Jungkook è uno studente universitario e viaggia in treno per la maggior parte del tempo, il tragitto casa-Seoul è noioso quindi si intrattiene leggendo dei manga, i preferiti di Taehyung.
pubblicata il 03/09/17
conclusa il 07/10/17
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김태형 + 박지민
"Non so né come hai fatto a scoprire tutte queste cose né perchè hai pensato che sarebbe stata una buona idea, ma ti ringrazio per l'aiuto." sorrise Taehyung.
"Visto? Non gli da fastidio se ci provi con lui." disse Jimin fiero di sé.
"Solo perché prova interesse verso i ragazzi non vuol dire che gli vanno a genio tutti i ragazzi, potrebbe trovarmi brutto o antipatico."
"Taehyung, non sei brutto e neanche antipatico." lo rassicurò. "Domani è un altro giorno, un'altra possibilità per parlargli, un'altra occasione per scoprire di più su di lui."
김태형 + 김남준
"Stai bene?"
"Si mamma." rispose Taehyung, sorridendo per farglielo credere il più possibile. "Solo che non ho fame, prenderò qualcosa in università più tardi, ora devo andare." disse salutandola e uscendo di casa per dirigersi alla stazione.
Quella mattina la sua riproduzione casuale non era molto simpatica perché decise di far uscire solo ed esclusivamente canzoni tristi che Taehyung non saltò, anzi, delle quali ascoltò ogni parola e che sentiva quasi sue, una più dell'altra.
Come al solito si sedette al primo posto libero che trovò per aspettare Jungkook, ma quella mattina non aveva tanta voglia di vederlo. Si sentiva in ansia, tremava leggermente e per colpa di quelle canzoni era anche diventato più triste. Fortuna che non pioveva altrimenti sarebbe stato il colmo, visto che la pioggia lo faceva sentire giù di morale.
Appena il treno si fermò cercò di scorgere il viso di Jungkook ma non lo vide finché non arrivò accanto a lui, Taehyung lo salutò con la mano e spostò la borsa per permettere all'altro di sedersi, poi si tolse una cuffietta per parlare e sentirlo parlare.
"Non ti disturbo." disse tirando fuori dallo zaino un fumetto. "Si vede che eri immerso nei tuoi pensieri."
"Si." sorrise Taehyung rimettendosi l'auricolare e spostando lo sguardo verso il finestrino, si sentì gli occhi leggermente bruciare ma non poteva permettersi di piangere lì.
