"Mi spieghi che cazzo è successo in quella stanza?" Ashley era seriamente preoccupata dall'atteggiamento catatonico e remissivo di Camila.
"Cami" si sedette accanto a lei sull'enorme divano, "mi dici come è andata per favore? Sei in silenzio da ore, cominci a spaventarmi". Le prese la mano cercando di rassicurarla."Non lo so" Rispose in un sussurro la cubana "è che...eravamo lá e non sono riuscita a fermarmi. Stavo seguendo il piano e avrei dovuto interrompere quello stupido gioco, ma lei continuava a chiamarmi con il mio nome, mi voleva..." guardò la sua migliore amica con occhi lucidi.
"Ehi ehi calmati" l'abbracció stretta "non è successo niente ok? Vi siete semplicemente lasciate andare a qualcosa che volevate entrambe ma sapevate di non poter ottenere normalmente e tu, si, forse hai forzato un po' la mano. Ma credi sinceramente che lei non lo volesse?"
Camila si stacco da quella morsa. "Ash sul serio stai cercando di giustificare il mio comportamento? Non ho scusanti, in qualsiasi modo tu lo voglia interpretare é stato un abuso. Lei mi ha chiesto più volte di fermarmi." Rispose mentre i suoi occhi si facevano più lucidi e la vista si appannava sfocandosi tra le lacrime.
"Cam..." Ashley nn le diede la possibilità di autocommiserarsi e la riattiró a se."Devo andare da lei, devo dirle la verità. E se vorrà potrà anche denunciarmi, me lo merito." Disse risoluta dopo aver pianto tra le braccia della sua migliore amica per diversi minuti, alzandosi in piedi e asciugando le lacrime.
"Sei impazzita? Tu non vai proprio da nessuna parte. Questo è un suicidio" cercó di farla ragionare Ashley."Ma ti rendi conto che devo partire con lei per Miami tra meno di 24 ore? Con che faccia Ash? Come posso guardarla ancora negli occhi?" Urló finendo in crescendo.
"Non devi." Rispose la ragazza di colore.
La figlia del presidente alzó un sopracciglio "che intendi dire?""Devi disdire il viaggio e se non vuoi rimetterla dall'incarico, devi evitare ogni contatto con lei. Cam guardami, devi far passare un po' di tempo e vedrai che tutto si aggiusterà".
"Ash ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?! Dopo quello che le ho fatto dovrei anche cacciarla?" Disse sgranando gli occhi incredula di fronte a quelle parole.
Ashley si prese le mani tra i capelli. "Si lo so, suona proprio come una merdata".
"Lo è" disse Camila facendo cadere le mani sui fianchi esausta."Come hai fatto a perdere il controllo?" Camila non era mai stata troppo chiara circa le dinamiche che l'avevano spinta oltre quel giorno.
La mora alzó lo sguardo perdendolo dopo pochi attimi di fronte a se. "Io... stavo facendo tutto secondo i piani, lei ha tentato di opporsi come mi avevate detto ma da subito mi ha cercata, sembrava che volesse con tutta se stessa che fossi io. continuava a dire di fermarmi e io stavo per farlo...mi ha provocata e io l'ho sentita." Disse abbassando lo sguardo verso il pavimento sconfitta.
"Cosa?" Chiese trepidante l'amica
"La sua voglia." Disse incrociando lo sguardo di Ashley "il suo desiderio... so che non è una giustificazione, ma lei....lei ...era..." Camila non riuscì a terminare la frase, quasi non volesse sporcare quel momento che nella sua mente era stato perfetto.
"Bagnata...?" Chiese la donna di colore.
La cubana Si limitò ad annuire. "Il suo corpo mi voleva Ash, e non solo quello, era presa emotivamente ...ha cercato di combatterlo ma quando è venuta ha sussurrato il mio nome" disse scavando nella memoria di quel momento "credi che qualcuno lo farebbe se non sentisse trasporto in quel momento?"
Fu in quel momento che la porta si spalancó totalmente senza neanche bussare. Le due donne si voltarono spaventate, era Lauren che era entrata come una furia.
"Sarebbe così gentile da lasciarci sole Miss Juno?" Chiese Lauren con uno sguardo che se avesse potuto le avrebbe uccise in un secondo.
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La figlia del Presidente
FanfictionLauren Jauregui è il nuovo capo della sicurezza della figlia del Presidente degli Stati Uiniti d'America, Camila Cabello.