Capitolo 18

73 3 0
                                    

In questi giorni non ho più parlato con Harry, non l'ho neanche incontrato in azienda, troppo impegnato a portare avanti la sua relazione con la donna della sua vita. Basta Audrey, non essere gelosa, non ne hai il motivo. Mi rimprovera la mia coscienza. Sono appena arrivata alla mia vecchia casa per sapere che cosa hanno scoperto Ashley e Zayn. "Allora alle 11 in punto del mattino di ogni giorno esce di casa vestita tutta di nero e si dirige con l'auto fuori città, presso il raccordo autostradale. Fa lo stesso alle 15:00 del pomeriggio per poi tornare a casa alle 17:00 in punto, cambiarsi e uscire con Harry che la passa a prendere sempre alle 17:30. La sera tornano verso le 22:00 circa e non appena lui gira l'angolo lei prende il cellulare e qualcuno in un Suv nero la passa a prendere. Poi non siamo riusciti a capire a che ora torna perché dobbiamo rientrare." Afferma Ashley. "Wow, sei stata molto esaustiva. Adesso come vogliamo agire? Voglio accompagnarvi domani se avete intenzione di affrontarla." Affermo sedendomi al fianco di Zayn. "Audrey è pericoloso per te. Se ha alcuni che lavorano per lei, di sicuro non ci conoscono; non penso sappia che siamo i figli biologici di Edward. È solo una sporca puttana." Stringe i denti Ashley. "No, voglio essere con voi. Dovrà pur dirmi qualcosa." Dico rassicurandola. Suo padre per quanto mi ha riferito Zayn non è ancora tornato; molto strano.
***
Siamo nascosti nell'auto dai vetri scuri poco distanti da casa di Kendall. Sono le 15 del pomeriggio e lei è appena uscita. Probabilmente deve essere da sola in casa per questo dopo circa 10 minuti che è uscita cerchiamo di entrare in casa sua. Come previsto non c'è davvero nessuno. Siamo molto cauti, è quasi sicuro che ci siano telecamere o altri dispositivi per questo abbiamo indossato felpe nere con cappuccio e occhiali da sole. Non ci dividiamo mai, in modo da essere pronti. Siamo tutti e tre armati. Frughiamo nelle stanze e trovo quella stanza descritta da Harry, in cui c'erano articoli su me e la mia famiglia. Cerco di riempire lo zaino di più materiale possibile da analizzare in azienda. Sono ormai le 17:00 e come previsto si sente la porta di casa aprirsi e chiudersi. Io la aspetto tranquillamente nella sua camera. Appena entra e mi vede sul suo letto sussulta. Sorrido sfacciatamente, non ho ancora tolto gli occhiali, così non mi riconosce. Cerca di scappare ma non ci riesce perché il passaggio per le scale le viene bloccato da Zayn. Cerca allora di scappare verso la fine del corridoio ma il suo percorso è bloccato da Ashley che le tira un pugno nel viso e la fa cadere a terra. "Riferisci a papino che Ashley e Zayn sono tornati e che gliela faranno pagare." Afferma Ashley chinandosi verso la ragazza distesa. Ashley la supera ridendo e si dirige verso Zayn. Intanto Kendall si alza asciugandosi il sangue che le esce dalle labbra. "Ve la farò pagare stronzi." Intanto esco dalla camera e tolgo gli occhiali. "Non ho sentito bene." Affermo sorridendo e puntandole la pistola al viso. Lei sembra molto agitata. "Riferisci anche che Audrey è passata a trovarti." Per finire le tiro un calcio nella pancia facendola gemere dal dolore. Ancora incapace di muoversi, noi con calma usciamo da casa sua e torniamo a casa. Appena entrò nella mia vecchia camera ora occupata da Ashley mi cambio velocemente e torno in azienda alla ricerca di Caleb. Appena entro nel suo ufficio mi sorride. "Ho trovato queste cose." Le metto sulla sua scrivania. Le guarda attentamente. "Inseriscilo nel fascicolo del caso <Kendall Jenner>." Gli ordino. "Ma non c'è un caso con questo nome." Afferma disorientato. "Adesso si, cerca la sua vera identità poi scegliamo cosa fare." Dico mentre lascio il suo ufficio. Incontro Alexia e Charlotte nel corridoio che stanno andando via in quanto è abbastanza tardi ormai. Racconto loro tutto quello che è successo nel mio ufficio. "Sai che soddisfazione quando le hai tirato quel calcio." Ammette Charlotte ridendo. Mentre ridiamo tutte, entra all'improvviso Harry. Charlotte e Alexia non sanno cosa fare così, con un cenno della testa, le invito ad uscire. Appena chiudono la porta Harry mi rivolge uno sguardo truce. "Si può sapere cosa ti salta in mente?" Urla. "Di cosa stai parlando? Ah no, forse lo so. Ti dispiace che la tua fidanzatina sia stata picchiata e adesso vieni a rimproverarmi." Ammetto sarcasticamente. "Audrey non dovevi farlo, sei uscita troppo allo scoperto." Dice preoccupato. "Forse è lei ad essere uscita troppo allo scoperto. Ti chiedi mai perché vi vedete sempre ad orari programmati? Non hai mai fatto caso che la tua ragazza si fa accompagnare presto a casa?" Affermo molto infastidita. "Non la sto difendendo, sto solo dicendo che non dovevi rischiare." Dice ancora più arrabbiato, sta urlando. "Non dovevo rischiare? Non puoi neanche immaginare che cosa mi ha fatto quella stronza, quando tu eri troppo impegnato per pensare a una persona che ti ama veramente." Urlo con la voce rotta dal pianto. Harry si ferma un attimo a guardarmi. "Audrey...mi dispiace. Non volevo ferirti ulteriormente, ma avevo solo paura per te." Mi asciugo le lacrime e riprendo fiato. "Bene, non penso tu abbia il coraggio di urlare contro la tua ragazza per avermi picchiata a sangue tempo fa." Tiro su col naso per fermare altre lacrime pronte a rigare il mio viso. "Audrey ti prego, dimmi che non è vero. Dimmi che non ti ha toccata e che non ti ha fatto del male." Con pochi passi mi raggiunge e stringe le mie mani tra le sue. "Vorrei tanto, ma non sarebbe la verità." Lascio le sue mani e inizio a camminare verso la finestra. Ancora di spalle lo informo di quello che è successo oggi pomeriggio. "Audrey, non mi piace neanche che stai sola con quei due." Afferma severo. "Harry, ti sembrerà strano ma mi hanno dimostrato che posso fidarmi di loro." Dico girandomi a guardarlo con le braccia incrociate. Si ferma a guardarmi per qualche secondo in silenzio. "Andiamo a cena insieme?" Chiede accennando un sorrisetto innocente. "Non penso sia sicuro per te stare con me." Si avvicina per poi accarezzarmi il braccio, quasi una carezza protettiva e rassicurante allo stesso tempo. "Se vuoi possiamo lasciare New York per qualche giorno, solo io e te." Ma è impazzito? Fino a dieci minuti fa non ci guardavamo nemmeno in faccia. "Harry non lo so, non possiamo lasciare tutto questo, proprio adesso. Ma poi cosa dirai alla tua ragazza? Ti farà uccidere se non mi allontano da te, mi avevano già avvertita." Ammetto sospirando e senza controllare la mia linguaccia. "CHE COSA?" Urla come non mai.

Sign Of The TimesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora