16 - Si inizia

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Mi chiesero di tutto, la domanda che più mi aveva divertita e colpita allo stesso tempo fu quella che secondo  loro io ero un terminator e se potevo distruggere qualcosa solo guardandola; mmm...no non ero di certo capace a farlo.
"Ti accompagno."
Guardai Roth.
"Non c'è ne bis..."
"Fidati ti accompagno, non è bello passeggiare da soli di notte per questi corridoi."
"Va bene."
Ci avvicinammo al mio dormitoio.
"Beh grazie per avermi accompagnata."
"Niente figurati." Gli sorrisi e mi girai, mi sentii afferrare il polso e lo guardai incuriosita, la sua stretta era meno delicata rispetto a quella di Aiden, mi dava... i brividi, si ecco era una senzazione strana, come qualcosa di sbagliato. 
"Devi stare molto attenta, ti vogliono morta ricordatelo sempre, ricordati anche che c'è qualcosa di peggio della morte però, ti potrebbero costringere a schierarti dalla loro parte."
I suoi occhi erano determinati e sembravano anche calcolatori, mi starò di sicuro sbagliando, era di certo la stanchezza a giocarmi brutti scherzi. Mi girai a mettere la chiave.
"Si lo so, grazie comunque... aspetta cosa?"
Mi girai ma lui era già sparito, come se non fosse mai stato qui.
Bah, aprii la porta e scalciai le scarpe.
Andai in bagno, quasi scivolai calpestando un asciugamano caduto a terra.
Mi diressi verso lo specchio mentre mi legavo i capelli in una coda.
Guardai il mio riflesso e ciò che vidi ero io ma allo stesso tempo non lo ero, si lo so che poteva sembrare una cosa strana ma era ciò che vedevo.
Il mio volto era segnato da profonde occhiaie, sembravo... distrutta.
Mi cambiai e mi misi il pigiama, ah si il mio pigiama era bellissimo.
La maglietta rappresentava lo stemma della casata dei serpeverde di Harry Potter, così come anche i pantaloni.
Eh si ero un appassionata della saga.
Ritornai in camera e mi buttai sul letto, guardai alla mia destra, verso il comodino e vidi la mia borsa, decisi di aprirla per prendere un libro da leggere, tirandolo fuori cadde una lettera, la lettera di mia madre. L'afferrai e mettendomi  sdraiata decisi  di leggerla nuovamente.
Sentii  calde lacrime bagnarmi le guance.
Le asciugai subito, piangere non era da me, io ero forte, lo ero sempre stata per i miei nonni e per Harry  adesso lo ero anche per Mary e gli altri.
Dovevo ricordarmelo, da me le persone si aspettavano proprio questo, io ero Clary la forte non Clary la debole.
Solo che a volte era difficile controllare i sentimenti, era come se qualcosa stesse tirando dentro di me cercando di strapparmi il cuore.
La riposi con cura dentro il libro.
Il cuscino era davvero morbido, il letto un po' scomodo ma ci avrei fatto l'abitudine col trascorrere del tempo.
Mille pensieri mi frullavano per la testa impedendomi di dormire.
Chissà cosa voleva dire Roth prima, era un avvertimento, ma pareva davvero una minaccia.
Chissà cosa faremo io ed Aiden tra poche ore.
Chissà se riuscirò a vedere Harry presto, mi mancavano le nostre serate cinema in tv.
Chissà se i miei nonni sarebbero arrivati qui presto.
Mi mancavano ( non l'avrei mai detto) le secchiate d'acqua in faccia di mia nonna.
Chissà, chissà, chissà...
Da qui si poteva vedere fuori dalla finestra, vidi una stella tra le tante brillare più luminosa delle altre.
Alle volte mi veniva da pensare che quella stella fosse mia madre.
Poteva sembrare stupido ma io credevo che quando una persona moriva il suo essere andava a far brillare nel cosmo una stella.
Come se fossimo l'essenza di essa.
Ad un certo punto mi dovevo essere addormentata.
In cielo non c'erano più le stelle ma un sole appena sorto.
Beh ecco, che la giornata abbia inizio.

Ciao a tutti, scusate per il ritardo, ma con la scuola non sono proprio riuscita ad aggiornare con continuità.
In questi giorni scriverò un nuovo capitolo.:)
Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo e se c'è qualcosa che deve migliorare secondo voi.😁

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