4. Josh Mckanzie.

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«Stiamo facendo una cosa sbagliata. Sbagliatissima», indosso i miei jeans chiari a vita alta e deglutisco.

Katie, accanto a me, finge di non sentirmi.
Metto una camicia azzurra e la infilo dentro ai jeans, poi zoppico per andare a prendere un paio di converse dello stesso colore.

Sono le nove e mezza ed io ho appena finito di fare le onde ai miei capelli.
Se c'è una cosa che so della vita è che non si deve mai uscire di casa senza avere i capelli perfetti. Mai.
«Sono pronta», prendo fiato e afferro la mia piccola Louis Vuitton.
Katie finalmente si alza e mi degna della sua attenzione, «Lascia a casa le stampelle, riesci a camminare anche senza»
«Riesco a saltellare», la correggo e ruota gli occhi al cielo.

Usciamo da casa mia e zoppico fino alla sua macchina, arriviamo a casa di Matthew dopo un quarto d'ora.
Okay, Sam, tranquilla.
Josh non capirà che è una trappola.
«Capirà tutto», piagnucolo improvvisamente, «Saprà che ho dei dubbi su di lui, che abbiamo contattato qualcuno per indagare e mi lascerà. Torniamo a casa».
La mia amica scoppia a ridere e mi stringe il braccio per tenermi ferma, «Sta calma, è solo una festa», dice, poi entriamo.
Il volume della musica è altissimo, la casa è piena di gente e non riesco a vedere nessun viso familiare.
Mi fermo un attimo a cercare il dottor Jackson, ma di lui non c'è nemmeno l'ombra.
«Il tuo amico dov'è?», urlo e guardo alla mia sinistra dove dovrebbe esserci Katie che evidentemente mi ha già abbandonata.
Bell'amica, davvero.
Sono pure con un solo piede buono.

Rimango ferma nella stessa posizione per almeno dieci minuti, poi decido che è meglio saltellare da qualche altra parte.
Mi avvio verso la cucina dove la musica è meno forte e c'è poca gente.
Tra queste persone mi stupisco nel vedere Drake Howard.
«Samantha Jersey», mi schiocca un bacio sulla guancia, il suo alito odora di menta, «Anche tu qui?»
«Già. Arriverà anche Josh, dopo».
Annuisce e si guarda intorno, «Sta ferma qui, vado a prenderti da bere».

Lo osservo mentre fa lo slalom tra la gente e cerco di sedermi su uno sgabello.
Ovviamente non ci riesco.
«Sì può sapere che problema hai con gli sgabelli?».
Ed ecco a voi Matthew Jackson.
Dottore, fotografo, investigatore e pure stronzo.
Indossa una camicia nera su un pantalone dello stesso colore, si avvicina a me e sento immediatamente il suo profumo.

Mi solleva come se fossi una piccola bambolina di pezza e mi fa sedere, poi prende un altro sgabello e si siede vicino a me.
I suoi occhi scuri stanno osservando tutto il mio corpo e mi sento avvampare.
«Ti fa ancora male?», la sua voce è rauca, «La caviglia».
Deglutisco, «Sì, ma sta migliorando. Ti stai specializzando in ortopedia?»
«No», si passa la lingua sulle labbra prima di continuare, «Al momento sto facendo chirurgia generale, ma punto a cardiologia».

Annuisco senza aggiungere nient'altro.
È lui a parlare subito dopo, «Quando arriverà il tuo ragazzo?».
Sto per rispondere, però arriva Drake che mi porge una birra e lancia una strana occhiata a Matthew.
«Qualcosa non va?», sorride gentilmente e i suoi occhi verdi vanno da me al dottor Jackson e viceversa.
«È tutto apposto, Drake».

Do un sorso alla birra sotto lo sguardo attento di entrambi. Non riesco a sostenere questa situazione.
Matthew si alza e mi fa l'occhiolino, «Ci vediamo dopo, principessa», mormora, poi da una pacca sulla spalla al migliore amico di Josh e ci lascia da soli.
No, torna qui.
Torna qui.

«Sbaglio o ti ha chiamata principessa?».
Bevo ancora con la speranza di ubriacarmi subito.
«È per la mia eleganza, presumo», invento.
Ride e si porta alla bocca la bottiglia di birra, «Piaci davvero a tutti, Sam. Non ti lascerei sola nemmeno un istante se fossi il tuo ragazzo», diventa serio improvvisamente.
Io mi alzo e faccio una smorfia quando il mio piede tocca il pavimento, lui sembra non notarlo.
Via.
«Vado a vedere se Josh è arrivato», borbotto, poi esco subito da quella stanza.

UN MARE DI BUGIE || COMPLETA. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora