«Un po' più a destra!», osservo un povero operaio mentre si trattiene dal mandarmi a quel paese e cerco di essere chiara sul punto in cui voglio che sistemi una enorme stella cometa piena di lucine e brillantini.
«Ancora un po' piú a destra!».
Adesso abbassa lo sguardo e mi trafigge con gli occhi, «Signorina Jersey, con tutto il rispetto, sono su una scala da due ore e la sua stella cometa non ha ancora trovato il punto strategico. Io trovo che qui sia perfetta», quindi molla tutto e scende dalla scala, allontanandosi da me velocemente.
Ma tu guarda.Sto sistemando le ultime decorazioni per la festa di beneficenza di mio padre e voglio che tutto sia perfetto.
Ci tiene davvero tanto e anch'io.
Mi fa sentire bene sapere di aiutare dei bambini ammalati.Sospiro e decido di sistemare la stella da sola, salgo lentamente sulla scala e spero di non avere un capogiro.
Mi capita fin troppo spesso ultimamente.«Sapevo di trovarti qui», una familiare voce maschile mi fa sobbalzare e per poco non mi schianto al suolo.
Mi aggrappo alla scala e abbasso lo sguardo per imbattermi negli occhi azzurri e glaciali del mio ormai ex ragazzo che non accetta la situazione.«Ciao, Josh», ringhio, sono ancora arrabbiata con lui per avermi rinchiusa in casa.
Sistemo la stella ed evito di guardarlo mentre mi parla, «Perché mi eviti? Sono venuto a trovarti una marea di volte in questi giorni e non hai mai aperto la porta»
«Ti ho già spiegato che la nostra relazione non può andare avanti»
«Possiamo provarci ancora, Sam, sei solo confusa!»
«Non sono confusa, dannazione!», strillo e il mio piede scivola, quindi chiudo gli occhi mentre il mio corpo aleggia nell'aria prima di finire, fortunatamente, tra le braccia di Josh.Sbatte le palpebre più volte e respira affannosamente, io non mi sono ancora ripresa, «Cristo, Sam, ti amo da impazzire e non riesco ad immaginare che la nostra storia possa finire».
Sono appena caduta da una scala e ha da dire solo questo?«Bene, ragazzi, questo qui è l'angolo in cui voglio il banco dei baci», la voce di mio padre ci fa sussultare e Josh mi mette immediatamente giù.
Alle mie spalle, infatti, mio padre sorride raggiante, circondato da quattro uomini.
«Non sono splendidi?», è sempre lui a parlare e viene ad accarezzarmi la guancia, gli operai annuiscono ed io sprofondo nel mare di imbarazzo, «Laureati in fretta, figlia mia, voglio vedervi all'altare», quindi lascia una pacca sulla spalla di Josh che si sforza di fare un sorriso e si allontana.
Se solo sapessi, papà...Quando torniamo ad essere da soli, lui si passa una mano tra i suoi capelli biondi e sospira.
Il suo viso è pallido e la sua camicia è sgualcita, non è impeccabile come al solito.
«Come farai a dirgli che mi hai lasciato?».
Mordo l'interno della mia guancia e sospiro, «Lo farò quando sarà il momento»
«Dammi una possibilità, tesoro», afferra la mia mano e deglutisco.È difficile rimanere indifferente alla sofferenza di una persona a cui hai voluto molto bene per due anni.
«Ho baciato Matthew», sussurro e lui ritrae immediatamente la sua mano, come scottato.
Apre la bocca e la richiude più volte, sembra senza parole.
«Scusami, adesso è meglio che io vada», si schiarisce la voce e indietreggia senza guardarmi in faccia, «Ci vediamo in giro, Samantha», poi si allontana a grandi passi e sparisce.
Che casino.«Jersey», il professore di Statistica sistema meglio i suoi occhiali sul suo naso e si sforza di farmi un sorriso, «Posso parlarle un attimo?».
Mentre tutti gli studenti svuotano l'aula, sbatto le palpebre più volte e una strana agitazione mi colpisce dritta allo stomaco.
Katie mi lancia un' occhiata confusa prima di scrollare le spalle e andare via.
Raccolgo il mio quaderno e la penna, li infilo dentro la borsa e raggiungo il professore.«Sta bene, signorina Jersey?»
«Ce-certo, perché?», balbetto nervosamente.
Non sto per niente bene.
Va tutto male.
Il tirocinio mi toglie tempo per lo studio, a lezione non riesco a concentrarmi e continuo ad avere un malessere fisico generale.
Per non parlare dell'organizzazione della festa che mi toglie ogni attimo libero.
Il professore sospira, «La vedo molto distratta ultimamente, signorina Jersey. Non interviene a lezione, non prende appunti. Cosa le sta succedendo?»
«Assolutamente niente», mi affretto a dire, «Cercherò di prestare più attenzione da adesso in poi», detto questo lo saluto ed esco dall'edificio trattenendo il respiro.
Nessun professore ha mai contestato il mio comportamento e la cosa mi sconvolge un po'.

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UN MARE DI BUGIE || COMPLETA.
RomanceCOMPLETA. ATTENZIONE: questa storia può provocare attacchi improvvisi di ira, ansia e paranoia. State bene attenti, può indurvi a dubitare anche di vostra madre. Conoscerete la storia di Samantha Jersey, una bellissima e ricca ragazza del North Ca...