All'alba mi avevano comunicato dell'arrivo dei miei nonni e io ed Harry eravamo subito corsi da loro.
Avevamo parlato e ci eravamo abbracciati cosi a lungo che Harry fu costretto a separarci per dirmi che stavo per fare tardi all'allenamento.
Sarebbero rimasti a casa di mia zia, avevano tante cose da raccontarsi.
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Volevo morire.
"Brava, così." Disse Aiden quando schivai uno dei suoi colpi.
"Usa le braccia e pianifica i movimenti."
Aiden si laciò verso di me e io, con una forza che non avevo mai saputo di avere, bloccai l'affondo.
Mi mostrò altre tecniche di blocco.
"Clary devi sempre osservare i movimenti dell'avversario, pensa a come hai affrontato tuo padre in combattimento, tira fuori tutta la grinta e il coraggio che hai... tira fuori il tuo potere."
Tirare fuori il mio potere?
Avevo capito come controllarlo, quando mi ero svegliata erano ancora le 4 di notte, per passare il tempo, visto la mia mancanza di sonno, mi sono esercitata a controllare il mio potere ed ero giunta alla conclusione che questo usciva quando ero arrabbiata.
Pensai a mia madre, a mio padre e quello che mi aveva detto e fatto a casa dei miei nonni, sentii scorrermi il potere addosso, era come un flusso di calore che riscaldava il sangue che mi scorreva nelle vene, mi accendeva.
Era come se avessi preso una grande quantità di caffè, mi sentivo euforica.
"Guardami."
Alzai lo sguardo e fissai Aiden, lo vidi sussultare.
Era come se avesse paura di questo mio aspetto, come se mi temesse.
Non era la prima volta che lo vedevo inquieto quando usavo il mio potere, forse era solo il cambiamento del mio aspetto a spaventarlo... chissà.
"Pronta?"
Annuii, ci rimettemmo in guardia.
Mi attaccò con un movimento rapido del piede girando su se stesso.
Questa volta però lo vidi puntarmi al fianco sinistro.
Piroettai su me stessa per bloccare il calcio.
Vedevo la scena come a rallentatore, mi muovevo con una velocità incredibile.
Mi piegai per poi rialzarmi e puntare la mia mano, da cui iniziava a fuoriuscire luce, in direzione della sua gamba.
Cadde in avanti, parando l'atterrata con le braccia inspirando ed espirando affannosamente.
Accorsi subito al suo fianco.
"Tutto bene?"
Non ricevetti alcuna risposta, mi iniziai a preoccupare.
Lo scossi per le spalle."Aiden?"
Si raddrizzò posando una mano su quella che avevo poggiato sulla sua spalla destra.
"Tutto apposto, sei stata bravissima."
Mi fece un sorriso con tanto di fossette.
Amavo quel sorriso, erano come quelli che mi faceva mia madre da piccola, sorrideva con tutto il suo essere, un sorriso vero e... bellissimo.
Aiden era bellissimo, come se fosse stato modellato dagli dei.
Troppo irreale per essere vero.
Con due smeraldi al posto degli occhi, un fisico da far invidia ai modelli di tutto il mondo e un sorriso meraviglioso.
Mi piaceva, dovevo oramai ammetterlo a me stessa.
Aiden mi piaceva, e molto anche.
Ma era anche il mio tutor, non dovevo dimenticarmi di questo e poi uno come lui neppure notava una come me, notava davvero.
"Clary, ci sei?"
Mi riscossi dai miei pensieri.
"Si, certo."
Continuammo finchè la porta della sala venne spalancata con violenza.
Era la direttrice dell'istituto, mia zia.
"È arrivato."
Mi bloccai, il cuore iniziò a battermi in modo accelerato, avevo capito chi era arrivato ma non volevo crederci, era ancora troppo presto... troppo.
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paradise city
FantasyClary pensava di essere una ragazza come tante altre, il suo obiettivo era di finire il liceo e andare al college. Questo almeno era quello che pensava finchè un giorno non incontrò un ragazzo dagli occhi così verdi da sembrare irreali e dai lineame...