DEJA VU

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Normani Kordei quel giorno era di postazione assieme all'agente Dinah Jane Hansen, dopo la serata di ieri, conclusasi stranamente senza problemi. Continuavano a guardare il monitor di fronte ai loro occhi, tutte le telecamere erano in chiaro e non c'era nessun segno di pericolo. A volte il loro lavoro poteva essere così noioso. Ore ed ore seduti ad osservare uno schermo, ma ancora peggio quando si trattava di appostamenti al freddo e al gelo che spesso duravano nottate intere.

La quiete fu interrotta da una telefonata sulla linea principale dedicata agli uffici della sicurezza.

"Pronto? Sicurezza della Casa Bianca" rispose l'agente Kordei distogliendo finalmente gli occhi da quelle immagini che ormai le sembravano andare in loop.

"Agente sono il comandante Jauregui. Come procede?"

"Comandante tutto tranquillo, non si preoccupi."

"Volevo chiedervi di rimanere fino al mio arrivo, abbiamo necessità di rivedere l'organizzazione per la serata di Gala di domani. Prometto che non vi ruberò molto tempo e darò a te e all'agente Hansen delle ore libere domani mattina."

"Grazie comandante, non si preoccupi, l'aspettiamo."

Normani non aveva mai conosciuto un tipo come l'agente Jauregui, non era uno di quegli agenti vecchio stampo, era capace di mimetizzarsi molto bene agli ambienti circostanti, non perdeva mai la calma e soprattutto non se la prendeva mai con il suo staff. Faceva del gioco di squadra il punto di forza, tanto che fare ore extra non sembrava un peso per gli agenti di turno."

"A che ora comincia il turno del comandante?" chiese Normani rivolgendosi a Dinah.

"Tra 35 minuti. Perché me lo chiedi?"

"Ci ha chiesto di aspettarla fino al suo arrivo"

"Ah ok, di solito a quest'ora è a correre...le piace fare jogging." Fece alzando un sopracciglio la donna bionda.

"Oggi è una palla" continuò sbuffando.

"Non te la chiamare ti prego. Lo sai che l'obiettivo è imprevedibile." Disse Normani scuotendo la testa.

"Ok ... facciamo 10 dollari che stasera farà qualcosa di inaspettato." Incalzò l'agente Hansen.

"Come fai a dirlo?" chiese l'agente Kordei aggrottando le sopracciglia.

"Sesto senso" le rispose la bionda canticchiando.

Mancavano appena 7 minuti alle 20:00, orario in cui l'agente Jauregui avrebbe cominciato il suo turno.

Si stava rivestendo dopo aver fatto una lunga doccia, quando il suo telefono cominciò a squillare. Lo prese dal lavandino e riconobbe immediatamente il numero della Casa Bianca.

"Agente Jauregui" fece rispondendo il più velocemente possibile.

"Comandante sono Kordei. L'obiettivo si sta spostando." Rispose l'agente di colore

"Cosa?"

"Si comandante, è appena uscita dai suoi alloggi."

"l'avete in visuale?" chiese preoccupata Lauren

"Si comandante, il soggetto si sta muovendo a piedi, la seguiamo."

"Arrivo subito, mandatemi la posizione". Lasciò i capelli bagnati e raccolse i primi vestiti che aveva a disposizione. Una tshirt, dei jeans e un paio di Nike, prese le chiavi di casa e corse in direzione della posizione che le era appena arrivata sul cellulare.

La figlia del PresidenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora