Capitolo 3

58.2K 1.8K 761
                                    

Tindari's pov.

"Io non sono qui per giocare, a perdere tempo con un ragazzo senza ideali, sbattuto in galera perché non si rende conto di quanto la libertà sia importante...di quanto vedere il sole al mattino sia perfetto, vedere il sole tramontare, prendere un gelato o andare al mare.

Io forse sono anche come le altre ragazze, ma almeno io ho qualcosa per cui lottare...la felicità e soprattutto la libertà! "

Questa era l'ultima cosa che avevo detto a Zayn, prima di uscire per andare a pranzo.

Ero stata scontrosa, forse le mie parole lo avevano ferito, ma nessuno, ne tanto meno un detenuto, poteva dirmi che fossi come, sicuramente, tutte le ragazze che le erano cadute ai piedi. Io ero io e sarei andata fino infondo, non mi sarei fatta abbattere da lui...io sono Tindari Louise Payne poraca merda, la ragazza tosta, menefreghista e sfacciata che non si scioglie avanti a niente. Forse davanti a Zayn ero diventata un gelato, il suo sgurdo mi aveva sciolto, ma non posso permettermi di infatuarmi di un bamboccio palestrato.

Mentre pensavo e ripensavo, non mi accorsi di non aver toccato cibo, la pasta alla carbonara era diventata un tuttuno...già al primo giorno quel ragazzo mi aveva fatto impazzire.

Uscì dalla mensa e mi avviai verso la cella  di Malik, sperando di trovarlo a dormire...ma purtroppo non fu così!

Quando aprii le sbarre, lui era intento a complottare qualcosa. Teneva un coltellino tra le mani,non so in realtà come se lo fosse procurato, so solo che quando lo vidi mi salì un senso di nausea che mi fece rabbrividire.

Mi avvicinai e glielo sfilai dalle mani.

"Non ti permettere mai più! Non puoi farti trovare con un coltellino, potresti ferire qualcuno e se la prenderebbero con me, mettendo a rischio il mio lavoro"

Dissi tutto dun fiato

"Quindi non avresti paura se ti sfigurassi quel bel faccino?!"

Era così vicino che potetti sentire il suo fiato sul collo. Mi sfilò il coltello e lo passò molto delicatamente sulla mia camicetta, strappandone un bottone.

"Sarebbe un peccato" mi sussurrò all'orecchio, leccandone il lobo.

"Non mi fai paura Malik!"

Ridacchio prendendomi il viso tra le sue luride mani, cercai di levarle stringendogli i polsi, tentativo inutile.

"Tu dici.. Payne?"

Afferró le mie guancie e stringendole mi fece aprire le labbra, si avvicinó ancora di più a me.

Percepii ad un tratto la sua lingua leccarmi le labbra per poi entrare nella mia bocca,  senza il mio consenso.

Strinsi gli occhi più forte che potetti, non poteva trattarmi così..

In quel momento mi fece sentire una sua sottomessa, io non volevo stare al suo gioco!

Caló le sue mani sui miei fianchi e trasformó quel gestaccio in un bacio, piuttosto passionale.. la mia lingua era completamente immobile, ma il suo bacio mi rabbrividí.

Nessuno mai mi aveva baciato in quel modo, era assolutamente fantastico e a me piaceva fottutamente.

Misi le mani sul suo petto spingendolo leggermente lontano da me e mi lasciai andare.

Stringendomi i fianchi mi sollevó da terra per poi farmi ritrovare le mie gambe intorno al suo bacino.

Spinse il mio corpo sul muro continuando a giocherellare con la mia lingua, quasi volesse vincere qualcosa.

Madhouse.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora