È mattina presto e io sono nel letto sveglia a meditare. Cerco di non muovermi troppo per non svegliare Harry. Ieri sera dopo la passeggiata siamo tornati a casa. Nessuno dei due ha spiccicato parola con l'altro. Harry è fin troppo arrabbiato per la mia risposta "Ci devo pensare." Alla sua proposta. Dopo quel bacio e quell'abbraccio rassicurante mi aveva dato pochi minuti per rispondergli. Mi ha fatto nuovamente la domanda ma non sono riuscita a rispondergli con certezza. Non se lo aspettava e nemmeno io. Forse stesso oggi torneremo a New York, non avrebbe senso restare qui e non guardarsi neanche. Forse lo amo, forse non proprio ma questa difficoltà nello scegliere è dovuta proprio a Harry stesso. Tante delusioni in così poco tempo sono difficili da digerire e non è semplice far finta che non sia successo niente. Inoltre, Harry rischia la sua vita per stare con me. La mia coscienza mi rimprovera, perché ho sempre desiderato stare con lui e ora che me lo ha proposto me lo sto facendo sfuggire di mano, un'altra volta. Il mio cuore dice di buttarmi letteralmente su di lui, il mio cervello dice di stare attenta. Sono sdraiata sul mio fianco sinistro quando una voce roca mi fa sussultare. "So che sei sveglia." Non rispondo, non ho alcuna voglia di affrontarlo. Inizia a darmi dei baci caldi sulla spalla e ciò provoca tanti, troppi brividi lungo la schiena. Mi giro per guardarlo negli occhi. "Harry forse dobbiamo parlare." Dico seriamente. Si sistema di nuovo sotto le coperte e io mi giro in modo tale da averlo di fronte. "Non devi arrabbiarti se non ho preso una decisione." Ammetto. "Non sono arrabbiato. Capisci però che mi aspettavo una reazione un po' diversa. Sto rischiando tutto per te." Dice spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Harry, anche io. Noi dovremmo essere a lavoro, invece siamo qui. Anche se, preferisco staccare un po' la spina." Mi Poggio sulle braccia e gli do un bacio sulle labbra. Con un semplice movimento di braccia mi fa sdraiare su di sé e lo bacio con foga. Dopo un paio di minuti si stacca. "Che cosa vorresti dirmi con questo bacio?" Sorride maliziosamente. "Beh, potremmo provarci ma se qualcosa va storto torno a Washington." Annuisce felice e mi abbraccia forte. Così, in men che non si dica, ci ritroviamo nudi sotto le coperte, l'uno unito all'altra. Un momento che vorrei potesse non finire mai.
***
Mi sono ormai vestita (foto) e mi sto truccando quando Harry rientra di nuovo in stanza, con solo un'asciugamano intorno alla vita e i ricci bagnati. "Sei così sexy." Ammetto ridacchiando. In risposta sorride, forse un sorriso timido e così dolce. "Allora oggi cosa facciamo?" Chiedo sedendomi sul letto e ammirandolo mentre si cambia. "Vorrei farti fare un tour della città, pranzare fuori e poi decidiamo altro in giornata." Dice mentre abbottona la camicia. "Mi piace." Dico avvicinandomi per abbottonargli la camicia. Con occhi maliziosi guarda la mia scollatura fin troppo spinta. "Così mi farai impazzire." Afferma iniziando a baciare e mordere il mio petto. "Harry, ti sta squillando il cellulare." Dico ridacchiando. Appena risponde il suo volto cambia. Mi preoccupo per la sua espressione. Dopo aver attaccato rimane in silenzio per qualche secondo. "C'è stato un incendio in azienda, di origine dolosa ovviamente; molti documenti sono stati distrutti, altri sono scomparsi, non ci sono morti, solo alcuni feriti tra cui Alexia e Caleb." A quelle parole sto quasi per svenire. "Alexia? Cazzo.." metto le mani sulla testa, sono disperata. "Cosa succede?" Mi chiede preoccupato. "Alexia probabilmente è incinta. Dio mio, spero non le sia successo nulla di grave. E Caleb come sta?" Harry esita a rispondermi. "È in coma." Per un attimo spero sia solo un incubo. "Cosa?!" Non riesco a crederci; ormai è guerra aperta. Per qualche minuto fisso il vuoto, sono troppo preoccupata. "Dobbiamo tornare, stesso oggi." Afferma Harry mentre indossa le scarpe. Intanto chiama Taylor che subito parte per venire a prenderci. "So che non è il momento, ma che ne dici, se aspettando Taylor ci facessimo portare la colazione?" Annuisco distratta. Harry mi abbraccia e mi da un bacio sulla testa. "Amore, andrà tutto bene." "Ho solo paura che Alexia riceva una batosta del genere. Non lo merita, nemmeno Niall." Harry mi stringe a sé ancora più forte.
***
Corro verso la stanza d'ospedale di Alexia pregando di trovarla sveglia. Nella sua stanza c'è Niall, pallido e stanco, e Charlotte. Niall mi informa che i suoi genitori stanno arrivando; lei ora sta riposando, ha perso i sensi in seguito a un colpo alla testa da parte di uno degli aggressori, ha qualche graffio, qualche scottatura. "Niall, hai saputo se è realmente incinta?" Chiedo un po' titubante. "Audrey, si è incinta. Me lo ha appena detto l'infermiera. Lei non lo sa, potrebbe agitarsi. Ultimamente non ha avuto sintomi particolari, ma soltanto il ritardo." Afferma con le lacrime agli occhi. Felice lo abbraccio e gli dico di tornare a casa, starò io con Alexia mentre arrivano i genitori di Niall. Charlotte e Harry non vogliono saperne di lasciarmi da sola in ospedale, potrebbe accadere qualcosa. Harry ordina ad alcune squadre di sorvegliare la zona, casa di Kendall, casa mia e l'azienda. Nel corridoio vedo Hanna, la segretaria di Harry, correre. Esco fuori per parlare con lei. "Hanna, tesoro, cosa dicono i dottori?" Dico abbracciandola. "Ha inspirato delle sostanze che hanno provocato l'incendio che gli hanno provocato questo coma, in un certo senso, "farmacologico". I dottori dicono nulla di grave, dobbiamo solo aspettare che si svegli." Afferma con le lacrime agli occhi. "Tranquilla, Caleb è un guerriero. Se hai bisogno di una mano io sono qui." Le dico rassicurandola. Torno dentro e Alexia è sveglia. La abbraccio piano per non farle male. "Harry, finalmente hai rotto con quella!" Afferma Alexia sollevata. Ridacchio divertita. "E Niall?" Chiede ansiosa. "È andato a riposare, è stato qui tutto il tempo." Annuisce in modo energico. "Credo di dover vomitare." Afferma all'improvviso. Harry sembra sconvolto da quella affermazione ed esce dalla stanza. Poiché non può alzarsi, essendo troppo debole, le porgo un secchio. (Il seguito ve lo lascio immaginare.) "Audrey, sono incinta vero?" Mi chiede Alexia speranzosa. "È una cosa di cui devi parlare con Niall, è lui il papà." Ammetto con un sorriso sincero e felice. "Ma sei cretina?" Mi dice Charlotte dandomi uno schiaffo sul braccio. "Non riesco a trattenermi su queste cose." Abbraccio di nuovo la mia migliore amica, che ormai sta piangendo dalla gioia, lo stesso fa Charlotte. "Ti, anzi, vi prometto che vi proteggerò ad ogni costo; anche a costo della mia stessa vita. Meriti di essere felice e anche Niall."
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Sign Of The Times
Fiksi PenggemarSequel di Mistery. Sono passati ormai cinque anni, durante i quali sono successe tantissime cose ad Audrey e Harry. I due, nonostante le promesse di quel giorno in cui si salutarono, non si sono mai più rivisti. Audrey, però ha sempre cercato di me...