34. Gli zoccoli sanitari

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Matthew mi ha trovato degli zoccoli sanitari rosa.
Li fisso insistentemente e penso che dovrei indossarli più spesso perché sono davvero comodi.
Dopo una giornata sui tacchi i miei piedi chiedevano pietà, forse per questo mi sembrano più comodi di qualsiasi scarpa indossata prima d'ora.

Mi concentro ancora sugli zoccoli e non su Matthew che sbraita contro suo fratello come un matto.
Doveva mantenere la calma? Beh, devo dire che non ci sta riuscendo.

«Sapevo che non avevi smesso con quella merda. Sapevo che eri stupido fino al midollo osseo!», si passa una mano tra i capelli castani mentre Charlie sorbisce e fissa il vuoto con i suoi grandi occhi marroni.
Adesso alza lo sguardo e mi sorride debolmente, «Ciao, Samantha, scusami, non ti avevo notata prima».
Sussulto e sorrido anch'io, «Ciao, Charlie».

Il dottor Jackson gonfia le guance e dopo qualche istante di tregua torna ad insultarlo in svariati e fantasiosi modi.
Scarlett è andata via insieme a Cinthia appena ci ha visti arrivare, probabilmente voleva evitare di scombussolare la ragazza con questa scena.
O forse voleva evitarla a se stessa.

«Vuoi ucciderti, razza di idiota? Dimmelo, vuoi ucciderti?», adesso afferra le spalle di Charlie e lo muove in modo frenetico.
I suoi occhi sembrano più scuri del solito e la sua mascella è contratta.
Non dovrebbe fare così.
«Matthew», parlo piano, ma pare mi abbia sentita perché si gira a guardarmi, «Smetti di fare così, non migliori la situazione»
«Samantha, non credo siano affari che ti riguardino».
Ah, beh.

«Sto solo dicendo che dovresti calmarti»
«Calmarmi?», adesso sembra essersi arrabbiato anche con me e lo odio perché alza la voce e mi intimorisce, «Mio fratello si spara in vena  ossicodone ed io dovrei stare calmo?»,  torna a fissare Charlie in cagnesco, «Dimmelo se vuoi morire, ti ammazzo io con le mie stesse mani»
«Allora ammazzami!», Charlie finalmente risponde e cala il silenzio nella stanza.

Matthew apre la bocca e la richiude più volte, serra le labbra e strozzo un urlo quando lo colpisce con un forte pugno in faccia.
«Matthew!», strillo e lui chiude gli occhi, respira profondamente e poi fa scontrare le nostre spalle  prima di uscire dalla stanza di corsa e sbattere la porta.
Dannazione.

Deglutisco e cerco di calmare i battiti del mio cuore.
Siamo solo io e Charlie e non so davvero cosa dire.
Noto che del sangue viene fuori dal suo naso e borbotto un "vado a chiamare un medico", però lui afferra dei fazzolettini e mi dice che non è necessario.
Bene.
Benissimo.
Che diavolo devo fare io qui?

«Non devi per forza rimanere, Sam, mi dispiace che tu abbia assistito a tutto questo», i suoi occhi sono lucidi e mi rattrista davvero molto vederlo in questo stato.
Mi siedo accanto a lui e afferro la sua mano.
Secondo me ha bisogno di aiuto e conforto, non di insulti.

«Capirà di aver sbagliato», lo rassicuro e lui inarca le labbra in un sorrisetto tirato, «Matthew non capirà mai, Samantha, mi dispiace deluderti, ma non capirà mai»
«Non la penso come te», ribatto immediatamente, mi sto arrabbiando anch'io adesso e non so nemmeno perché.
«Samantha», parla piano, «Mio fratello é una di quelle persone che non si fanno abbattere da niente. Soffre, sì, ma non l'ho mai visto veramente distrutto e non sa nemmeno cosa significa esserlo»
«Magari non lo dimostra»
«Magari è semplicemente forte, Sam. Non si fa abbattere da niente e da nessuno. Va sempre avanti e non mi capisce, non mi ha mai capito».

Silenzio.
Ho una domanda nella testa e non so se sia il caso di farla, ma a quanto pare non sono in grado di frenare la mia lingua e parlo in fretta, «Perché sei distrutto? Perché lo fai?».
Sembra sorpreso.
Sbatte le palpebre più volte e si inumidisce le labbra, «Matthew ti ha detto che avevamo una sorella?».
Che avete una sorella.
Matthew mi ha detto che avete ancora una sorella.
«Ehm, sì, più o meno»
«Davvero?», inarca un sopracciglio ed io sento le mie guance andare a fuoco.
Beccata.

UN MARE DI BUGIE || COMPLETA. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora