insieme. Scaccio via questi pensieri ora dolorosi e busso. Viene ad aprirmi Ashley. Mi accoglie molto gentilmente e mi avverte che Zayn era al piano di sopra. "Vorrei parlare con entrambi." Dico accennando un sorriso. Quando Zayn scende mi guarda in modo strano. "Lo so, vi sembrerà strano che io sia qui, ma vorrei ringraziarvi per aver salvato Audrey. Vi sono debitore." Dico. "Abbiamo fatto il nostro dovere, abbiamo avuto paura che tu ci accusassi di aver causato tutto questo e che avessimo finto di salvarla. Se lo hai pensato, non è così. Mentre tu eri con suo padre ci sembrava strano che Audrey impiegasse così tanto tempo a prendere dei documenti. La porta era chiusa a chiave l'abbiamo dovuta sfondare." Dice Ashley, Zayn mi guarda impassibile. "Non ho dubitato di voi, sono venuto qui per ringraziarvi e a chiedervi un grande favore." Dico preoccupato. "Dicci pure." Mi incita Ashley. "Se Audrey si sveglia, statele vicina, sorvegliatela. Non perdete mai di vista Kendall e se riuscite trovate suo padre, cioè vostro padre. Per il resto, parlerò con Mark per farvi avere assoluta libertà. Io mi fido di voi." Dico l'ultima frase guardando Zayn negli occhi. "Puoi contare su di noi, non ti deluderemo." Afferma Zayn, il quale mi rivolge la mano per stringere la mia. Mi sembra di aver visto un certo sorriso. "Comunque, abbiamo appena scoperto che Kendall è sparita. Nessuna traccia, non si sa nulla. Lo abbiamo scoperto questa mattina, ma ci sembrava inopportuno avvertire te e la famiglia di Audrey. I dottori cosa dicono?" Alle parole di Zayn resto un attimo sconvolto. Adesso anche Kendall è sparita senza problemi e, da qualche parte a noi ignota, continuerà a torturarci insieme a suo padre. "I dottori dicono che non ha respirato molto di quel gas, la quantità che ha ingerito però è sufficiente affinché resti in coma." Dico ancora più furioso. "Tranquillo, lei è molto forte." Dice Ashley con comprensione. Li saluto e torno in ospedale. Alexia si è ripresa, oggi lascia l'ospedale con Niall, andrà a vivere con lui. Sono felice per il mio amico, merita tutto questo. Mentre stanno per allontanarsi mi volto. "Kendall è scappata, non si sa dov'è." Urlo frustrato, sono sicuro che tra poco avrei pianto. Niall e Alexia si avvicinano di nuovo a me. "Amico, mi dispiace. Noi ci siamo, per qualunque cosa chiama. Riposa un po', ne hai bisogno." Niall mi abbraccia e io chiudo gli occhi, cercando di trattenere le lacrime. Torno su, nella sua stanza. La signora Parker è uscita un secondo dalla stanza per prendere un caffè. Così entro, siamo solo io e lei. Mi siedo sul suo letto e intreccio la sua piccola mano con la mia. "Immagino che lì, da qualche parte, ti stai rilassando e divertendo come meriti. Ti immagino su una spiaggia, a prendere il sole, a sorseggiare un cocktail e sorridi. Sorridi come non fai ormai da tempo. Se tu lì sei felice, lo sono anche io; ma mi manchi; non riesco a vivere senza di te. Ti amo." Affermo dandole un leggero bacio sulle sue labbra carnose, morbide e socchiuse. Come previsto, nessuna reazione. Non è come nei film, che con il bacio del vero amore si risolve tutto. Probabilmente Audrey non si sveglierà mai più o si sveglierà tra un po' di tempo; fatto sta che vederla in questo stato mi distrugge. Quando sua madre torna nella stanza, decido di tornare a casa e di riposare. A mente lucida forse saprò come comportarmi.
***
AUDREY'S POV
Mi risveglio in un tunnel, al cui termine c'è una luce. Titubante procedo verso la luce e giungo in un luogo bellissimo, c'è sempre il sole, fa caldo, c'è un prato pieno di rose, il mare. Mi guardo intorno e sono vestita tutta di bianco, come tutte le altre persone che sono qui. Forse sono morta? Non lo so, ricordo solo quel gas e poi mi sono ritrovata qui. Se dopo la morte c'è tutto questo allora sono felice, non potevo chiedere di meglio. Non è poi cosi tragica come credevo. Posso fare quello che voglio, il posto è meraviglioso e mi sento davvero appagata, felice. Subito però la mia mente pensa ad Harry. Chissà cosa sta facendo, se si sta preoccupando per me o è scappato già dalla sua ex ragazza bastarda. Già mi manca così tanto; forse questo è l'unico elemento negativo dello stare qui. Raccolgo una rosa rossa, è così profumata. Cammino a piedi scalzi su questo prato profumato e non mi sono mai sentita così libera.
***
HARRY'S POV
È passata ormai una settimana. Audrey non si sveglia, di Kendall nessuna traccia. Sembra che sia davvero svanita nel nulla. Non si è vista da nessuna parte, né in aeroporto né in stazione: niente. Tutta questa situazione mi rende così nervoso, dormo solo un paio di ore e non so quanta caffeina mi scorre nel corpo. Sono distrutto e non riesco ad andare avanti senza di lei. Per il momento sono riuscito a mettere in ordine l'azienda. I dipendenti possono nuovamente lavorare e mi sono messo all'opera per cercare qualche traccia di Kendall e suo padre. Secondo me non bisogna cercare in luoghi comuni e troppo sorvegliati, tipo aeroporti o stazioni. Ci serve qualche posto isolato, lontano da occhi indiscreti. Il problema è trovare questo posto. Sento che sto per impazzire. Ti prego Audrey, torna da me.

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