Mindfulness of you

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L'agente Jauregui era rinchiuso assieme a tutto il suo staff. Quella sera stessa ci sarebbe stata una serata di Gala molto importante a cui Miss Cabello avrebbe dovuto partecipare.

Lauren e gli agenti in sala stavano programmando la sicurezza del soggetto da quasi due ore, erano intenti a rivedere e controllare la lista di tutti gli invitati: service, catering, staff, sicurezza interna...nessuno era stato escluso.

I controlli erano andati avanti per tutta la mattinata e come sempre nessuna traccia di un imminente pericolo si intravedeva all'orizzonte.

Lauren sbuffò cacciando l'aria dal naso in un respiro profondo, le faceva male la testa. La sera precedente aveva dormito poco e male. Le azioni di Camila l'avevano lasciata piuttosto turbata.

Non sapeva da dove cominciare, se dalla fuga, dall'aria afflitta e triste che aveva in quel bar o dalle continue provocazioni che le riservava ogni volta che ne aveva la ben che minima occasione. Sembrava volesse continuamente sfidarla, portarla al limite...ma di cosa.

I pensieri si affollavano nella mente quando l'agente Kordei entrò dalla porta con 4 caffe in mano.

"Ci voleva proprio..." rispose il comandante.

"Mani, mi devi 10 dollari" le ricordò l'agente Hansen una volta che la donna di colore le pose il caffè sulla scrivania accanto al dossier che stava ripassando mentalmente.

L'affermazione dell'agente aveva destato tutti dai propri pensieri. D'altronde lo staff era esausto e una pausa per stemperare la tensione, dato l'imminente lavoro e le ore extra che sarebbero gravate sulle spalle di tutto il gruppo, non avrebbe di certo fatto male.

"Su cosa avete scommesso?" chiese l'agente Hernandez dopo aver ascoltato le parole delle sue colleghe.

"Veramente DJ ha scommesso che Miss Cabello ieri sera avrebbe fatto una delle sue bravate. Ed io che la vedevo più calma in questi ultimi tempi, ho puntato contro." Rispose Kordei.

Lauren fu incuriosita da quella strana scommessa e non potè far altro che investigare.

"E' interessante agente Hansen. Come mai è arrivata a questa conclusione riguardo il comportamento del soggetto?" chiese il comandante Jauregui.

"Comandante in realtà è più di un anno che ricopriamo questo incarico e ormai credo di aver capito le dinamiche del soggetto." Rispose Dinah.

"Si spieghi meglio agente Hansen" chiese Lauren incuriosita.

"Beh signore, il soggetto si trova chiaramente in una posizione non facile. Ha poco più di venti anni e la sua vita è continuamente sotto i riflettori. Non riesce ad avere relazioni stabili, si trova spesso sola, sua madre è morta, sua sorella minore è in collegio e la vede si e no 3 volte l'anno e suo padre...beh suo padre è il Presidente degli Stati Uniti. Ha delle amicizie storiche che coltiva, ma solo quelle. Diffida da nuove conoscenze, non sa di chi potersi fidare veramente, pensa che se qualcuno l'avvicina è perché vuole qualcosa da lei per cui passa la vita a nascondersi. Si porta il peso del suo cognome sempre e comunque. E' spaventata, non sa ancora cosa vuole dalla vita, ha paura di fallire e sa di dover sempre dimostrare di essere la migliore in ogni cosa che fa. Il suo orientamento sessuale la mette in una situazione scomoda, deve nascondersi per paura che suo padre non riceva consensi e perda parte dei voti nelle campagne elettorali." Concluse l'analisi l'agente Hansen.

Lauren alzò un sopracciglio particolarmente colpita dall'articolata sintesi che la sua collaboratrice aveva fatto del soggetto.

"Agente, ha per caso conseguito una specializzazione in Psicologia?" chiese Lauren.

La figlia del PresidenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora