UN MARE DI BUGIE || COMPLETA.

36. Tuo, Matthew Jackson.

Una lettera.
Matthew Jackson ha scritto tutta la verità dentro  una fottuta lettera.
Si è vestito, ha mangiato un biscotto, ha baciato la mia bocca e mi ha messo una fottuta lettera tra le mani prima di andare via.
"Chiamami quando avrai finito", ha detto.

Fisso quel pezzo di carta che ha il suo stesso profumo e non riesco a leggere.
Ho paura di sapere, ho paura di fidarmi, ho paura di credere, ho paura di perderlo.
Deglutisco e decido di aprirla.
Il cuore in gola, le mani tremanti.
Dannazione, non poteva dirmi tutto d'un fiato?

La prima cosa che noto è la sua grafia ordinata e chiara che non ha niente a che vedere con quella tipica dei dottori, poi la sua firma in fondo a destra.
Matthew Jackson.
Mi ritrovo a pensare che anche il suo nome suona bene. Sembra fatto apposta per stare con quel cognome.
Matthew Jackson.
Coraggio, Sam, leggi queste dannate righe.
Puoi farcela.

"Voglio cominciare questa lettera dicendo che a te, Samantha Jersey, vanno innanzitutto le mie scuse e i miei ringraziamenti.
Mi scuso per averti mentito, ti ringrazio per avermi resuscitato. Sei una bella anima".

Ecco.
Un nodo alla gola si crea immediatamente e asciugo in fretta una lacrima che scivola lungo la mia guancia.
Non so nemmeno io per quale motivo sto piangendo.
So solo che mi dispiace ritrovarmi in questa situazione.
Tiro su col naso e afferro dei fazzolettini prima di andare avanti con la lettura.

"Non sono mai stato molto bravo con le parole e probabilmente non credo lo diventerò mai, per questo motivo ho deciso di scrivere tutto quello che vorrei dirti e che avrei dovuto dirti un po' di tempo fa. Sai, su carta si possono eliminare le parole sbagliate, si possono formulare meglio i discorsi e con più calma.
E, soprattutto, il mio cervello non smette di funzionare del tutto senza i tuoi grandi occhi verdi qui a fissarmi".

Una risatina sfugge dalle mie labbra e scuoto la testa.
Che scemo.

"In questo momento tu sei nel mio letto, nuda e bellissima. Dormi come un ghiro in letargo e russi pure, ma ti trovo meravigliosa ed elegante anche se hai sbavato un po' sulla mia spalla. Ecco, hai appena borbottato qualcosa nel sonno. Gucci? Può essere? Bah, ad ogni modo, credo di essermi dilungato già troppo.

Prima di dormire, poco fa, ho cercato di confessarti la verità, ma mi hai sorriso e ho voluto rimandare tutto questo a domani. Però so già che domani non sarò in grado di perderti e non avrò la forza di raccontarti della mia cattiveria, per cui eccomi qui a scrivere di quanto io sia stato meschino nei tuoi confronti".

Respiro profondamente e cerco di placare la mia tachicardia.
Ha davvero scritto questa lettera  prima che io sentissi le parole di Katie? O ha architettato tutto questo per scrollarsi di dosso questa colpa?
Devo crederti, Matthew?

"Io sapevo tutto di te prima ancora di conoscerti, Samantha Jersey. Conoscevo il tuo indirizzo, i tuoi interessi, il tuo dolce preferito. Sapevo parecchie cose su di te, principessa, tutti particolari che io ho studiato minuziosamente. Sapevo dove trovarti, come colpirti e come attirare la tua attenzione. Ho usato tutto questo a mio favore con uno scopo ben preciso: vendetta."

Vendetta?
Il nodo alla gola si fa sempre più grosso ed io non credo di voler continuare a leggere, ma devo.
Anche se fa già male.

"Per capire meglio di cosa sto parlando hai bisogno di conoscere la storia di una ragazza: Loreinne Mary Jackson. Mia sorella. È morta due anni fa. Si è tolta la vita a soli ventitré anni.
Ha lasciato solo un biglietto con su scritto che tanto sarebbe morta lo stesso e probabilmente aveva ragione.

Loreinne è nata con un grave difetto cardiaco, ma è sempre stata forte ed è sempre andata avanti. Però la forza non basta quando il destino decide di essere crudele.
Non voglio deprimerti o altro, sia chiaro, ma devi conoscere tutta la sua storia per capire il perché del mio comportamento. E se hai imparato a conoscermi almeno un po' puoi immaginare quanto sia difficile per me mettere nero su bianco la sua storia, la mia, la nostra.