Capitolo 27

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Notando la mia espressione stupita, Harry ridacchia divertito. "Perché tu non sapevi che io fossi uno dei testimoni? Oh forse Alexia non ti ha detto nulla per evitare che la bambina facesse i capricci." Potrei affermare di aver visto un'espressione disgustata sul suo viso. "Prendo un taxi." Affermo ignorando questa discussione inutile. "Ti riaccompagno io alla tua auto, con il taxi non farai in tempo." Dice prendendo le chiavi della sua macchina.  "Preferisco tornare a piedi piuttosto che passare altro tempo con te." Si avvicina a me in modo molto serio. "E' il momento di chiarire la situazione. Ho già inviato il file a tuo padre." "Harry, tu non capisci che le cose tra noi non cambieranno mai. Non ha mai funzionato, non funzionerà mai." Dico poggiando il mio cappotto e la mia borsa sul suo divano e restando in piedi di fronte a lui con le braccia conserte. "Audrey, non hai mai permesso che funzionasse." Dice severo. "Potrei  dire lo stesso di te. Vai in Inghilterra e ti dimentichi me, noi, in un batter d'occhio. Tutto questo per una stronza che si è presa gioco di te. Io non ho avuto nessuna relazione dopo di te, non riuscivo a dimenticarti. In poco tempo sei diventato così importante che lasciarti andare è difficile." Affermo con le lacrime agli occhi. Lui in risposta mi abbraccia, mi stringe a sé forte. Per un momento mi lascio andare ma poi lo allontano. "Audrey, non allontanarmi di nuovo. Ho sbagliato lo so, ma io ti amo; ricordalo sempre." Caro Harry, vorrei tanto urlare al mondo intero quanto ti amo, quanto vorrei baciarti in questo momento, quanto vorrei sentirti mio ma non ci riesco. Sarà orgoglio, sarà tristezza, sarà rabbia ma non ci riesco. Con le lacrime agli occhi e senza rispondere, prendo borsa e cappotto e mi dirigo alla porta. Ma Harry mi prende per un braccio e mi attira a sé. I nostri nasi si sfiorano, siamo così vicini. "Non mi hai ancora detto di che colore è il vestito." Il suo braccio mi tiene stretta al suo corpo muscoloso. Dio non riesco a resistergli. "Color oro." Affermo prima di lasciargli un leggero bacio all'angolo delle sue labbra perfette. "Mi fai impazzire." Dice prima di baciarmi con foga. Inizio a sbottonargli la camicia ma all'improvviso squilla il mio cellulare. E' mio padre, sarà furioso. Mentre rispondo al cellulare, Harry è dietro di me, sposta i capelli, mi bacia il collo e la spalla, è difficile trattenersi. "Papà dimmi." cerco di sembrare normale. "Dobbiamo parlare, torna in fretta. Magari Harry può degnarsi di riaccompagnarti a casa." Dice severo, ma mi scappa una risatina. Harry continua a baciarmi e a desiderarmi. Le sue mani vagano su tutto il mio corpo. "Harry devo andare, ti prego." Affermo tra un bacio e un altro. "Tuo padre può aspettare." Rido a quella frase. "Harry, mio padre odia aspettare." Solo così riesco a convincerlo a lasciarmi andare. "Continuiamo a Miami." Mi fa l'occhiolino.

***

Sono nell'ufficio di mio padre e mi mostra tutto il materiale inviato da Harry e quello trovato da Charlotte. Sono le copie delle email, dei messaggi ricevuti da parte di Kendall nel periodo in cui ero in coma. Ha minacciato di uccidere Anne, se Harry non accettava di incontrarla in posti video sorvegliati da noi. Lei sapeva tutto, era ed è sempre un passo avanti a noi. Ascolto le registrazioni delle chiamate tra lei ed Harry, dice delle parole spaventose. La rabbia cresce in me quando ascolto una telefonata, in cui lei minaccia Harry di mettermi in guardia quando  mi sveglierò perché ucciderà  a costo di qualsiasi cosa tutta la mia famiglia. "Audrey, li puniremo, è una promessa." Afferma mio padre, con lo sguardo cupo. Ho quasi paura quando fa così, vuol dire che è proprio guerra aperta e che non si arrenderà fino a quando il nemico non sarà morto ai suoi piedi. "Riguardo ad Harry, non condivido molto che tu passi del tempo con lui, non mi fido più, però sarà un bene per noi questa 'relazione'; se così vogliamo definirla. Questi sono gli ordini." Non ho mai visto mio padre così furioso. "Mi stai chiedendo di spiarlo?" Chiedo arrabbiata. "Si, altrimenti devo ordinarlo a uno dei miei agenti e loro non sono molto clementi." Afferma. "Va bene, lo farò io." Dico fermamente convinta, in fin dei conti Harry deve dimostrarmi che posso fidarmi di lui. 

Finita la conversazione con mio padre vado a preparare la valigia perché alle 15 devo prendere l'aereo per Miami, non vedo l'ora della cerimonia che sarà domani mattina. Ripenso ai momenti passati prima con Harry, lui mi farà impazzire. Lo immagino già in smoking domani, sarà perfetto. Devo però cercare di non farmi distrarre troppo dai miei sentimenti, devo scoprire se i file inviati da Harry sono veri e se possiamo fidarci di lui. Sembra quasi meschino il mio comportamento; dovrei usare Harry per avere più informazioni, ma è più opportuno che lo faccia io, altrimenti l'FBI avrebbe usato metodi poco consoni alle buone maniere. Sbuffo pensando a quanto è complicato stare con Harry, già so che tutto ciò non porterà a niente di buono per noi due. 

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