manga boy - taekook

14

김태형 + 박지민

"Sto iniziando a pensare che magari non gli piacciono i ragazzi e se capirà che ci sto provando con lui smetterà di parlarmi perché gli farò schifo."

"Perché dovrebbe? Ha detto che continuerà a volerti bene, non ti fidi di lui?" disse Jimin cercando di rassicurarlo. Voleva che smettesse di essere triste ma non voleva dargli false speranze, sapeva benissimo che c'era gente cattiva al mondo e non conoscendo Jungkook non poteva sapere se lui fosse uno di quelli.

"Perché lo so."

"Ascoltami." provò a dire e il minore si asciugò una lacrima. "Tu hai pensato troppo a come sarebbe stato un futuro con Jungkook ed è una bella cosa, non smettere mai di farlo se ti piace qualcuno, è bello sognare un po'. Dico un po' perché tu lo hai fatto troppo, e ora che hai capito che le cose potrebbero non andare come hai programmato ci sei rimasto male, ma dovevi saperlo fin dall'inizio."

"Che sarebbe andata male?"

"Non ho detto che andrà necessariamente male ma che non possiamo saperlo, di conseguenza tutti questi progetti sono inutili."

Taehyung annuì. "Amore è molto di più di quello che provo io per Jungkook, io sono solo estremamente cotto di lui e lo sai, è vero che ho fantasticato troppo ma noi siamo fatti l'uno per l'altro e non dire che questo è falso perché non penso che i suoi sguardi riescano a mentire."

"Va bene Tae." disse, non aveva senso continuare quella conversazione, doveva solo stargli vicino e cercare di farlo sentire meglio. E poi Taehyung non avrebbe mai cambiato idea, secondo lui Jungkook provava le stesse cose, ne era certo. Quella convinzione lo avrebbe fatto stare molto male prima o poi.

박지민

"Sono a casa!" disse Jimin rientrando nella sua abitazione. Andò velocemente in bagno e corse in camera sua, sapeva cosa avrebbe fatto quella sera. Doveva cercare di scoprire quanto più possibile su Jeon Jungkook - tanto per la precisione non era una cosa strana o da psicopatico, era dalle scuole superiori che ispezionava anche i profili dei genitori delle sue cotte per scoprire informazioni su quella persona, forse era un po' esagerato, ma quando scopriva qualcosa si sentiva rilassato e fiero del suo lavoro. E poi se quelle informazioni erano state messe online qualcuno doveva pur occuparsene, così pensava.

Accese il computer e appena lo schermo si tinse di blu - colore che riconobbe subito, era quello del suo sfondo - mise le mani sulla tastiera.

Immetti password di accesso:
••••••••

________________

a/n ; colgo l'occasione per dirvi che il prossimo capitolo sarà abbastanza diverso e che per qualunque incomprensione basterà chiedere, visto che questo è decisamente troppo povero di contenuti penso che aggiornerò prestissimo

ye

aiwkwkwjsjajkznnmxmxmsb